venerdì 27 giugno 2014

W.I.T.C.H.



Qualche settimana fa trovo su Internet un sito dove sono scansionati i numeri di Witch fino al numero 128.
Sono in inglese però meglio di niente.
Cosa sono le W.I.T.C.H?
Fumetto nato nel 1999 (e uscito in edicola due anni dopo) da un'idea di Elisabetta Gnone con la collaborazione di Alessandro Barbucci per il character design e Barbara Canepa per il colore.
Era un mensile che durò fino al 2012 con il numero 139.
Chi sono le W.I.T.C.H.?
Il nome racchiude le cinque protagoniste Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay-Lin.
Un giorno scoprono di non essere ragazze come tutte le altre e ognuna possiede un dono elementale: Irma ha il potere dell'acqua, Taranee quello del fuoco, Cornelia quello della terra e Hay-Lin quello dell'aria.
Will, che si può considerare il capo, è la guardiana del Cuore di Kandrakar che unisce i quattro elementi.
Rispondono all'Oracolo che risiede a Kandrakar, una fortezza che è esistita prima di ogni cosa.
Il primo compito delle Witch era quello di riequilibrare l'ordine a Meridian, capitale del Metamondo, uno dei tanti mondi che sono sotto la supervisione dell'Oracolo.
La storia di cinque ragazze normali che scoprono di essere speciali sembra riecheggiare il mondo dei manga e degli anime, Sailor Moon per esempio.

venerdì 13 giugno 2014

Venerdì 13 giugno 2014

E così oggi, venerdì 13, io compio 31 anni.
Il numero 13...
Credo che sia un numero perfetto per il segno del Gemelli essendo così controverso.
Infatti se andate su Wikipedia potete vedere che è un numero fortunato, felice, idoneo, omirp, quadrato centrato, stellato centrato e questi sono solo alcuni (vai qui per vederle tutte).
Ma di sicuro il 13 è oggetto di pregiudizi e superstizioni tanto che alcuni avvallano prove che dovrebbero confutare il suo portare sfiga.
Come non dimenticare il 13 all'Ultima Cena? Ci sono davvero persone che non si siedono se sono in tutto 13.
Oppure il guasto che subì l'Apollo 13 diventato poi famoso con Houston, abbiamo un problema (anche se sembra che la citazione Houston, we have a problem sia riportata sbagliata)
Tanto che esiste la fobia per questo numero ovvero la trisdecafobia.
Da noi in Italia è più il 17 a essere considerato un problema, ma anche il 13 (o meglio la paura verso di esso) ha i suoi seguaci.
Quello che poi vorrei parlare meglio è l'Arcano XIII ovvero La Morte chiamato anche l'Arcano senza nome perché a volte non compare.



lunedì 9 giugno 2014

R.I.P. Mandiaye Ndiaye


E' morto ieri nella sua terra d'origine, il Senegal, Mandiaye Ndiaye, attore del Teatro delle Albe.
E' morto per un arresto cardiaco.
Partito dal Senegal, finito come vù cumprà, incontra poi Marco Martinelli, regista, drammaturgo e uno dei fondatori della compagnia.
Un incontro che sembrava segnato da una scoperta che le Albe avevano fatto ad una conferenza tenuta dal geologo dell'Università di Bologna, Franco Ricci Lucchi
Ecco cosa racconta Marco Martinelli (citazione presa dal loro sito)


Nel settembre 1986 le Albe hanno fatto una scoperta decisiva. Hanno scoperto che la Romagna è Africa. La Romagna è un pezzo di Africa andato alla deriva nella notte dei tempi, una zattera nera che ha veleggiato fin quassù, e si è venuta a incastrare tra le nebbie europee. Questa è scienza, non fantascienza, è qualità costante nel tempo, è un dato geologicamente dimostrabile, rilevato da diversi studiosi: il sottosuolo, lo strato più profondo che regge le città romagnole, è africano. Quando abbiamo rivelato questa scoperta a Bagnacavallo, piccolo centro della Bassa Romagna a 20 km da Ravenna, all’interno del progetto "Romagna mia", realizzato insieme alla Società Raffaello Sanzio e al Teatro Due mondi, le facce dei romagnoli in platea erano perplesse. Scure. Siamo tutti marocchini? Si, siamo tutti marocchini. Il razzismo nei confronti dei vu cumprà è forse espressione dell’odio verso i padri che ritornano, tornano alla loro terra. Non c’è niente da fare, il nord sta cambiando colore: il processo è irreversibile.
(...) 


La Romagna come un frammento di Africa. 


E così, ispirati da questa scoperta, andarono nelle spiaggie e presero con sé alcuni griot senegalesi che portarono in diversi spettacoli della compagnia atmosfere della loro terra.

Tra le persone assunte si distinse Mandiaye Ndiaye: sembrava che il teatro gli fosse familiare.
Nacquero spettacoli come Ruh. Romagna più Africa uguale del 1988 e soprattutto l'Ubu roi di Alfred Jarry (considerato uno dei capisaldi del teatro moderno)  dove Mandiaye interpretava Padre Ubu accompagnato da Ermanna Montanari che interpretava Madre Ubu.va,
Lo spettacolo fu un successo e le Albe lo replicarono per diversi anni.
Inoltre qualche anno fa, lo spettacolo fu portato in Senegal come Ubu buur




Ideazione, immagini e regia: Alessandro Renda
Montaggio: Giovanni Belvisi e Alessandro Renda

Nel 2003 decise di ritornare nella sua terra d'origine e fondò il Takku Ligey Theatre. Le prime due parole in lingua wolof significano "Darsi da fare assieme" (preso da qui)
Così come Pablo Picasso portò la raffigurazione delle maschere africane nei suoi dipinti così la terra africana si poteva sentire in diversi spettacoli per esempio dirigendo questo spettacolo presentato anche al Ravenna festival 3 anni fa.




Ieri era l'ultimo giorno a Ravenna del Festival delle Culture.
Mandiaye è morto nel suo villaggio d'origine Diol Kadd
Quando muoiono persone così (io non lo conoscevo bene, a tratti ho parlato con lui) si può solo semplicemente dire grazie soprattutto per averci ricordato la nostra origine ancora più arcaica, il nostro antico canto.




P.S.: Il suo spettacolo da lui diretto Opera Lamb sarà messo in scena il 23 giugno a Ravenna alle Artificerie Almagià (zona Darsena) in occasione del Ravenna festival.
Più informazioni le potrete trovare qui.


martedì 3 giugno 2014

Urban Pub Cabaret: da New York a Ravenna




Immaginatevi una stanza vuota con dei tavolini, sedie e un bar là in fondo.
Immaginatevi di sedervi chiacchierando tra di voi e prendendo qualche drink
Sembra un normale pub.
Ma immaginatevi che davanti a voi ci sia un palco.
Che cosa vi aspettate?
Del teatro? 
Della musica? 
Magari qualcuno patito di danza classica dirà appunto danza.
Ebbene non troverete l'una o l'altra cosa, ma tutte.
Avete voglia di satira?
Bene.
Avete voglia di cabaret?
Bene.
Immaginatevi non solo questo.
Immaginatevi creature circensi, giocolieri e anche pittori che dipingono dal vivo.
Immaginate tanto altro.





23 maggio
Urban Pub Cabaret
Tre parole per racchiudere il tutto.
Tre parole per portare in Italia un tipo di spettacolo che parte da New York dei primi anni del Novecento, da Londra e sono state due persone in particolare a fare ciò ovvero Cristiano Caldironi, attore e direttore artistico del Circolo degli Attori, e Deda Fiorini, direttrice operativa di tale circolo.
A completare il tutto c'è Francesco Arcozzi che ha fatto da pierraggio.
Eccoveli qui Cristiano Caldironi, Deda Fiorini e Francesco Arcozzi.



(foto presa da qui fatta dopo la conferenza stampa)

domenica 1 giugno 2014

Maleficent, la recensione senza spoiler

Aggiornamento 7 giugno 2014:
Avete mai cambiato idea per esempio su un film dopo un po' di giorni che l'avete visto?
Perché è un po' quello che sento adesso per Maleficent.
No, all'improvviso non lo trovo orrendo però giusto un po' ridimensionato.
Già in questa recensione avevo riconosciuto alcuni difetti.
Più che altro lo trovo un bel film mancato.
Alcuni aspetti del nuovo film mi piacciono così come alcuni cambiamenti rispetto al film originale (tipo il rapporto tra Malefica e Aurora) e sarebbe potuto essere qualcosa di più.
Non basta soltanto una figura iconica per fare il villain così come anche una valida motivazione per essere un villain e quest'ultima cosa la si può riscontrare anche nella realtà.
Non provo lo stesso orrore che provai quando vidi Alice in Wonderland di Tim Burton (Perchéééééééé Tiiiiiim??????) e quello fu istantaneo.
E' ancora un film che mi piace e forse lo andrò a rivedere, ma di sicuro non è tra i miei preferiti in assoluto.

Chiedo scusa e se desiderate continuare, siete i benvenuti.
P.S.: Magari poi lo andrò a rivedere e noto qualcosa che non avevo fatto prima. Può succedere.



E così ieri pomeriggio sono andata a vedere Maleficent, il film diretto da Robert Stromberg con Angelina Jolie.




  Aurora, bambina mia, dove sei?


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