domenica 9 maggio 2010

Madre Natura (poesie)

Oggi è la festa della mamma e io voglio dedicarla a una mamma speciale, Madre Natura e voglio farlo con delle poesie.

Spesso i poeti si sono interrogati sulla figura di Madre Natura e l'hanno vista più come una matrigna che dà e che ruba come si può leggere in un frammento di A Silvia di Giacomo Leopardi:

O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Ma io voglio dare spazio a Madre Natura come una madre amorevole come si può leggere ne Il dormiente nella valle di Arthur Rimbaud:

È un anfratto verde dove canta un fiume
Appendendo follemente all'erba i suoi stracci
D'argento; dove il sole, dalla fiera montagna
Risplende: è una piccola valle spumeggiante di raggi.

Un giovane soldato, la bocca aperta, il capo nudo,
E la nuca immersa nel fresco nasturzio azzurro
Dorme; è steso nell'erba, sotto le nuvole,
Pallido nel suo verde letto dove la luce piove.

Ha i piedi fra i gladioli, dorme. Sorridendo come
Sorriderebbe un bimbo malato, fa una dormita:
Natura, cullalo tiepidamente: ha freddo.

I profumi non fanno fremere le sue narici;
Lui dorme nel sole, la mano sul petto
Tranquillo. Ha due buchi rossi sul lato destro.

Ma la Natura a volte sa essere impietosa e a volte non riusciamo a capirla come quando decide di far morire:

La Natura - a volte dissecca un Arbusto -
A volte - scotenna un Albero -
Il suo Popolo Verde se ne rammenta
Quando non muore -

Più languide Foglie - di Altre Stagioni -
Silenziosamente testimoniano -
Noi - che abbiamo l'Anima -
Moriamo più spesso - Non così vitalmente -

Emily Dickinson

Che ci volete fare? La Natura non è una mortale e credo che in molte cose non si faccia problemi

Se la natura fosse una signora mortale
Che ha così poco tempo
Per riempire il suo baule e sistemare
Il grande cambio di stagione -
Quanto rapide, quanto gravose -
Quali urgenze vi sarebbero -
Ma la natura sarà sollecita
E avrà un'ora d'avanzo.

Per fare più bella qualche inezia
Che era già bella prima -
Ammaliante nel restare,
E ancor più nel partire.

Emily Dickinson

Di certo non si può negare il fascino indiscutibile, sublime della Natura, unione tra spirito e materia, capace di scambi continui, Corrispondenze:

È un tempio la Natura ove pilastri viventi
Lasciano sfuggire a tratti confuse parole;
L'uomo vi attraversa foreste di simboli
Che l'osservano con sguardi familiari.

Come lunghi echi che da lungi si confondono
In una tenebrosa e profonda unità,
Vasta come la notte e il chiarore del giorno,
Profumi, colori e suoni si rispondono.

Vi son profumi freschi come carni di bimbo,
Dolci come oboi, verdi come prati,
Altri corrotti, ricchi e trionfanti,

Che posseggono il respiro delle cose infinite,
Come l'ambra, il muschio, il benzoino e l'incenso,
E cantano i moti dell'anima e dei sensi.

(Charles Baudelaire da I fiori del male)

La Natura non è avara, dona immensamente ed è sempre presente in molteplici forme.

Aggiornamento 17 novembre 2010: inserisco qui il video che ho realizzato su di Lei partendo da un mio disegno.

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