martedì 30 dicembre 2014

Costruire o creare? Un augurio per il 2015

Un testo anonimo della Tradizione afferma che, nel corso della propria esistenza, ogni essere umano può adottare due atteggiamenti: Costruire o Piantare. I costruttori possono dilungarsi per anni nei loro compiti, ma arriva un giorno in cui terminano la propria opera. A quel punto si fermano e il loro spazio risulta limitato dalle pareti che hanno eretto. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Poi ci sono quelli che piantano: talvolta soffrono per le tempeste e le stagioni e raramente riposano. Ma al contrario di un edificio, il giardino non smette mai di svilupparsi. Esso richiede l'attenzione continua del giardiniere ma, allo stesso tempo, gli permette di vivere una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l'un l'altro, perché nella storia di ogni pianta c'è la crescita della Terra intera.

(da Brida di Paulo Coelho)


Il 28 novembre c'è stata la seconda parte dell'Urban Pub Cabaret (qui potete vedere la prima) e il tema questa volta era Costruire.
Mentre nella prima puntata si parlava della Libertà, qui si "costruiva" lo spettacolo man mano che si stava andando avanti con Cristiano Caldironi che conduceva lo spettacolo e accanto a lui Mauro Benedetti in veste da critico. (qui potete vedere le foto realizzate da Sara Tantaro)
Ebbene, come l'altra volta, io ho realizzato un dipinto durante lo spettacolo e ho voluto trasformare, per quanto mi riguarda, Costruire in Creare.
Ecco il mio dipinto.





Perché ho voluto cambiare il tema?
Di certo non per ribattere su qualcosa.
Inoltre a noi pittori (eravamo in tre) era lasciata molta libertà di esecuzione.
Quindi ho pensato a che cosa mi suonasse meglio e appunto ho pensato alla parola "creare" perché sì mi sento più una creatrice che una costruttrice.
Ovviamente quando intendo creatrice, dietro non c'è assolutamente un significato religioso.
Inoltre quando penso alla parola creare, non per forza deve entrarci l'arte.
Il fatto è che la parola costruire mi fa pensare sì a un progetto, ma lo sento talmente schematico nel quale niente possa toccarlo.
Lo sento come qualcosa di rigido.
Ecco, io preferisco il guizzo di imprevedibilità, l'inatteso che non vuol dire solo rovina.
Preferisco vedere cosa altro c'è oltre a quello che ho in mente avendo uno sguardo laterale, ampio.
E poi creare... E' come dare vita a qualcosa che andrà avanti e che ispirerà ancora.
Inoltre la modifica è qualcosa con la quale non si può combattere.
Basta vedere le costruzioni reali.
Possono crollare, qualcun altro le modifica, ci va sopra, possono essere distrutte e i luoghi abbandonati diventano un ricettacolo per piante di diverso genere.
In pratica il controllo al 100% a lungo andare può rivelarsi un'illusione.
Ma il fatto del creare ci porta nel territorio dell'incerto e allora si pone una questione fondamentale.
Ormai da qualche mese, a volte scrivo che se qualcuno mi chiedesse se sono ottimista o pessimista, io risponderei: "Fiduciosa."
Ovviamente questo non esclude che possano capitare avvenimenti che ci facciano sentire male.
Non sono così ingenua da pensare che la fiducia sia come uno scudo, che io non soffra ma alla fine mi accorgerò, come è successo di recente, che anche quando la situazione sembra stagnante, in realtà qualcosa si sta muovendo, ma al momento non lo percepivo.
Piano piano in me si fa maggior consapevolezza e visto che la vita non è un percorso lineare, qualche volta ci sarà qualche battuta d'arresto.
Forse farò anche qualche passo indietro, ma appunto sono fiduciosa e confido.
Quindi nonostante tutte le battute d'arresto, tutte le delusioni avute, confido nel creare perché sapete molte delle cose che mi sono successe (come appunto Il Circolo degli Attori) non le avevo mai messe in conto.
Sono avvenimenti che mi sono capitati senza che io ci avessi pensato, senza averci fatto un progetto.
Sono avvenimenti che ho accolto e che sono entrati nella mia vita.

Vi lancio un enorme augurio per il 2015 con questa frase che ho scritto dietro il quadro:
"Crea e sii spontaneo nel farlo."





Qualsiasi sia il tuo campo, sii sincero.


Un bacio a tutti voi.


P.S.: Ovviamente, quando parlo della bellezza degli imprevisti, non parlo di persone che non sono sincere e oneste e aspettano l'ultimo minuto per dire la loro.
Questo, non solo nel campo dell'arte, è una cosa inaccettabile.



sabato 27 dicembre 2014

Intervista impossibile a Teodora nel 1998/1999

Se lo avete notato, nel mio blog troverete diverse interviste che ho fatto. Ad artisti, blogger, youtuber... Non importava chi erano o cosa facevano nel campo dell'arte o altro.
Se avevo piacere di fargli o farle un'intervista, lo chiedevo e via.
Pensate che questa cosa dell'intervistare fosse una cosa recente?
E invece no.
Stanotte stavo cercando due libri di Gianni Rodari (uno dei numi tutelari della mia infanzia) e invece cosa ho trovato?
Un fascicolo intitolato "Noi e l'ambiente" fatto in seconda superiore.
Ognuno della classe aveva un compito e la professoressa di italiano me ne ha dato uno ovvero intervistare Teodora.




di Jean Joseph Benjamin Constant

mercoledì 24 dicembre 2014

Il dono dei magi, di O. Henry

La prima volta che seppi di questo racconto fu con una trasposizione animata.




Ero bambina e l'ho visto tramite una videocassetta dove c'era anche La Piccola Fiammiferaia
Quindi mi ha fatto ripiacere scoprirlo da grande.


sabato 20 dicembre 2014

Onore a te Cervo





di Nicolas Le Boulanger


Onore a te Cervo.
Creatura schiva e dai passi leggeri come la silenziosa neve.
Gli alberi ora si mostrano esattamente come le tue possenti corna.


martedì 16 dicembre 2014

Qual è il libro che avreste voluto leggere da bambini?

Oggi, chattando con un'amica, alla fine le ho parlato di un certo libro linkandole il mio post e quando l'ho riletto, queste mie frasi hanno continuato a risuonare ancora in me, limpide ovvero
"Che cosa posso dire?
Che l'ho abbracciato, ho abbracciato il libro ritornando quella bambina malfatta che ero, perfettamente malfatta, che arrivava sempre tardi sulle cose, che non capiva, che si sentiva un'aliena, perfettamente diversa, estranea agli altri.
Ho pensato che se avessi avuto questo libro nella mia infanzia, mi sarei sentita rincuorata, non mi sarei sentita fuori posto.
E' come se volesse dire "Non ti preoccupare. Non c'è niente che non va in te."
Ed è riuscito a parlare con me anche adesso che sono cresciuta."
 
 
Di quale libro sto parlando?
De I cinque malfatti di Beatrice Alemagna


(ne ho parlato qui)


 
 
E voi, quale libro che avete letto in tempi recenti avreste voluto leggerlo da bambini?
Indicatemi quale e perché.

(Può essere qualsiasi libro, di narrativa, di illustrazione, ecc... Qualsiasi libro che avete letto adesso e che siete sicuri vi sarebbe servito quando eravate bambini.)


sabato 13 dicembre 2014

A piedi nudi


Non ho bisogno dei tacchi per elevarmi.
Quando posso cerco di togliere le scarpe e muovere i piedi e le dita.
Amo cercare nuovi modi di camminare, farli danzare.
E se percorri una stanza squadrata o rettangolare, puoi rifare il giro camminando all'indietro, senza voltare la testa per vedere dove vai, perché i piedi sanno già istintivamente quando c'è l'angolo. (uno degli esercizi fatti nella danza butoh)
Amo sentire coi piedi nudi il terreno, l'erba, il mare... tutto il mondo che ci circonda e sentire il legame che ho con energie primordiali.
E poi sul palco e nei templi è usanza avere i piedi nudi perché, in entrambi casi, si ha contatto con il principio della creazione.




Florence and The Machine


idem





E non importa se si formeranno calli e vesciche.
Magari mi rallenteranno, ma di certo non fermeranno la mia danza.




 Isadora Duncan


martedì 9 dicembre 2014

Vita, vita mia


di Ryan McGinley



Vita, vita mia, che pulsi incessantemente, che fremi come se tenessi in mano una farfalla.
Lo sento quel continuo vibrare come una piccola scintilla che mi fa il solletico, che mi fa ridere anche se tutto continua a crollare.
Vita, dolce e crudele, che fai crollare finte certezze, armature fatte di pensieri.
Ti danno della matrigna solo perché non sei come gli altri desiderano, ma tu vita sei fedele solo a te stessa.


Chi sei vita?
Sei il tempo che va dalla nascita alla morte? Una loro compagna?
O sei molto di più?






Che cosa sono quelle entità che sembrano strapparti l'anima?
Ma l'anima ha la capacità di guarirsi se glielo permettiamo.



Oh, vita, vita mia cercherò il tuo senso...


Vivendoti


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...