giovedì 18 novembre 2010

Poeti dall'inferno


La prima volta che "conobbi" Arthur Rimbaud è stata alle medie: lessi la poesia Il dormiente nella valle (già citata in questo post).
Dovevo portare una poesia per l'esame e mi piacque subito. Però temevo di non ricordarmela tutta e così scelsi un'altra poesia, più breve, della quale ora non mi ricordo per niente il nome.
 
Poi, credo come tanti altri, vidi Arthur Rimbaud nel film del 1995 Poeti dall'inferno (or. Total Eclipse) di Agnieszka Holland interpretato da David Thewlis (Paul Verlaine) e naturalmente da Leonardo di Caprio che interpreta il giovane poeta ribelle e rivoluzionario Arthur Rimbaud.


Era il periodo in cui il film Titanic spopolava e così i vari canali televisivi riproducevano i vari film precedenti di Leonardo Di Caprio tra i quali appunto Poeti dall'inferno.
Ovviamente, per il contenuto del film, fu trasmesso in seconda serata su ReteQuattro e io, eccezionalmente (avevo 14-15 anni e per me era prassi andare a letto alle 21.30), rimasi sveglia per guardarlo e registrarlo.
Già dal primo minuto si capiva che il film non parlava solo di lui, ma della relazione omosessuale con il poeta francese Paul Verlaine e dallo scambio di lettere che ne conseguì.



Tutto parte da quando Arthur Rimbaud, sedicenne, abbandona il suo luogo natale Charleville per essere ospitato nella casa di Paul Verlaine o meglio dai genitori della sua giovane moglie.
Credo che la storia poi si conosca: Paul Verlaine avrà una relazione con Arthur Rimbaud e abbandonerà così sua moglie che lotta per riaverlo.
La relazione si fa sempre più tumultuosa: prima a Londra, poi con Paul che raggiunge la moglie a Bruxelles e lo stesso farà Arthur convinto che Paul ritornerà con lui, ma quando decide di lasciarlo (e neanche la moglie di Paul vuole ritornare con lui), Verlaine spara ad Arthur Rimbaud ferendolo alla mano. Questo porta all'arresto di Paul Verlaine a Mons anche per il reato di sodomia.
Arthur Rimbaud ne sarà sconvolto e in quel periodo scriverà Una stagione all'inferno per poi scappare in Africa dove fa il commerciante visitando posti che, secondo la leggenda, nessun occidentale abbia mai visto, contrarre un'infezione al ginocchio che lo porterà all'amputazione e morire a trentasette anni dopo, si dice, aver ricevuto la benedizione.

Il film non è eccezionale però è coinvolgente. Alcuni critici accusano la sceneggiatura di Cristopher Hampton (vincitore dell'Academy Award nel 1988 per la sceneggiatura non originale de Le relazioni pericolose). Di sicuro non è stato facile portare la storia, ma soprattutto portare lo spirito, in particolar modo di Arthur Rimbaud: un ragazzo che può apparire presuntuoso, arrogante, strafottente, troppo sicuro di sé. Potrebbe sembrare il solito giovane inesperto che osa sfidare il mondo degli adulti con la sola forza della sua giovinezza.



Ma Arthur Rimbaud sapeva dove voleva andare e secondo me è stato un grave errore non tratteggiare gli anni dell'infanzia, le sue prime poesie e, soprattutto, la Lettera del Veggente anche se nel film è presente un riferimento alla sua decisione di diventare genio con le immagini del dormiente nella valle.



Nel film si preferisce dare spazio alla storia d'amore che è stata poi anche una storia di scambio artistico tra due poeti.
Voglio dare merito a Leonardo DiCaprio, di cui si può notare una somiglianza con il poeta, per aver affrontato a 21 anni un ruolo molto pericoloso e che gli avrebbe potuto distruggere per sempre la carriera. Infatti è stato un flop colossale però in questi anni è stato lungamente recuperato soprattutto da chi è rimasto fulminato da questo giovane poeta e la lista è lunga.
Inoltre è splendida la musica che la sento cupa, chiusa, lenta che scorre con qualche sprazzo di luce.
Naturalmente non voglio dimenticare David Thewlis persino lui molto somigliante con Paul Verlaine.


Come verrà descritto nel film, Arthur Rimbaud proverà un forte senso di sfiducia: voleva cambiare il mondo con la poesia e ha capito che ciò non è possibile almeno nella sua vita perché dei lavoratori orribili gli succederanno, ma questo voglio raccontarlo prossimamente ovvero l'apporto di Arthur Rimbaud che ha avuto nel futuro.


Link utili:

qui il sito italiano dove c'è tutto su Arthur Rimbaud
qui invece tutto sul film sempre in italiano

Curiosità:
Il ruolo di Arthur Rimbaud sarebbe dovuto andare all'attore River Phoenix, morto nel 1993. Oltre al ruolo di Rimbaud, Leonardo DiCaprio ereditò anche il ruolo di un altro poeta e scrittore, Jim Carroll nel film Ritorno dal nulla anche questo del 1995. Con amara sorpresa scopro che questo poeta è morto l'anno scorso.


Modificato

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