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giovedì 6 luglio 2017

110 anni di Frida Kahlo

Frida Kahlo, la storpia... Frida Kahlo e l'incidente.
Quando si parla di lei, sembra che non esista altro così come il suo grande amore Diego Rivera e l'essere continuamente tradita da lui.
Se si guarda tutto ciò, si potrebbe solo vedere una vittima ma così non è.
Con una testarda voglia di vita, ha voluto ribadire la sua esistenza.
Il fantasma della morte la accompagnava e lei ha voluto renderla colorata.
Diceva di non essere una surrealista perché non dipingeva i suoi sogni, ma la sua realtà.
La ferita non viene decorata, ma esaltata anche con un sapore narcisistico.
Non bisogna dimenticare poi la sua amata cultura messicana e lei diventa una dea arcana con un viso quasi inespressivo nei suoi dipinti, una maschera che non impedisce agli occhi di fissare il suo interlocutore, richiedendogli la massima attenzione.

La prima volta che ho visto un suo dipinto è stato diversi anni fa, alle superiori, in un giornale molto prima del film con Salma Hayek, ma è grazie al film se ne parlava.
Questo è il dipinto, L'amoroso abbraccio dell'universo, realizzato nel 1949



giovedì 22 giugno 2017

Storie di ispirazioni

C'è una blogger di nome Anna Bernasconi (qui il suo blog) che mi segue e a me piace vedere i suoi lavori di pirografie, le sue foto.
Ebbene qualche giorno fa mi fa sapere che da tre foto condivise da me su Pinterest, si è sentita ispirata per un suo lavoro.
La mia felicità è grande e quando mi fa vedere le tre foto "incriminate", le rispondo "Saranno processati per delitto di ispirazione."

Ecco le tre immagini


di Ota Janecek



di Paul Ziska



di Claudia Moeckel (qui la foto per intero)



Ed ecco ciò che lei realizza:



Le bolle vanno verso il sole o dal sole provengano?
Ogni senso che si vuol dare è giusto.
Della realizzazione, Anna Bernasconi realizza questo post dove mi cita e tutto ciò mi rende orgogliosa perché poi le immagini non sono mie. Io le ho inserite su Pinterest ma non mi appartengono come è giusto che sia.
Inoltre ciò che mi rende orgogliosa è il titolo ovvero Riscoprire come si gioca e io adoro il momento del gioco, attività spensierata e allo stesso tempo presa molto sul serio dai bambini.
Tutto parte dal gioco e il riscoprire a giocare può portare ad esplorare nuove vie, nuovi modi.
E' come se dentro ci fosse quella spinta che dal gattonare, la stessa elevazione ci porta a stare su due piedi. Poi a cadere e ancora a rialzarci perché c'è una meta da raggiungere.


Grazie mille Anna di avermi reso partecipe. Grazie infinite.





P.S.: Metto questa nota a livello preventivo.
Qui non si tratta di plagio. Se vedete lei ha preso più elementi per realizzare la sua opera e in questo caso si può dire che si è ispirata per poi combinarli
Sarebbe stato un plagio se ne avesse preso uno solo.
Inoltre questo non vuol dire che lei non sia originale perché si rifà ad opere già realizzate. Tutta l'arte è un lavoro derivativo. Non c'è un'arte originale al 100% se appunto per originale intendiamo un'arte che è stata creata per prima.
Anche gli artisti più originali, più creativi hanno preso da altri, combinandoli e mettendoci del proprio.

venerdì 16 giugno 2017

La carica delle 101 bacheche di Pinterest



Ebbene sì: 101 bacheche.
No, non ho intenzione di stracciare nessun record.
Diciamo che se c'è qualcosa che mi interessa, mi chiedo: "Perché no?" e il più delle volte la risposta è "Perché sì."
Pronti a partire?
Ma prima, ecco gli altri post.
Non è necessario che li vediate tutti adesso.


Il magico meraviglioso mondo di Pinterest
Un anno con Pinterest
Benvenuta 50esima bacheca di Pinterest
5000 (e più) pin su Pinterest
Due anni con Pinterest
10.000 pin: tutte le mie board di Pinterest (prima e seconda parte)
3 anni con Pinterest


E ora via con le bacheche realizzate dopo l'ultimo post.
Come ho sempre fatto, sono inserite in ordine alfabetico.
Le immagini sono scelte da me.


Artemis/Selene/Hekate


Sulla luna avevo già realizzato questa bacheca dove ci sono immagini, (dipinti e foto), indicazioni astrologiche e  informazioni scientifiche su questo satellite argentato.
Alcune delle immagini ritraevano le dee (alcune anche di altre culture) e così ho pensato di realizzare una bacheca dove le tre dee erano assieme.
Proprio per non favorirne nessuna (ogni fase ha la sua importanza), ho inserito un'immagine che racchiudesse le tre dee e quindi un pensiero alla Fanciulla (Artemide), alla Madre (Selene) e alla Crona (Ecate).



venerdì 2 giugno 2017

Romeo e Giulietta. Forse de Il Circolo degli Attori

Romeo e Giulietta. Forse, spettacolo ispirato da William Shakespeare, riscritto da Davide Allevi e diretto da Christian Amadori
Con questa opera scespiriana, dopo Audizioni per Molto rumore per nulla e P.d.P (acronimo per Pene d'amor perdute), si è concluso il 30 maggio Il Circolo degli Attori
Come rendere appetibile una storia, una tragedia che la stragrande maggioranza conosce, anche se forse non l'ha mai vista?
Magari alcuni dettagli non si sapranno per esempio che Paride, il promesso sposo di Giulietta, viene ucciso da Romeo davanti alla cripta dei Capuleti, però comunque si conosce la sostanza.
Poi sull'amore di Romeo e Giulietta si potranno avere opinioni discordanti.
Di certo è qualcosa che tocca.
Nel titolo del nostro spettacolo c'è quel Forse.
Che cosa vorrà dire?
Si fa o non si fa Romeo e Giulietta?
Certo che si fa ma l'abbiamo tradita.
Tradita, per modo di dire.
Anzi, non tanto tradita.


Quando si pensa a Romeo e Giulietta, vengono in mente i due giovani amanti (prossima ai quattordici anni lei e poco più grande, forse sedici anni, lui)



di Frank Dicksee, 1884


Ma il fatto è che qui Romeo e Giulietta sono due adulti.
Questo cambiamento di età comporta anche un cambiamento tra le relazioni dei personaggi.
Già in passato si era realizzato un film dove i due protagonisti erano chiaramente degli adulti ovvero Giulietta e Romeo del 1936 diretto da George Cukor.
Ecco lo spezzone di dove si incontrano





I due protagonisti sono interpretati da Leslie Howard (noto soprattutto per aver interpretato Ashley Wilkes in Via col vento) e Norma Shearer. Rispettivamente avevano, al momento in cui il film è uscito, 43 e 34 anni. Si vede troppo che non sono giovani e anche se avessero voluto fare una versione in cui Romeo e Giulietta erano più grandi, non potevano recitare come fossero due ragazzi adolescenti.
Chi è adulto si affaccia a un nuovo amore con intenzioni diverse rispetto a un fanciullo.
Un adulto può anche "incretinirsi" (in senso affettuoso) per l'amore ma rimane comunque un adulto.
Un altro importante cambiamento è il fatto che la storia sia ambientata durante gli anni '70, questo anche un po' per tenere conto del linguaggio arcaico, anche se molte frasi sono state ridotte, cambiate mantenendo però lo spirito.

Il testo è stato riscritto da Davide Allevi portando le modifiche necessarie, cercando di mantenere il linguaggio arcaico ma non troppo.
Lo spettacolo sarebbe stato diretto da lui ma poi ha accettato un lavoro in Spagna quindi è arrivato Christian Amadori. Non si è trattato di un addio questo, ma di un arrivederci.
Prima delle prove, Christian Amadori ci ha spiegato il linguaggio di Shakespeare. Non ci sono sottotesti, ciò che viene detto è quello che si vuol dire. E' come avere il petto aperto, lo stomaco aperto. Tutto viene fatto risuonare, anche con brutalità.
Avere a che fare con il teatro scespiriano è impastarsi le mani direttamente con le debolezze umane (e così le forze), anche quando si tratta di commedie.
Inoltre le opere scespiriane sono visive. C'è un pensiero dopo un altro. Anzi, c'è un'immagine dopo un'altra nelle frasi di Shakespeare.
Vi racconterò lo spettacolo grazie alle foto realizzate da Chiara Roncuzzi e Deda Fiorini, rispettivamente insegnante e direttrice operativa del Circolo.
Le foto si distinguono perché quelle di Deda Fiorini hanno a destra la data e l'orario.
Molte sono state fatte durante l'ultima prova.
Inoltre ci saranno anche le musiche e le canzoni usate per lo spettacolo.
Ascoltatele, soprattutto se non le conoscete, perché sono un aiuto in più per godersi lo spettacolo.


Ora possiamo cominciare.



lunedì 22 maggio 2017

Wassily Kandinsky: i colori come suoni

Wassily Kandinsky, pittore russo, nato a Mosca nel 1866 e morto a Neuilly-sur-Seine nel 1944, viene ricordato soprattutto per il suo contributo nell'arte astratta (per vedere sue opere, andate pure su Artsy), ma non solo.
Il colore, usato nella loro forma pura, ha assunto un carattere particolare.


Nel 1911, dopo aver ascoltato a Monaco il Quartetto di archi n°2 di Arnold Schönberg, Kandinsky realizza il dipinto, la trasposizione grafica di ciò che ha sentito.






Impression III (Concerto)


venerdì 24 febbraio 2017

Di acqua sono fatta (video)

E così oggi ho pubblicato un nuovo video nel mio canale Youtube




musica: Reflections di MK2
qui per vedere il quadro completo e la sua realizzazione


Era da un po' che non pubblicavo i video dove sono i miei video a parlare, vero? (qui li potete sentire e vedere tutti).
L'ultimo risale a quasi quattro anni fa.
Per chi non sa cosa siano questi video, si tratta di alcune mie opere (per la maggior parte dipinti) dove io "presto" la voce. Non si tratta di spiegare come sono fatti, ma sono loro che si raccontano.

venerdì 17 febbraio 2017

I consigli di Amleto sulla recitazione

William Shakespeare scrisse Amleto tra il 1600 e il 1602, consegnando così al mondo intero uno dei testi teatrali più significativi, non solo nel teatro, e rappresentati.
Ma quello su cui mi voglio focalizzare è l'assoluta modernità dei consigli che Amleto sta dando agli attori, all'inizio della seconda scena del terzo atto, su come interpretare i personaggi della rappresentazione teatrale L'assassinio di Gonzago che presenta molte somiglianze a ciò che il fantasma di suo padre, il re Amleto, gli ha confidato e scoprire se tutto ciò è vero.
(testo preso qui)



Actors before Hamlet di Władysław Czachórski, 1872-1875


Amleto
(Al primo attore)
La tirata, ti prego, devi dirla
come l'ho pronunziata io a te,
sciolta, in punta di lingua. Se la urli,
come fan tanti nostri attori d'oggi,
sarebbe come affidare i miei versi
alla bocca del banditore pubblico.
Non trinciar troppo l'aria con la mano,
così, gesticola invece con garbo;
giacché pure nel mezzo della piena,
della tempesta, e potrei dir nel vortice
della passione devi mantenere
sempre quel tanto di moderazione
che le dia una certa compostezza.
Ah, mi ferisce fino in fondo all'anima
quando ascolto un robusto giovanotto
imparruccato che riduce a brani
un discorso d'amore, lacerandolo,
per rintronar gli orecchi alla platea,
che capisce soltanto, la più parte,
oscure pantomime e gran baccano.
Metterei alla frusta quel gaglioffo
che ti fa un forzato Termagante,
e un Erode più Erode del reale.
Evitalo, ti prego.

Primo attore
Sì, vostro onore, ve lo garantisco.


venerdì 13 gennaio 2017

Sugli album delle fiabe e sulle illustrazioni

Sì, sono ancora viva anche se non ho pubblicato niente finora.
Perciò, per farmi perdonare, e sperando di fare una cosa lieta, inserisco qua, in ordine alfabetico, i link di tutti gli album delle fiabe che ho creato nella mia pagina FB L'antro della fiaba assieme a un'illustrazione dell'album.



A oriente del sole a occidente della luna



di Kay Nielsen

lunedì 19 dicembre 2016

Vassilissa la bella e Baba Yaga

Da qualche settimana ho aperto una pagina su Facebook intitolata L'antro della fiaba e ho chiesto a chiunque lo desiderasse, di propormi una fiaba così io sarei andata a cercare le illustrazioni di vari autori e raccoglierle in un album
Così ho pensato di far conoscere a tutti voi questa fiaba inserendo le illustrazioni nel testo.
Nota: Il testo è stato preso da questo sito il quale permette la diffusione affidandone la paternità e non modificando il testo originario.

Siete pronti?



illustrazione di Kinuko Y. Craft nella versione narrata da Marianna Mayer

martedì 13 dicembre 2016

Perché le immagini vengono poco considerate?



Ed eccoci all'ennesimo copione: trovo un'immagine (questa qui sopra) che mi interessa, che mi colpisce. 
La salvo, la cerco su Google Immagini per trovare l'autore e tutto quello che vedo è una continua ripetizione di link a post dove compare l'immagine ma senza autore.
Faccio gli incroci tra un'immagine e alla fine trovo l'autore. Si tratta di Rudolph Carl Gorman.
E qua mi chiedo il perché.

Perché le immagini vengono considerate così poco?
Ne vedo di blog, pagine su Facebook dove le immagini (che siano dipinti, foto o disegni) accompagnano frasi che hanno la citazione, ma le immagini no.
E poi nei commenti vedo Sì, è tutto vero... Giusto...
Ma il mondo legato all'immagine dov'è?
Spesso fanno da cornice alla frase o comunque alle parole (anche se a volte ci sono momenti nei quali non ci vedo una connessione), magari per rendere il tutto in una visione estetica.
Ma finisce lì il suo compito o continua?
Vedo blog e siti che vogliono istruire, con frasi motivanti e spesso è accompagnato da un'immagine, ma senza alcuna citazione.
Diverse volte sono stata lì a scrivere L'immagine è di... e non è tanto per sfoderare chissà quale conoscenza (anche perché molte volte non conoscevo l'autore, sono andata a cercarlo in quel momento) ma perché mi dispiace vedere un'immagine senza sapere chi l'ha creata.
Il mondo dietro quell'immagine dov'è?
A qualcun altro interessa?
Per esempio, andando a cercare poi questo autore su Google, scopro che è un pittore Navajo morto qualche anno fa (qui la sua pagina Wikipedia in inglese).
Posso anche magari pensare che non ci si pensa. Si salva l'immagine in una cartella del computer e poi quando la si ripesca, la si inserisce subito.
Però allora mi chiedo: siamo davvero così legati alle parole e poco alle immagini tanto da lasciare queste ultime in secondo piano?
O proprio non c'è nessuna voglia di ricercare, di spingerci oltre? Non so anche perché molti di questi siti e blog formativi parlano di questo.
Oppure ancora c'è poca educazione a rapportarsi con le immagini?
Nel senso che sin da piccoli siamo educati a scrivere bene, a non fare degli errori e se per caso ne capita uno, viene subito puntato il dito e si pensa che si parla un italiano scorretto. Poi magari ci possono essere diverse situazioni nelle quali un errore può scappare. Per esempio si è dislessici oppure un altro disturbo dell'apprendimento, si va di fretta, si è arrabbiati, non lo si è visto proprio. Oppure ancora (e questo per esperienza personale) state scrivendo su un tablet che memorizza ogni tua cancellatura così da far risultare il tuo discorso in un italiano incomprensibile, come se procedesse a singhiozzi.
Ma si deve essere per forza nel campo dell'arte (qualsiasi essa sia) per essere legati al mondo dell'immagine, per essere stupiti, meravigliati, a bocca spalancata per una singola immagine?
O comunque essere appassionati sin da piccoli.
Il fatto è che io non capisco.
A volte mi capita di mettere un'immagine qui nel blog senza l'autore ma perché anche facendo mille capriole tra un'immagine e l'altra su Google Immagini, non sono riuscito a trovarlo. 
Oppure magari c'è, ma il post è in una lingua incomprensibile che neanche provando a tradurlo, riesco a capire chi sia.
E quando questo succede, mi dispiace perché mi sembra che quell'immagine sia a metà.

lunedì 14 novembre 2016

venerdì 21 ottobre 2016

Fuoco vivo

Poche ore fa ho letto questo articolo Il primo giorno di scuola vi racconto la "non scuola" di Marco Martinelli, regista e drammaturgo della compagnia teatrale ravennate Teatro delle Albe e mi sono riconosciuta in quel fuoco.
La non-scuola è stata parte della mia vita (qui tutti i post dedicati ad essa e qui di cosa si tratta nel sito della compagnia) e mi ricordo ancora le sensazioni dopo aver realizzato il mio primo spettacolo non-scuola.
E' tutto successo nel secondo anno dell'Accademia di Belle Arti e lo spettacolo era tratto da Le presidentesse di Werner Schwab e avevo come guide Antonio Rinaldi e Eugenio Sideri.
Me lo ricordo molto bene quel fuoco.
Mi ricordo di quando come reazione dovevo alzarmi dalla mia sedia urlando e facendo cadere la sedia all'indietro. Poi dovevo alzare la sedia e prenderla con forza sbattendola per terra ogni volta che dicevo "Merda! Merda! Merda!". Stavo recitando, ma tutta l'azione era molto fisica. (piccola nota se qualcuno se lo sta chiedendo: non ho rotto niente)
Me lo ricordo di quando finito lo spettacolo mi sentivo calda, come se ogni vena del mio corpo si fosse aperta inondandomi di calore.



di Susan Seddon Boulet


E per me non solo nel teatro.

lunedì 17 ottobre 2016

3 anni con Pinterest

Ormai sono 3 anni da quando ho deciso di iscrivermi su Pinterest, un mondo fatto di immagini che non è diventato solo una specie di album di figurine, ma un'enciclopedia visiva e qualunque cosa che mi potesse ispirare, diventa poi una bacheca per poi cercare e salvare.




Esattamente


Le puntate precedenti:
Il magico meraviglioso mondo di Pinterest
Un anno con Pinterest
Benvenuta 50esima bacheca di Pinterest
5000 (e più) pin su Pinterest
Due anni con Pinterest
10.000 pin: tutte le mie board di Pinterest (prima e seconda parte)


martedì 6 settembre 2016

La Freya klimtiana e la Venere di Bouguereau ovvero quando il quadro è mal assegnato

Così come può accadere a certe citazioni, può capitare anche ad alcuni dipinti di non essere assegnati ai loro veri autori e questo è avvenuto anche nel passato. 
In quest'epoca di condivisione virtuale, poi basta poco per generare una rete di informazione che non sempre è corretta.
Si dice che lo stile sia l'impronta dell'artista, ma nel caso di ispirazioni evidenti come capire chi sia il vero autore?
Quasi tre anni fa ho parlato di Vladimir Kush, un pittore russo contemporaneo che come si può vedere dal link ha una chiara ispirazione con i dipinti di Salvador Dalì.
E posso anche capire il fraintendimento. In questo caso una mano può darla il suo sito.


Ora vi faccio vedere questo dipinto.




Credevate che il quadro fosse di Klimt vero? Non è così perché si tratta di Lacrime d'oro di Anne Marie Zilberman.
Il fatto che il quadro presenti dell'oro non è sufficiente a definirlo klimtiano. Anzi, se andate a vedere tutta l'opera completa del pittore austriaco, potrete vedere come diversi suoi quadri non abbiano una traccia d'oro così come Pablo Picasso non è stato solo cubista.
Lo stile non è qualcosa di fermo nella vita di un artista.
Ma vi pongo un altro fattore ovvero il confronto.
Qui sotto abbiamo un dettaglio da Il bacio di Gustav Klimt del 1907-1908 e in specifico il viso di lei.
I due visi in questione sembrano simili essendo allungati e la presenza degli occhi chiusi sembra ancora di più confermare questa somiglianza.

lunedì 5 settembre 2016

Anime senza voce, arte e incontri per dare una voce ai bambini vittime di violenza

Anime senza voce, anime frammentate dal quale escono grida silenziose che percorrono tutto il corpo e la psiche, rompendo tutta l'armonia. 
E così ieri è finita la mostra
Dal 2 al 4 settembre la Rocca Brancaleone di Ravenna pullulava di arte. 





Oltre a opere che già avevamo fatto, c'era una molto particolare ovvero quella dedicata all'argomento del tema: la violenza sui bambini.
Organizzata da Brigitte Ostwald (qui il suo sito), con la collaborazione di Agnes Illes e il patrocinio del Comune di Ravenna, questo progetto sbarca a Ravenna dopo essere stato presentato alla Vernice Art Fair di Forlì di quest'anno.
Come ha specificato nella rassegna stampa dell'evento, noi artisti non possiamo fare altro che sensibilizzare, dare una voce a chi non ce l'ha.
Non è la prima volta che nel blog mi occupo della violenza come potete vedere qui e qui ma questa volta non ho voluto realizzare l'immagine in maniera cruenta.

mercoledì 29 giugno 2016

13 giugno 2016, riprese del mediometraggio Clizia


Federica Navarria ovvero Clizia

Dal 13 giugno sono cominciate le riprese del mediometraggio Clizia di Alessandro Lonzi del quale ve ne avevo già parlato qui ed è stato proprio il 13 giugno, giorno tra l'altro del mio 33esimo compleanno, il giorno nel quale ho partecipato.
Ma prima desidero presentarvi il luogo ovvero Il Giardino Incantato di Elio Minguzzi che sta a Villanova di Bagnacavallo, via Aguta 34, in provincia di Ravenna.
Entrare in questo giardino è come entrare direttamente nell'anima di colui che ha fatto in modo che ci fosse ovvero Elio Minguzzi.
Il giardino vive da sé ed è essenziale non raccogliere niente e non portare niente dal di fuori. Bisogna lasciarlo così come lo si è trovato.
Così facendo, ci si rende conto che siamo ospiti del giardino.

domenica 8 maggio 2016

Iside, la scandalosa e la magnifica

Premessa: dopo una segnalazione (che ringrazio fortemente) su alcune incertezze nel post, ho ripreso mano al post. Chiedo scusa a chi studia egittologia se non è totalmente completo, ma se volessi raccontare tutto su di lei, un post non mi basterebbe.
Spero almeno che sia un post giusto.



Domenica scorsa ho deciso di realizzare una nuova bacheca su Pinterest e questa volta alla dea Iside (sì, in inglese è Isis e non ha nulla a che fare con il gruppo terroristico omonimo).



di Susan Seddon Boulet


Essa fa parte del pantheon egiziano e il suo nome in origine è Aset. (nota: Isis è la traduzione greco-latina da cui appunto proviene l'italiano Iside. A volte, per un migliore adattamento, viene chiamata Isi.)
Iside rappresenta una forma della Grande Madre. Lei stessa è protettrice della natura, della magia, dell'agricoltura, dei bambini; il suo nome indica in origine la sua posizione regale (il trono) ed una vera regina è pari al suo re.
Suo sposo è il dio Osiride e in alcune pitture lo si può vedere col caratteristico colore verde della pelle.
Entrambi sono figli di Nut, la dea del cielo e di suo fratello Geb, il dio della terra. 



Nut coperta di stelle rappresenta La Via Lattea. Sotto Geb
In mezzo troviamo Shu, figlio di Ra (dio del sole) e padre dei due dei.
Shu rappresenta l'atmosfera


giovedì 14 aprile 2016

Clizia di Alessandro Lonzi

Quest'anno partecipo a diversi progetti e in uno di questi faccio la comparsa.
Si tratta del mediometraggio (nota: è diventato poi un lungometraggio) di Alessandro Lonzi intitolato Clizia.



(tratto dalla pagina Facebook)



Di lui e della sua arte ve ne ho parlato altre volte sul mio blog (vedi qui. qui e qui).
Chi è Clizia?
(da Wikipedia) Clizia è una ninfa della mitologia greca. Ripudiata dall'amato, il Sole, viene raffigurata nelle vesti di una fanciulla piangente oppure mentre si compie la sua trasformazione in girasole anzi per la precisione in Eliotropio tipo di pianta conosciuta ai tempi dei Greci.
Clizia è una delle giovani amate dal Sole. Il dio però si innamora di Leucotoe, figlia del re Orcamo, e, assunte le sembianze della madre della ragazza, si introduce nella sua stanza e la seduce. Ingelosita e offesa, Clizia riferisce l'accaduto al padre di Leucotoe, che, in preda all'ira, ordina di seppellire la figlia viva in una buca profonda. Disperato, Apollo cosparge il luogo della sepoltura di un nettare profumato; dalla terra inumidita nascerà la pianta dell'incenso. Clizia, ripudiata da Apollo, passa i giorni a seguire con lo sguardo il percorso del carro del Sole, finché, consumata dal dolore, si trasforma in girasole, il fiore sempre rivolto verso il Sole.




di Evelyn de Morgan, 1887


mercoledì 6 aprile 2016

Mostra "I volti e la storia" di Biagio Piccolo a Ravenna

Qualche giorno fa sono stata contattata via e-mail da Alessandra Maltoni per chiedermi una collaborazione e io sono sempre emozionata in ciò.
Dice di aver visto il mio blog e che le piacerebbe un mio interessamento al suo Centro Servizi Culturali (qui la sua pagina FB) informandomi anche di una mostra in via Massimo d'Azeglio, 2.
Bene, ci incontriamo.
Mi fa sapere che ha letto la mia intervista fatta alle libraie della libreria Momo.
Tutto ciò mi riempie di orgoglio e le chiedo di parlarmi di questo Centro che ha.
Mi risponde che l'ha aperto proprio da poco dopo varie esperienze nella didattica e il suo intento è creare una scuola privata con corsi sulla cultura e sulle lingue.
Intanto, si prodiga anche nella presentazione di eventi e mostre come a questa che mi ha invitato.
Entrare è stato come essere accolta dal colore.





venerdì 25 marzo 2016

Il sogno nei film

Qualche giorno fa sono stata contattata da Ottavia Salzano chiedendomi se sapevo dire 5 film che parlano di sogni anche lucidi.
Lei ed altri visitatori di Sognipedia hanno stilato una classifica con cinque film.
Eccola qua.
In fondo poi si trovano i riferimenti ai macchinari usati nelle trame del film e curiosità

Di alcuni film non posso parlare come Vanilla Sky, Paprika (ma prima o poi questo lo guarderò) e The cell perché non li ho visti.
Di Fino alla fine del mondo ho proprio dei flash perché l'ho visto che ero bambina al cinema.
Posso invece parlare di Inception.




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