venerdì 31 dicembre 2010

Il collage dei ricordi

Ecco un racconto inventato al momento, tasto dopo tasto, per augurarvi un buon anno:

Gli anni passano, si trasformano. Li modello come creta, li taglio con le forbici e realizzo un collage.
Ma cosa faccio con i ricordi brutti? Sono tutti frastagliati. Ho provato a ritagliarli però si sfilacciano sempre come quelle stoffe coi fili che cadono per terra.
Provo a darli una forma precisa, ma non vogliono. Preferiscono restare così, preferiscono non essere ordinati, ma caotici e poi a guardarli bene, sono davvero brutti?
Provo a riguardarli, li guardo solo e non li giudico. Non li avevo mai visti in quello stato e anch'io non mi sono mai vista in quello stato.
Mi fanno da specchio mentre io li guardo.
A volte preferirei non guardare però poi vengo catturata.
Ero davvero io quella?! Che buffa!
Ma ho fatto davvero io quella smorfia?! Non mi sembrava
No! Sono venuta con gli occhi chiusi. E' venuta bene però, sembra che io stia concentrata su qualcos'altro. A cosa pensavo in quel momento?
Ho deciso di attaccarli, ma come creare una composizione? Come far sì che ogni singolo ritaglio sia un proseguimento dell'altro? Devo forse ripercorrere tutto l'anno? Ma i pensieri su quei momenti sono gli stessi di allora?
No, non sono gli stessi.
Ma quei ricordi sono brutti perché io li vedo brutti? A volte alcuni ricordi brutti non lo sono veramente anzi pochi possono essere considerati davvero brutti.
Ci sono stati momenti difficili. Hanno i bordi taglienti. Cosa faccio con questi? Li inserisco?
Guardo anche questi. Come vorrei non guardarli, come vorrei non pensare a quei giorni e faccio fatica a non giudicarmi.
Allora pensavo altre cose e quei pensieri sono gli stessi di adesso anche se meno intensi.
Guardo i momenti belli. I bordi sono lisci. Li riguardo anche da varie angolature per capire anche come creare una composizione. Davvero ero così felice? Non ci credo. Davvero sono io quella? Non pensavo di avere uno sguardo e un sorriso così luminosi.
Lì non pensavo.
La cosa strana è che spesso un giorno poteva avere assieme momenti di diverso tipo.
Bene, ora ho tutti i ritagli. La faccio la composizione o no?
Guardo bene la parete su cui mettere la composizione. E' completamente bianca e a destra c'è una finestra aperta con la tapparella totalmente alzata.
Ho appena visto una folata di vento. E' stata molto veloce e mi viene in mente un'idea: prendo i ritagli e li taglio a piccoli quadratini così da non far capire di che genere siano. Finita quest'operazione, li metto in una tovaglia, li mescolo, vado alla finestra e apro la tovaglia.
Eccoli volare assieme uniti.
Ecco la mia composizione.

giovedì 30 dicembre 2010

Morta la modella Isabelle Caro

Certe notizie, certe morti non vorresti mai sentirle eppure succedono.
Come la morte di questa ragazza, Isabelle Caro, modella francese.
Il suo nome forse non vi dice niente?
Forse queste foto vi fanno capire chi è:




Se ho scelto di voler mettere le prime due foto interamente senza censura, non è perché non ho rispetto della sua persona, anzi: lei ha coraggiosamente scelto di farsi vedere nuda, di mostrarsi senza censura e io ho voluto rispettare la sua scelta anche adesso dopo la sua morte.
Avrei preferito molto di più oscurare il marchio, ma non sapevo come fare.

Lei soffriva di anoressia sin da adolescente anche dovuta a una madre che le impedica di crescere, fisicamente e psicologicamente.
Con quelle foto di Oliviero Toscani è diventata la testimonial contro l'anoressia. Molti hanno preferito voltare o la faccia o la pagina, ma non farlo adesso e prova a guardarla negli occhi: sono quelli di chi ha voglia di vivere, di chi ha deciso di combattere, ma il suo corpo non ha retto.

E' morta il 17 novembre a Tokio per una pneumopatia. Si è saputo solo ora.
Aveva 28 anni.



"...Le sofferenze fisiche e psicologiche che ho subito hanno un senso solo se possono essere d'aiuto a chi è caduto o ha la tentazione di cadere nella trappola da cui io sto cercando di uscire”.


Aggiornamento 22 gennaio 2011: Credo che ormai lo sappiate: si è suicidata sua madre. Il marito parla per sensi di colpa per averla ricoverata. Non volevo parlarne però oggi ho visto un servizio su Isabelle e che parlava dell'anoressia. Hanno fatto vedere video su di lei, sulla sua voglia di vivere nonostante la malattia e veniva raccontata la sua storia: la madre aveva una storia d'amore con un artista emaciato e dall'unione nacque lei, Isabelle che le ha impedito di crescere e così la piccola a 13 anni smise di mangiare per non crescere. E LA MADRE SI E' FATTA VENIRE SENSI DI COLPA PER AVERLA FATTA RICOVERARE?! Per questo non ne volevo parlare perché ero arrabbiata.
Nel servizio, si vede Isabelle che dice di averla perdonata perché l'ha messa al mondo. Questa è stata una sua scelta però credimi se ti dico che la forza di vivere ce l'avevi tu: volevi innamorarti, volevi diventare madre appena ti era possibile, volevi diventare un'attrice di teatro, volevi vivere.
Purtroppo il tuo corpo non ha retto.
Ciao Isabelle.

Qui il suo blog in lingua francese

mercoledì 29 dicembre 2010

Il mito di Amore e Psiche

Due amanti...
Un amore intenso, ma oltraggiato...
I parenti che ti osteggiano...
Delle prove da superare...
Piccoli aiutanti magici...
Il sonno dell'amata...
Il risveglio...
Il lieto fine.

Quale fiaba sto raccontando?
Da questi indizi voi potreste dire chissà quanti titoli eppure io sto parlando di una sola fiaba o meglio, di un mito antico narrato da Apuleio nel suo Le Metamorfosi: quello di Eros e Psiche.
E sapete il perché? Perché questo mito è considerato la madre di tutte le fiabe nel tempo e anche nello spazio visto che anche fiabe di altri paesi hanno in comune una moltitudine di cose.

Che cosa racconta questo mito? Brevemente vi faccio il riassunto.

Psiche è una fanciulla così bella che viene considerata una dea alla pari di Afrodite, la dea della bellezza e dell'amore. Ma Afrodite non è un tipo che sta a guardare quindi incita suo figlio, Eros a farla innamorare con una delle sue frecce di un mostro orrendo.
Il tempo passa e Psiche non riesce a trovare un marito visto che tutti gli uomini tendono ad ammirarla da lontano mentre le sue due sorelle sono già accasate.
Psiche e i suoi genitori consultano un oracolo e questo avverte del pericolo: Psiche dovrà sposarsi "...un mostro malvagio, feroce e viperino che d'ali andando per l'aria tutti molesta. Giove stesso ne trema, molto lo temono i numi, ne ha terrore persino il mondo infernale.".
Psiche acconsente a questo matrimonio nonostante il parere negativo dei suoi genitori e con il vestito da sposa nel luogo prestabilito e verrà condotta nel palazzo del mostro da Zefiro.
Lei non può vedere il suo sposo, ma potrà sentire la sua voce e anche quelle delle sue ancelle che sono a sua disposizione. Inoltre, Psiche e il suo sposo passano le notti insieme e in una di queste lei rimarrà incinta.
Intanto le due sorelle la stanno cercando e Psiche vuole andarle incontro contro il volere dello sposo che alla fine acconsente, ma la mette in guardia. Queste, vedendo che Psiche sta bene ed è perfettamente accasata, rodono per l'invidia e decidono di avvertire Psiche di un falso pericolo: lo sposo la vuole ammazzare dopo che lei abbia partorito.
Psiche, credendo della buona fede delle sorelle, decide di scoprire chi è il suo sposo e dopo una notte di fuoco, accende una lanterna e così conosce l'identità del "mostro": è Eros, il dio dell'amore.
Psiche rimane lì a guardarlo estasiata però una fiammella della lanterna cade e ferisce Eros. Lui si sveglia e vistosi scoperto, scappa velocemente. Psiche rimane lì a guardarlo e presa dallo sconforto cerca di suicidarsi, ma lì vicino passa il dio Pan con la ninfa Eco la frenò dal suo gesto.
Psiche vagabondò e chiese aiuto alle divinità presenti, ma nessuna cercò di aiutarla per non fare un torto ad Afrodite così, dopo un viaggio errante, e dopo essersi vendicata delle due sorelle, decide di presentarsi alla dea che la sottopone a delle prove da superare.
Psiche si farà prendere dallo sconforto perché le prove sono difficili, ma ci saranno delle piccole creature che la aiuteranno per portare a fine il compito.
Allora Afrodite la sottopone a un compito gravoso: andare negli Inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza inserendola in una scatoletta.
Ancora una volta, la curiosità di Psiche gioca un brutto scherzo perché la scatoletta non contiene altro che un sonno infernale e lei cadde come morta.
Eros recuperò il suo stato e corse dalla sua amata risvegliandola.
Infine il lieto fine con il matrimonio di Eros e Psiche, divenuta immortale.
La bambina si chiama Voluttà.

Ho cercato di riassumere il più possibile tenendo però ben chiaro lo svolgimento del mito.

Adesso elenco le opere ispirate da questo mito. Alcune sono famose altre no:




Cupido e Psiche di Annie Swynnerton, 1891

martedì 28 dicembre 2010

L'eccezionalità di Esref Armagan

Oggi vi voglio parlare di un pittore turco di quarantasette anni, Esref Armagan.
Questi sono alcuni suoi quadri:









Cambia qualcosa se vi dico che lui è cieco dalla nascita?

Esref Armagan rappresenta quasi un caso unico nel campo dell'arte e non solo. Infatti per sopperire alla mancanza della vista, ha dovuto ideare una sua tecnica: non usa pennelli, ma mani e dita e applica una sua associazione mnemonica dei colori nonché un modo personalissimo di recepire i suoni traducendoli in colore.
Armagan rappresenta un'occasione per studiare la percezione umana e la sua capacità di estensione.


Un altro post da leggere su questo straordinario artista


venerdì 24 dicembre 2010

I miei auguri per il Natale



Allora, c'è stata LaurArt1976arte che ha mandato un messaggio ad alcuni, tra cui me, per proporre una cosa: mandare un video auguri per il Natale. L'importante era mettere qualcosa di natalizio. Le ho risposto che non ho NULLA di natalizio e mi ha risposto di farlo ugualmente.

Beh, l'ho fatto nel mio stile.

Per conoscere meglio la bambina andate qui, nel suo primo video.

Invece qui il video completo di Laura:



Grazie Laura per avermi scelto. Però una cosa: vabbé che ho scritto come nick almacattleya però in realtà sarebbe AlmaCattleya e non Almacattleya. Beh credo che vada bene ugualmente tanto non credo che una maiuscola in più o meno faccia la differenza.

giovedì 23 dicembre 2010

Perché mi piace Avatar

Non voglio assolutamente cercare di convincere gli altri, soprattutto quelli che vedono il film negativamente. Espongo qui solo la mia opinione.




Col finire dell'anno fioccano i sondaggi e le classifiche di ogni tipo.
Ecco io inserirei nella classifica dei migliori film anche Avatar e per due motivi:

1) Molti dei film inseriti nelle classifiche (come Inception per fare un nome) non sono riuscita a vederli però aspetto l'estate che vengono replicati nelle arene (per altri film ci vorrebbe un miracolo per farli passare);
2) Non posso dimenticare il senso di meraviglia che mi ha pervaso durante la visione.


lunedì 20 dicembre 2010

Storia di una che non è iscritta a Facebook

Mark Zuckerberg, (co)fondatore di Facebook, è "Uomo dell'Anno" secondo la rivista Time, ma tanto non serve a nulla ripeterlo visto che questa notizia è stata data ampiamente giorni fa.
Facebook sarebbe la terza nazione più abitata del mondo se chi si è iscritto, automaticamente avesse preso il soggiorno di questa "utopico" Paese delle Meraviglie.
Io non sono iscritta a Facebook e sono consapevole che questa è una presa di posizione però non è che voglio fare una crociata anti-Facebook: chi si vuole iscrivere, è libero di farlo. Non mi va che ci si iscrive solo perché così si è fuori dal giro. Una volta ho detto a dei miei amici: "Quando chiedo perché mi devo iscrivere su Facebook, mi rispondono Perché lo fanno tutti. Beh, io non sono tutti."
Non sono neanche contro la tecnologia anche perché sarei un'ipocrita: ho un blog e in più un canale Youtube però qui mi sembra davvero di condividere rimanendo un attimo distante perché ormai si confonde la propria vita con quella che scorre in Internet.
Certo magari mi perderò qualche evento, ma non è la fine del mondo e ho comunque una vita sociale con i miei amici. Non è che se non ho Facebook, non ho più una vita.
Comunque, a parer mio, e specifico mio (quindi potrei sbagliarmi), vedo molto Facebook come un volersi sentire molto star, come un vip di tendenza e forse è per questo che in molte foto (non tutte) le donne sembrano delle attricette e gli uomini degli sciupafemmine. Questa cosa viene fuori anche da molte altre cose come Youtube dove basta un video per diventare delle celebrità però credo che mai su Facebook questa cosa risalti.
Poi questa cosa di farsi degli amici. Certo su Youtube succede però mi permette, per come la vedo, di preservare qualcosa in me. E poi su Youtube posso vedere cose che non ho mai visto o rivederle, ho scoperto anche mo(n)di diversi di creatività e artisti che difficilmente passano in tv comprese alcune notizie.
E' chiaro che su Youtube c'è anche del marcio però basta non cercarlo più.
Insomma, per concludere, e per ritornare su Facebook non avverto nessun bisogno per iscrivermi e di certo non lo voglio fare per assecondare una moda o per rimanere, come già ripetuto, fuori dal gruppo. Quest'ultima cosa la trovo molto infantile e poi quale gruppo?
Insomma, vivere senza Facebook si può!!!


Aggiornamento 3 aprile 2013:
Dopo qualche annetto mi sono iscritta. Leggi qui

domenica 19 dicembre 2010

La nascita di un quadro

Di solito si vede il quadro come un prodotto finito, ma qui potete vedere il suo processo. Sono stata invitata a una serata in un locale per dipingere in estemporanea. Il tema era libero, ma si preferiva fare qualcosa avvenuto in questo decennio (è nel 2011 che inizia il nuovo decennio e non nel 2010) e così ho dipinto un cormorano nel petrolio (disastro ambientale nel Golfo del Messico)
La musica mi dava una grande energia e alla fine ero esausta: avevo dato tutte le mie forze.

Ringrazio le persone che mi hanno filmato.

venerdì 17 dicembre 2010

Morto il regista Blake Edwards

Oh, muore uno e sembra che altri lo seguano. Cos'è?
Giusto ieri pomeriggio stavo guardando su un canale digitale il film "Tu chiamami Peter" sulla storia di Peter Sellers e naturalmente veniva presentato Blake Edwards visto che è il regista de "La Pantera Rosa" e qualche ora fa scopro che è morto.

Scusate l'ironia, non si tratta di irrispetto nei suoi confronti, ma invece di dire le solite cose (Mi dispiace... Poverino... ecc...), questa volta mi sento di dire ciò. Non perché verso di lui senta chissà cosa o perché è il mio regista preferito, ma perché a volte ci si stanca di ripetere i soliti convenevoli.

Eccolo al backstage della consegna dell'Oscar per la carriera nel 2004



Di sicuro, e qui lo dico senza ironia, se ne è andato un pezzo del cinema.

domenica 12 dicembre 2010

Il Labirinto del Fauno

« Tanto tempo fa, nel regno sotterraneo. dove la bugia, il dolore, non hanno significato, viveva una principessa che sognava il mondo degli umani. Sognava il cielo azzurro, la brezza lieve e la lucentezza del sole. Un giorno, traendo in inganno i suoi guardiani, fuggì. Ma appena fuori, i raggi del sole la accecarono, cancellando così la sua memoria. La principessa dimenticò chi fosse e da dove provenisse. Il suo corpo patì il freddo, la malattia, il dolore, e dopo qualche anno morì. Nonostante tutto, il Re fu certo che l’anima della principessa avrebbe, un giorno, fatto ritorno, magari in un altro corpo, in un altro luogo, in un altro tempo. L’avrebbe aspettata, fino al suo ultimo respiro. Fino a che il mondo non avesse smesso di girare. »
(prologo del film)




Ieri ho rivisto dopo un po' di tempo il film Il Labirinto del Fauno e devo dire che è un fantasy atipico: niente combattimenti con le spade o con archi e frecce, niente armature possenti, il protagonista non è un eroe pronto a salvare il mondo intero. No, solo una bambina che si prepara a lasciare il mondo terreno per ritornare al suo, quello "spirituale" come l'ho inteso.
Anche qui però ci sono i cattivi e di sicuro nessun mostro, neanche l'Uomo Pallido, può uguagliare la mostruosità della guerra, capace di farti uccidere a ripetizione con la vittima davanti ai tuoi occhi, senza nessuna esitazione. La storia del film è ambientato nel 1944 in Spagna quando Francisco Franco ha vinto la guerra civile spagnola e diventato dittatore.

Guardando il film, notavo di quanto i personaggi fantastici siano ispirati dalla pittura di Francisco Goya. Dopotutto anche il regista è spagnolo ed è Guillermo del Toro che con questo film, ha raggiunto la notorietà mondiale.

Ecco alcune foto del film e i dipinti di Goya:



Il Fauno


Il grande capro, 1797-1798


L'Uomo Pallido


Saturno che divora i figli, 1819-1823


Forse da queste foto non si riescono a capire le similitudini però guardando il film credo sia chiaro e comunque, anche senza cercare similitudini pittoriche (ci sono scene del film in cui l'Uomo Pallido sembra davvero Saturno del dipinto), il film merita, a mio giudizio, la visione soprattutto in questi anni dove il fantasy viene fatto infilare dappertutto, senza alcun ritegno, persino ad Alice (scusate l'insistenza, ma chi l'ha visto può capire perché).

Ci sono altre cose importanti che sarebbe meglio ricordare: le fate che acquisiscono la forma che ha in mente chi le guarda, il tema della memoria, la scena che sembra presa dal mito di Proserpina o da qualsiasi racconto delle fate (quelle vere e non quelle zuccherose): mai mangiare qualcosa che ti sembra venir offerto e una scena simile al sacrificio di Isacco.

Credo si possa dire di questo film che sia una fiaba nera non solo per tutto il film, ma anche per il finale che non si può dire se sia lieto o tragico, dipende dai punti di vista.
Qui il sito italiano del film


Curiosità: questo film fa parte di una trilogia di film fantasy ambientati durante la guerra civile spagnola. Il primo è stato La spina del diavolo.
Il Fauno e L'uomo Pallido sono interpretati dalla stessa persona: Doug Jones.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2006 non vincendo niente. Si è rifatto però agli oscar vincendone tre: miglior scenografia, miglior trucco, miglior fotografia. Era nominato anche per il miglior film straniero, ma il premio è andato a Le vite degli altri, miglior colonna sonora andato poi a Babel e miglior seneggiatura originale vinto poi da Little Miss Sunshine

sabato 11 dicembre 2010

Chanel e il mosaico bizantino

Per chi potrebbe sembrare strano questo connubio giudicando la moda solo come una cosa frivola e senza senso, vorrei ricordare che la moda si è appoggiata all'arte sin dalla sua nascita.

Allora, appena saputo non potevo non scriverci qualcosa. Bene, Karl Lagerfeld, stilista tedesco e direttore creativo della maison Chanel, si è ispirato ai mosaici bizantini, e quindi anche quelli presenti a Ravenna, per la pre-collezione inverno 2011 chiamandola "Paris-Byzanthium". Inoltre ha dichiarato ciò: “Come Teodora è stata un’artista del circo che divenne imperatrice, così Coco Chanel è stata una piccola cantante che divenne imperatrice della moda”.
La sfilata è stata presentata nel salone della maison on Rue Cambon il 7 dicembre e la sfilata includeva anche la presentazione di un libro di fotografie ed alcune sono state scattate da Karl Lagerfield a Ravenna.


Eccovi alcune foto della sfilata (alternate ad alcuni mosaici di Ravenna):




mercoledì 1 dicembre 2010

Omaggio a Jan Svankmajer e alla sua poetica

«Il mondo si divide in due categorie di diversa ampiezza... quelli che non hanno mai sentito parlare di Jan Švankmajer e quelli che hanno visto i suoi lavori e sanno di essersi trovati faccia a faccia con un genio. »

(Anthony Lane - "The New Yorker")



La prima volta che ho visto qualcosa del regista ceco Jan Svankmajer, e che soprattutto ho sentito il suo nome, è stata grazie ad un (speciale) utente di Youtube. Stavamo discutendo sul fatto che il film Alice in Wonderland di Tim Burton fosse stata per me, e non solo, una delusione totale.
Allora lui mi manda un messaggio la cui fine è questa: Secondo me, il film più originale e sorprendente mai girato su Alice nel Paese delle Meraviglie è 'Alice' di Jan Svankmajer. Non so se l'hai già visto, ma per me è la trasposizione cinematografica più originale mai fatta del capolavoro carrolliano. Qualche mese fa si poteva vedere integralmente su YouTube, ma poi ho visto che l'hanno tolta. Però sono rimasti dei pezzetti. Qui puoi vederne uno:




Spero che ti piaccia come è piaciuto a me.
Dimmi che ne pensi!

martedì 30 novembre 2010

Morto il regista Mario Monicelli

E' con profondo dispiacere che vi comunico che il regista Mario Monicelli a 95 anni si è suicidato gettandosi dal balcone dell'ospedale in cui era ricoverato per un tumore.






Io l'ho visto in un filmato che aveva mandato alla premiazione de "Lo Straniero" due o tre anni fa e nonostante l'età, posso dirvi che era perfettamente lucido. Non sembrava affatto quei vecchi rimbambiti di cui si parla tanto spesso e di cui spesso si burla. Possedeva un'acume invidiabile.
E così, nonostante la sua veneranda età, la sua morte mi dispiace assai come se accadesse a un giovane.

Addio maestro e grazie per averci regalato capolavori assoluti in cui raccontavi le contraddizioni degli italiani e non solo.

Ciao Mario!


P.S.: Intanto che ci sono, vorrei ricordare l'attore Leslie Nielsen, morto l'altra sera. Di una comicità diversa da quella che c'era nei film di Monicelli, però sempre genuina.


Aggiornamento 30 novembre: Vorrei dire un'ultima cosa. In giro leggo e sento la stessa frase che viene dopo che si sa quando uno si è suicidio ovvero "Che coraggio!". Nel caso di Mario Monicelli è come se si fosse fatto l'eutanasia da solo, ma, parlo del suicidio in generale, non chiamatelo coraggio perché non lo è! Una persona che medita il suicidio è già morta dentro e ci vuole molto più coraggio a restare in vita!

Aggiornamento 30 dicembre: Ho tolto dal titolo la parola "suicidio". Mi è sembrato molto irrispettoso anche perché nelle altre morti non ho mai messo nel titolo la causa della morte, quindi perché metterla per lui? E poi, cosa che dopo me ne sono accorta, mi sembrava troppo da notizia giornalistica fatta per colpire e cattturare il lettore. Chiedo scusa per quest'ultima cosa.

venerdì 26 novembre 2010

La visionaria street-art di Blu













Questi video sono veri cortometraggi realizzati da Blu con l'aiuto della stop-motion, la tecnica usata da Tim Burton nei film Nightmare Before Christmas, La Sposa Cadavere e il cortrometraggio Victor.

Blu è un artista atipico: in un'epoca in cui la propria identità sembra non avere più una protezione, lui ha preferito celarla con un nome d'arte ovvero Blu. Si sa solo che è di Bologna ed è attivo dal 1999.
Infatti è proprio da quell'anno che compaiono i suoi graffiti nella sua città, in gran parte illegali.
Dagli esordi è passato dalle tipiche bombolette spray alla tempera e i rulli montati su bastoni telescopici. Così facendo le dimensioni di ogni suo graffito aumentano considerevolmente.
Inoltre il lavoro in squadra ha apportato grandi benefici soprattutto con Ericailcane.
I suoi graffiti sono presenti nel Centro e Sud America, Palestina, l'Europa dell'Est, Germania, Spagna e Inghilterra.
E' l'Italia ad avere più murales e prima fra tutti c'è Bologna.

Non so voi, ma a me suscita un grande senso di meraviglia anche perché non si sa bene come proseguirà. E' tutto una scoperta continua.

Qui il sito ufficiale e qui il suo canale Youtube


Aggiornato

mercoledì 24 novembre 2010

Contro la violenza sulle donne

Domani è il 25 novembre (ma và?), la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne e io ho voluto realizzare questo video:



Non ho voluto specificare che il violentatore sia il partner o anche uomo perché la violenza attraversa tutto e tutti.
Ieri sono andata a un incontro con l'associazione Linea Rosa e abbiamo visto due cortometraggi: uno che illustrava il lavoro delle volontarie dell'associazione e l'altro che è un "prontuario" da far vedere soprattutto alle Forze dell'Ordine e a chi lavora in ospedale. Infatti spiega come comportarsi di fronte a una donna che si ha il sospetto, ma anche la certezza, che sia stata violentata.

- Non minimizzare la faccenda;
- Non giudicare la vittima;
- Non parlare col partner violento (la vittima potrebbe avere ripercussioni)
- Non fare domande dirette, ma sempre aperte;
- Parlare in un luogo assolutamente vuoto così da garantire la segretezza dell'incontro;
- Il partner non deve essere coinvolto nella visita se presente (potrebbe esercitare ancora controllo).

Una ragazza ha chiesto cosa fare nel caso una donna sia vittima, ma non lo vuole denunciare.
La vicepresidente ha risposto di ascoltarla perché il più delle volte la donna non viene creduta e quello che viene detto minimizzato. Se le si crede e la si ascolta, la donna, (ma anche la vittima in generale) prende più autostima di sé e fiducia.

Inoltre viene puntato il dito ai mass media: troppe volte parlano dello stupratore come lo straniero, ma i fatti dicono che la maggioranza è data da italiani e poi più volte viene evidenziato anche il delitto come passionale, come frutto del troppo amore quindi viene dato al delitto un'atmosfera romantica.
Un altro pregiudizio, duro anche questo da eliminare, è che la violenza viene fatta in un contesto di degrado sociale e culturale quando invece la violenza colpisce anche case "agiate".

L'associazione Linea Rosa ha specificato che non si batte solo contro la violenza sulle donne dal partner, ma anche la violenza in ogni suo aspetto.


P.S.: Sia chiaro che io non sono contro gli uomini, sono contro gli uomini (e donne) che usano violenza.

P.P.S.: Ho proposto ai youtubers di realizzare un video contro la violenza sulle donne, ma anche in generale. Spero che accolgano questa iniziativa e se volete partecipare anche voi, siete i benvenuti.

martedì 23 novembre 2010

Mostra collettiva di fotografia "Itinerari visivi"

Un anno fa ho partecipato a un corso di fotografia e come docente, avevo il fotografo Andrea Bernabini che potete vedere nel video qua sotto (realizzato da ravennawebtv) che illustra anche la "natura" di questi corsi:




Della mostra ho anch'io realizzato un video e l'ho fatto come se fosse una visita guidata:





venerdì 19 novembre 2010

L'acqua: il dono più grande

Stamattina ho visto un documentario che voglio condividere con tutti voi: è un documentario che parla dei segreti dell'acqua.
L'ho trovato su Youtube e s'intitola appunto I segreti dell'acqua:



Questa è la prima di nove parti. Vi consiglio di continuare perché sarà un viaggio molto importante e una maggiore consapevolezza di ciò che noi siamo.

In tutto il mondo non c'è nulla di più delicato o più malleabile dell'acqua, ma può forare il più forte e il più duro. Nessuno la può espugnare, ma tutti la possono avere. La malleabilità vince la forza, la delicatezza vince la durezza. Tutti lo sanno, ma nessuno è determinato ad agire di conseguenza.

Lao Zi

Amore e Gratitudine...

Namasté acqua

giovedì 18 novembre 2010

Poeti dall'inferno


La prima volta che "conobbi" Arthur Rimbaud è stata alle medie: lessi la poesia Il dormiente nella valle (già citata in questo post).
Dovevo portare una poesia per l'esame e mi piacque subito. Però temevo di non ricordarmela tutta e così scelsi un'altra poesia, più breve, della quale ora non mi ricordo per niente il nome.
 
Poi, credo come tanti altri, vidi Arthur Rimbaud nel film del 1995 Poeti dall'inferno (or. Total Eclipse) di Agnieszka Holland interpretato da David Thewlis (Paul Verlaine) e naturalmente da Leonardo di Caprio che interpreta il giovane poeta ribelle e rivoluzionario Arthur Rimbaud.


Era il periodo in cui il film Titanic spopolava e così i vari canali televisivi riproducevano i vari film precedenti di Leonardo Di Caprio tra i quali appunto Poeti dall'inferno.
Ovviamente, per il contenuto del film, fu trasmesso in seconda serata su ReteQuattro e io, eccezionalmente (avevo 14-15 anni e per me era prassi andare a letto alle 21.30), rimasi sveglia per guardarlo e registrarlo.
Già dal primo minuto si capiva che il film non parlava solo di lui, ma della relazione omosessuale con il poeta francese Paul Verlaine e dallo scambio di lettere che ne conseguì.



Tutto parte da quando Arthur Rimbaud, sedicenne, abbandona il suo luogo natale Charleville per essere ospitato nella casa di Paul Verlaine o meglio dai genitori della sua giovane moglie.
Credo che la storia poi si conosca: Paul Verlaine avrà una relazione con Arthur Rimbaud e abbandonerà così sua moglie che lotta per riaverlo.
La relazione si fa sempre più tumultuosa: prima a Londra, poi con Paul che raggiunge la moglie a Bruxelles e lo stesso farà Arthur convinto che Paul ritornerà con lui, ma quando decide di lasciarlo (e neanche la moglie di Paul vuole ritornare con lui), Verlaine spara ad Arthur Rimbaud ferendolo alla mano. Questo porta all'arresto di Paul Verlaine a Mons anche per il reato di sodomia.
Arthur Rimbaud ne sarà sconvolto e in quel periodo scriverà Una stagione all'inferno per poi scappare in Africa dove fa il commerciante visitando posti che, secondo la leggenda, nessun occidentale abbia mai visto, contrarre un'infezione al ginocchio che lo porterà all'amputazione e morire a trentasette anni dopo, si dice, aver ricevuto la benedizione.

Il film non è eccezionale però è coinvolgente. Alcuni critici accusano la sceneggiatura di Cristopher Hampton (vincitore dell'Academy Award nel 1988 per la sceneggiatura non originale de Le relazioni pericolose). Di sicuro non è stato facile portare la storia, ma soprattutto portare lo spirito, in particolar modo di Arthur Rimbaud: un ragazzo che può apparire presuntuoso, arrogante, strafottente, troppo sicuro di sé. Potrebbe sembrare il solito giovane inesperto che osa sfidare il mondo degli adulti con la sola forza della sua giovinezza.



Ma Arthur Rimbaud sapeva dove voleva andare e secondo me è stato un grave errore non tratteggiare gli anni dell'infanzia, le sue prime poesie e, soprattutto, la Lettera del Veggente anche se nel film è presente un riferimento alla sua decisione di diventare genio con le immagini del dormiente nella valle.



Nel film si preferisce dare spazio alla storia d'amore che è stata poi anche una storia di scambio artistico tra due poeti.
Voglio dare merito a Leonardo DiCaprio, di cui si può notare una somiglianza con il poeta, per aver affrontato a 21 anni un ruolo molto pericoloso e che gli avrebbe potuto distruggere per sempre la carriera. Infatti è stato un flop colossale però in questi anni è stato lungamente recuperato soprattutto da chi è rimasto fulminato da questo giovane poeta e la lista è lunga.
Inoltre è splendida la musica che la sento cupa, chiusa, lenta che scorre con qualche sprazzo di luce.
Naturalmente non voglio dimenticare David Thewlis persino lui molto somigliante con Paul Verlaine.


Come verrà descritto nel film, Arthur Rimbaud proverà un forte senso di sfiducia: voleva cambiare il mondo con la poesia e ha capito che ciò non è possibile almeno nella sua vita perché dei lavoratori orribili gli succederanno, ma questo voglio raccontarlo prossimamente ovvero l'apporto di Arthur Rimbaud che ha avuto nel futuro.


Link utili:

qui il sito italiano dove c'è tutto su Arthur Rimbaud
qui invece tutto sul film sempre in italiano

Curiosità:
Il ruolo di Arthur Rimbaud sarebbe dovuto andare all'attore River Phoenix, morto nel 1993. Oltre al ruolo di Rimbaud, Leonardo DiCaprio ereditò anche il ruolo di un altro poeta e scrittore, Jim Carroll nel film Ritorno dal nulla anche questo del 1995. Con amara sorpresa scopro che questo poeta è morto l'anno scorso.


Modificato

mercoledì 17 novembre 2010

Arthur Rimbaud e la Lettera del Veggente

Non è la prima volta che parlo di Arthur Rimbaud, poeta francese (1854-1891) e della sua lettera a Paul Demeny che diverrà poi la Lettera del Veggente (qui potete vedere quando l'ho citata la prima volta) e c'è un motivo perché lo richiamo continuamente: è un mio Maestro! Ovviamente nel senso che me lo sono scelto come Maestro.
Questa volta, per festeggiare anche i nuovi iscritti al mio canale Youtube dopo il video promo del mio canale, ho voluto realizzare un video in cui io realizzavo un disegno apposta e poi lo filmavo con un testo già esistente. Ho scelto il ritratto di Etienne Carjat e non solo perché è il suo ritratto più famoso, ma anche perché lì aveva 17 anni ovvero gli anni che circa aveva quando scrisse la Lettera. Solo che di questo ritratto sembra che ci siano migliaia di versioni nel senso che le sfumature siano diversissime tra loro quindi mi sono un attimo giostrata tra varie versioni, tra varie ombre del viso.





musica: Orient, extrait de L'Album d'un Voyager (1909)/6. L'oasis di Laure Favre-Kahn

In questa Lettera vengono descritte le aspirazioni e il tipo di poesia che intende fare.

Un'altra Lettera del Veggente è stata mandata a Georges Izambard, la sua guida e il padre sostituto dove scrive: Adesso, mi intestardisco il più possibile. Perché? Voglio essere poeta, e lavoro per rendermi veggente: voi non ci capireste niente, ed io non saprei come spiegarvi. Si tratta di arrivare all'ignoto mediante la sregolatezza di tutti i sensi. Le sofferenze sono enormi, ma bisogna essere forti, essere nati poeti, e io mi sono riconosciuto poeta. Non è colpa mia. È falso dire: Io penso: si dovrebbe dire mi si pensa. - Perdonate il gioco di parole.

Arthur Rimbaud rivoluzionerà la poesia e tutto ciò che ne seguirà.

 
Il prossimo post voglio dedicarlo a come Rimbaud ha, in un certo senso, rivoluzionato la mia vita dopo averlo "incontrato" sulla mia strada.

martedì 16 novembre 2010

Guidarello Guidarelli e il porno



Guidarello Guidarelli, nato a Ravenna nel 1460 circa, è stato un famoso condottiero al servizio di Cesare Borgia (qui tutta la sua storia).
La sua statua, esposta alla Pinacoteca del MAR (Museo d'Arte di Ravenna) è famosa per una leggenda popolare: Le donne nubili che baceranno Guidarello, potranno sposarsi entro l'anno.


Ecco qui si sono spinti decisamente oltre:




A questo punto salta fuori l'annosa questione: ma il nudo è consentito nell'arte?

Da parte mia il nudo è un'eccezionale opera d'arte. Solo che molte volte viene svilito, condotto ad essere merce e in quest'epoca avviene molto spesso.
Però credetemi vedere un nudo in un'opera d'arte, in una danza, come mi è capitato di vedere, contemplarlo, ti fa capire di quanto sia bello il nostro corpo seppur con le imperfezioni.
Ma tutto dipende dal contesto.

Voglio farvi un esempio:


Questo mio dipinto spesso (parlo delle mostre in cui l'ho esposto) incuriosisce per l'ostentazione del seno nudo però chi si avvicina viene poi colto da una nuova emozione guardando la cicatrice che ha in mezzo al decolleté. Provoca, così mi hanno raccontato, una cicatrice in loro come se provassero dell'empatia (e credetemi quando l'ho sentito che mi sono commossa nel sentire ciò) verso questa ragazza.

Un nudo deve raccontare una storia!

Quello che non va bene è che nel video il nudo non è consono e lo scusano dicendo che la ragazza si è innamorata della statua. Puntano sulle provocazioni e la provocazione ha sempre fatto parte dell'arte e del suo progresso e qui sotto vi metto due quadri che all'epoca suscitarono scandalo:



La colazione sull'erba di Edouard Manet, 1862-1863



Les damoiselles d'Avignon di Pablo Picasso, 1907


Secondo voi, il nudo presente nel video, è equiparabile a questi nudi?



Vi allego questo link dove parla il direttore del MAR, Claudio Spadoni

Modificato e Aggiornato

domenica 14 novembre 2010

Video promozione del mio canale Youtube

Oltre a questo blog ho anche un mio canale su Youtube (infatti è da lì che prendo i miei video per metterli qui) e c'è una gentilissima utente laurArt1976Arte (andate a darci un'occhiata anche perché fa dei tutorial sulle varie tecniche artistiche e lo fa molto bene) che ha realizzato un video promo sul mio canale ed eccolo qua:




Beh, mi sono commossa nel sentire le sue parole.
Grazie mille Laura, grazie infinite!

sabato 13 novembre 2010

Aung San Suu Kyi libera!

E' con grande gioia che vi voglio comunicare che Aung San Suu Kyi è ritornata libera.




Come credo voi sappiate, Aung San Suu Kyi è una politica dell'Ex Birmania, figlia del generale Aung San, considerato il Padre della Patria e ucciso quando lei aveva 2 anni.
Per il suo attivismo politico, le furono dati gli arresti domiciliari, ma lei non abbandonò la sua forza: la non-violenza poiché influenzata dagli insegnamenti del Mahatma Gandhi facendola anche diventare premio Nobel per la Pace 1991.
Ora, dopo 5 anni di reclusione, e dopo che sono scaduti i 18 mesi di arresti domiciliari dopo che un americano ha cercato di raggiungerla, finalmente può raggiungere la sua casa e tante persone l'hanno festeggiata dopo le finte elezioni volute dalla giunta birmana.
Speriamo che nessun'altra condanna la porti ancora in stretta sorveglianza dopo 15 anni totali.




In un giorno di tempesta chi è più forte tra la quercia e il giunco?

venerdì 12 novembre 2010

Protesta dell'Arcigay di Ravenna contro Berlusconi parte seconda

Continua la protesta dell'Arcigay di Ravenna "Frida Byron" contro le affermazioni di Berlusconi.
Qui siamo a Forlì.



Quella che vedete è Tania Moroni, presidentessa dell'Arcigay, che legge il suo comunicato stampa. Come potete ben notare manca una prima parte del discorso, ma la potete trovare qui.
E potete vedere anche me qui sotto leggendo i tanti nomi illustri (non tutti ovviamente) di artisti dichiaratamente omosessuali o bisessuali.



Ho dato felicemente il mio contributo anche seppur minimo.

mercoledì 10 novembre 2010

Rabbit's eye



musica: My Bonnie (versione carillon)

Questo video non è nato da un'idea particolare, da un voler fare chissà cosa. Inizialmente volevo riprendere Bonnie mentre le davo da mangiare un mandarino (ho controllato prima e ho letto che si poteva darglielo) però non riuscivo a filmarla per bene. Poi alla fine ho pensato di catturare i suoi occhi che da sempre mi affascinano poiché non hanno un colore solo, ma due: azzurro e castano che si dividono l'iride.

Qui il video della ninna nanna di Bonnie, My Bonnie, la canzone folk irlandese.

domenica 7 novembre 2010

Crollo a Pompei

L'Italia è il paese al mondo con più siti culturali registrati alla classifica dell'Unesco del Patrimonio dell'Umanità e ancora più tesori l'Italia custodisce che purtroppo vengono considerati di serie B.
Però ora anche i siti di serie A devono stare attenti perché anche quelli che sono i più visitati al mondo sono in pericolo.
Vandali? Ci sono anche quelli però l'incuria è il male maggiore, subdolo e Pompei ne è un esempio.
E' notizia di oggi che la Domus gladiatori è crollata per le violenti pioggie di quest'ultima settimana.
Dire che il Presidente Napolitano è arrabbiato è dir poco, adesso i politici si colpevolizzano a vicenda e c'è chi vede in questo crollo anche la manifestazione della situazione italiana.
Io voglio solo riportarvi le parole dell'ex-sindaco di Ercolano Luisa Bossa prese dal sito dell'AGI (Agenzia Giornalistica Italiana):



Sono mesi che denuncio, con articoli ed interrogazioni, il degrado allarmante degli scavi di Pompei. Il gravissimo crollo di stamattina e' la dimostrazione che il Governo e il Ministro Bondi hanno sottovaluto la situazione e raccontano, da tempo, un bel po' di sciocchezze. Lo afferma in una nota Luisa Bossa, deputata del Pd e ex sindaco di Ercolano sul crollo della Domus dei gladiatori a Pompei. "Quando abbiamo posto la questione del degrado negli scavi - dice la Bossa - Bondi ha risposto in modo piccato e risentito, difendendo il lavoro dei suoi commissari. Il crollo della Domus dei gladiatori e' la drammatica, ma inevitabile, risposta a chi pensa che governare significhi raccontare una balla al giorno, attaccando chi a quella balla non crede perche' le cose va a guardarle con i suoi occhi. La situazione dei siti archeologici in Campania e' drammatica". La Bossa ha presentato, come recita la nota, il 26 gennaio e il 3 giugno scorsi, due interpellanze urgenti al Ministro, con cui denunciava il degrado interno agli scavi e il fatto che si stessero conducendo lavori con mezzi pesanti, mettendo a rischio la stabilita' delle vecchie dimore.

"Il Ministro - sottolinea la Bossa - in entrambe le occasioni ha risposto parlando di allarmi ingiustificati e di procedure corrette. Quello che e' successo stamattina dimostra che, invece, le preoccupazioni erano ben fondate. Negli scavi lavorano da mesi betoniere, bob kart, ruspe, levigatrici, martelli pneumatici; gia' il restauro del Teatro grande non ha visto rispettate le minime regole di sicurezza per la stabilita' dei luoghi. Tanto che il 18 gennaio scorso ci fu gia' uno smottamento in prossimita' di via dell'Abbondanza, nell'insula adiacente alla Casa dei casti amanti, con il crollo di un muro perimetrale. Adesso la notizia di un nuovo crollo. A questo punto speriamo che il prossimo reperto archeologico a crollare sia proprio il governo - conclude la Bossa - di cui fa parte il Ministro Bondi, cosi' almeno salviamo quel che resta della cultura in questo Paese".



Non voglio aggiungere nient'altro anche perché potete immaginare il mio parere però lasciatemi dire solo una cosa: IO SONO STANCA (e credo di non essere l'unica).


venerdì 5 novembre 2010

Protesta dell'Arcigay di Ravenna contro Berlusconi

In seguito alla dichiarazione del Premier Berlusconi (ovvero che è meglio guardare le belle ragazze che essere gay, qui il video), la reazione degli omosessuali non si è fatta attendere: oggi l'Arcigay di Ravenna Frida Byron (qui il link) si è riunito in Piazza del Popolo per un sit-in.

Qui vedete dove intervisto il tesoriere dell'associazione Bruno Moroni protestare contro le affermazioni di Berlusconi e anche contro le sue nefandezze che in tutto questo tempo ci ha riempito continuamente.
Tutto ciò è DAVVERO insopportabile!





Inoltre vogliamo considerare l'apporto culturale che omosessuali e bisessuali hanno dato nel campo dell'arte? Alcuni nomi? Leonardo da Vinci, Caravaggio, John Cage, Virginia Woolf, i due artisti che danno il nome all'associazione ovvero Frida Kahlo e Lord Byron e la lista è infinita.
Come si sentirebbero loro? Loro sono davvero di serie B? Persone a cui dobbiamo ringraziare il solo fatto che siano nate e chissenefrega se sono omosessuali o bisessuali, ma anche se non fossero degli artisti...

CHISSENEFREGA!!!

E nel finale vi lascio con questa video-lettera di Nichi Vendola:




Modificato

mercoledì 3 novembre 2010

Madre Natura (video)



Tecnica mista: pastelli+pastelli a cera
musica: Claire de lune di Claude Debussy

Questo è uno degli ultimi miei disegni. Ho voluto rappresentare Madre Natura anche se poi vedendolo alla fine il manto d'acqua (ho voluto inserire i quattro elementi) sembra molto quello della Madonna.

Le parole non sono di mia invenzione. Fanno parte di un'antica canzone irlandese. Ve le trascrivo qua sotto:

Dormi amore mio. Perché gli alberi,
dal mite vento estivo sfiorati,
e in cui risuonano canti fatati,
le loro fronde fanno stornire.

Non so come si chiama la canzone e non so il resto. L'ho trovata per caso e ho pensato che era perfetta per il mio disegno.

E' anche la prima volta che filmo un mio disegno. Come vi sembra?

Aggiornamento 17 novembre 2010: inserisco qui le poesie su di Lei.

C'è nessunoooooo???

Una piccola cosa:
Ma c'è qualcuno qua oppure sto solo scrivendo al vento?
Non è per essere polemica, ma vi chiedo solo di farvi sentire, di farmi sapere che ci siete. Tutto qua.
Io sono aperta al dialogo, alla comunicazione e come si è visto (o si è potuto leggere) alcuni non erano d'accordo con me e io ho accettato le loro considerazioni. Poi ovviamente dipende molto dal tono con cui uno commenta.
Anche perché un dialogo non può esistere se non c'è un'altra persona che ascolta e che ricambia.
Sono anch'io qua per ascoltarvi e non solo per scrivere ciò che mi passa per la testa.
Ok?
:)))

Elena

P.S.: Naturalmente questo discorso non vale per quell'uno o due che commentano sempre. Grazie infinite per seguirmi sempre!

martedì 2 novembre 2010

Dipinti per Ravenna (Botticelli, famiglia Longhi, Klimt)

Ravenna non solo ha ispirato poeti e scrittori (qui il post), ma anche pittori.

Il pittore Sandro Botticelli, lo stesso della Nascita di Venere, ha dipinto una serie ispirata dalla novella di Giovanni Boccaccio nel Decameron, quella ambientata proprio a Ravenna e precisamente nella vicina pineta di Classe e ha dipinto una serie di quattro dipinti che insieme raccontano appunto la novella



Nastagio incontra la donna e il cavaliere nella Pineta di Ravenna


mercoledì 27 ottobre 2010

Tadeusz Kantor e il suo teatro

Questa volta vi voglio parlare di un autore teatrale che credo che i più non lo conoscano. Non lo conoscevo neanch'io fino a ieri, ma grazie ad un incontro al teatro Rasi ho potuto colmare questa lacuna. Indirettamente perché lui è morto e l'8 dicembre di questo anno "festeggia" il ventennale.
Il suo nome è Tadeusz Kantor.


La fama internazionale la raggiungerà a 60 anni per lo spettacolo La classe morta.




Ucciso il cervo l'Imperatore di Exmoor a Londra e notizie sulle balene

Provate a immaginare un bramito che si staglia, che rompe l'atmosfera silenziosa. Beh, quel bramito non ci sarà più. Un bramito selvaggio, quella voce non ci sarà più!
E' notizia di ieri (e io l'ho letto oggi) che a Londra è stato ucciso il cervo rosso più grande allo stato brado a Londra. Questo cervo era chiamato l'Imperatore di Exmoor per il suo peso (300 libbre ovvero 136 kg) e per la sua notevole altezza (3 metri!): era l'animale più grande allo stato brado nelle Isole britanniche.
Ma ora lui non c'è più! E' stato ucciso da un bracconiere per farne un misero trofeo, per appenderlo chissà dove.









Come si può? E non parlo solo di lui ovviamente.

P.S.: Solo il primo è di Exmoor. Gli altri li ho messi perché parlavano appunto dei cervi rossi.

P.P.S.: Mi è arrivata poco fa questa e-mail del sito avaaz in questa pagina:

Pochi giorni per fermare l'estinzione

Un terzo degli animali e delle piante rischia l'estinzione: le balenottere azzurre, la barriera corallina, e una vasta gamma di altre specie. L'ondata di estinzione guidata dall'uomo ha raggiunto un tasso che non si registrava dalla scomparsa dei dinosauri risalente a 65 milioni di anni fa.
Ma c'è un piano per salvarli: un accordo globale per creare, finanziare e rafforzare aree protette che coprano il 20% dei nostri mari e delle nostre terre entro il 2020. Proprio ora 193 governi si stanno incontrando in Giappone per rispondere a questa crisi. Ma senza la pressione da parte dell'opinione pubblica, rischiano di non raggiungere l'accordo necessario per intraprendere le azioni coraggiose che possono evitare il collasso degli ecosistemi in tutto il mondo.
Questo vertice terminerà venerdì 29 ottobre: non abbiamo tempo da perdere. Costruiamo velocemente un appello globale per chiedere ai governi di salvare la vita sulla terra dalla corsa verso il declino. Firma la petizione sotto e sarà consegnata direttamente al vertice:

A tutti i partecipanti alla Convenzione per la Biodiversità:

Un terzo delle specie sulla Terra rischia l'estinzione. Vi chiediamo urgentemente di raggiungere un accordo per creare, finanziare e rafforzare la protezione del 20% degli oceani e delle terre entro il 2020. Solo un'azione immediata e coraggiosa può proteggere la ricca diversità del nostro pianeta.

giovedì 21 ottobre 2010

Poesie per Ravenna (Lord Byron, Wilde, D'Annunzio, Hesse, Montale)

In questo post parlavo, verso la fine, della fama che la mia città, Ravenna, aveva tra gli artisti e delle poesie dedicate ad esse. Ecco voglio dedicare questo post a queste poesie.

Credo sia inutile parlare di Dante, ma altri poeti sono rimasti colpiti dal fascino di questa città come è successo con George Gordon Byron venuto per amore di Teresa Guiccioli. In questa pagina potete leggere meglio.

Nel 1877, un altro poeta ossia Oscar Wilde (allora ventitreenne) visitò Ravenna entrandoci a cavallo. Un anno dopo scrisse una poesia dove riportò le sue sensazioni (qui in lingua originale) e con questa poesia vinse l'Oxford Newdigate Prize. La traduzione è di Masolino D'Amico.

Ravenna

1

 Un anno fa respiravo l'aria italiana, -
Eppure, mi sembra, questa primavera nordica è bella, -
Questi campi indorati dal fiore di marzo,
Il tordo che canta sopra il piumato larice,
I gracchianti corvi, le colombe del bosco che svolazzano,
Le nuvolette che corrono per il cielo;
E bello è il capo dolcemente inclinato della viola,
La primula, pallida per amore non consolato,
La rosa che germoglia sul rampicante rovere,
L'aiuola di crochi, (che sembra una luna di fuoco
Cinta da un vermiglio anello matrimoniale);
E tutti i fiori della nostra Primavera Inglese,
Gli innamorati bucaneve, e la giunchiglia della stella lucente.
Sfreccia in alto l'allodola accanto al murmure mulino,
E spezza i fili di tela di ragno della prima rugiada;
E giù lungo il fiume, come la fiamma azzurra,
Tagliente come un dardo vola il re delle acque,
Mentre gli scuri fanelli cantano nel verde.
Un anno fa! - sembra poco tempo
Da quando vidi quell'altera regione meridionale,
Dove fiore e frutto sbocciano a vermiglia radiosità,
E come luminose lanterne le mitiche mele rilucono.
Piena primavera era - e per ricchi vigneti in fiore,
Scuri uliveti e nobili pinete,
Cavalcai a mio piacere; l'umida lieta aria era dolce,
La bianca strada risuonava sotto gli zoccoli del mio cavallo,
E meditando sul nome antico di Ravenna
Scrutai il giorno finché, segnato da ferite di fiamma,
Il cielo di turchese divenne oro brunito.

 Oh, come il mio cuore arse di fanciullesca passione
Quando lontano oltre falaschi e stagno
Vidi quella Città Santa ergersi netta,
Coronata della sua colonna di torri! - Avanti e avanti
Galoppai, in gara contro il sole calante,
E prima che l'ultimo bagliore vermiglio fosse trascorso,
Fui entro le mura di Ravenna, finalmente!

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