L'amico blogger Daniele Riva in uno dei suoi blog realizza un
post sulle mie analisi dei Quindici in una sorta di
maidelenette di Proust.
E' stata una sorpresa per me e infatti l'ho ringraziato.
Inoltre mi piace quando c'è questo senso di comunione tra i blogger, davvero come fosse una catena.
Quindi ho deciso di realizzare adesso la terza e ultima parte.
Qui la prima parte
Qui la seconda parte
Premessa: come si è riscontrato, nelle varie edizioni i nomi di alcuni volumi possono cambiare e persino gli argomenti così come lo stesso volume può avere una numerazione diversa nelle altre edizioni. L'edizione rappresentata qui sopra è quella che ho io (immagine trovata su Google) e perciò è su questa edizione che io mi baso.
E iniziamo subito dall'undicesimo volume,
Feste e costumi
Come dicevo per quanto riguardava il decimo volume
Noi e il mondo, uno dei meriti per me di questa enciclopedia è di avermi fatto conoscere le altre culture, i punti di differenza e quelli di contatto.
Le feste rappresentano un punto di comunione per quel popolo e ciò che sembra strano a noi, a loro possono sembrare strane le nostre.
L'importante è che poi non ci sia alcuna "voce" di sottofondo che mi dica cosa devo pensare.
Più che altro mi si dice "Se tu vivessi qui, festeggeresti questo..."
Quindi io sarei potuta nascere in un altro luogo?
Quello che mi rende appartenente a questa cultura è perché io sono nata qui?
(Piccolo aneddoto: viene raccontato che il tipico Santa Claus con la barba bianca e il giubbotto rosso è quello degli Stati Uniti. E per me era strano perché quello era il tipico Babbo Natale che vedevo io nelle raffigurazioni. Allora il concetto di importazione non mi era ancora arrivato (ero davvero piccola) così mi chiesi se vivevo negli Stati Uniti.)
A vedere questo volume così festoso, letteralmente, un adulto potrebbe contestare che un mondo così è assolutamente naif, privo di realtà oggettiva.
Eppure quell'innocenza è parte del bambino così come il senso della paura. Ricordo che nel volume degli animali in estinzione si cominciava parlando degli animali già estinti e si parlava di loro attraverso delle storie come di un bambino che chiede a una persona adulta.
Anche se appartiene a un'altra cultura, un bambino che legge non sente la differenza. Magari è incuriosito perché quell'animale non l'ha mai visto prima però è facile che si identifichi con lui.
Così come quando nel decimo volume, all'inizio dei bambini di diverse culture chiedevano ai loro parenti come era nato il mondo.
Inoltre spesso da quelle pagine non è che si possono trarre delle informazioni vere e proprie ovvero di dati. A volte viene dato il senso di quella festa, da dove prende il nome
immagine presa dal blog dei Topipittori
(cliccate sopra per vedere meglio)