Il profumo...
il sogno di un attimo,
una fugace essenza ricca di personalità
che può anche richiamare lontani ricordi
I profumi rappresentano per me un mondo misterioso, ancora oscuro e mi intrigano.
Recentemente poi mi sto avvicinando sempre di più al mondo dei profumi e quasi un anno fa comprai un libro Il linguaggio segreto del profumo di Marika Vecchiattini ed. Castelvecchi.
blog di Marika Vecchiattini: Bergamotto e Benzoino
(video del 2011)
Ma non sono partita subito da questo libro anzi si può dire che quella che sto facendo in questi anni sia più una ri-scoperta.
Credo che per molti di noi, la vera scoperta del mondo dei profumi sia legata all'infanzia.
Può essere il tempo dei giochi dove il naso ti permetteva di essere all'altezza di ciò che stavi esplorando... Può essere legata al momento della cucina dove sentivi tutte le leccornie ancora prima di mangiarle... Può essere che alcuni tuoi parenti erano soliti mettersi il profumo...
E poi c'è il corpo umano, i nostri odori.
Crescendo, si sta attenti a dare una buona impressione di sé, si è quasi paranoici che non si senta alcuna traccia di sudore per il fatto dell'igiene.
Questo ci può stare, ma alla fine il naso sembra più relegato come Ispettore Generale della Decenza e non come un meraviglioso strumento per esplorare.
Tanto poi ci sono gli altri sensi a soddisfarci.
Oppure il profumo viene usato per sedurre e qui si va alle pubblicità dei profumi
Negli anni della mia riscoperta qualche volta bazzicavo nelle profumerie per sentire e risentire dei profumi.
Mi ricordo di aver annusato Alien di Thierry Mugler.
Per me anche quelle gocce furono decisamente troppe. Troppo intenso il profumo, troppo penetrante. Fui investita letteralmente e non solo il naso. Mi provocò come un senso di non oltrepassare e in questo caso non credo sia dovuto alla mia inesperienza.
Che poi mi piaceva un sacco il flacone così viola, ma proprio il mio naso non ne voleva sapere.
Poi alla fine trovai quello che posso considerare il mio primo vero profumo ovvero Beyond Paradise della Estée Lauder e fu amore a prima annusata.
Viene definito un floreale opulento, un viaggio nell'Eden.
Io ne ho percepito una grande pienezza che non mi ha nauseato. Anzi, mi ha avvolto.
Adesso credo che non sia più disponibile.
Comunque conservo ancora la boccetta con qualche goccia di profumo.
Altri profumi si sono alternati e alla fine ecco il libro sopracitato.
L'avevo comprato perché credevo che mi raccontasse la storia del profumo ovvero gli inizi quando viene usato come ponte per gli Dei.
Questo sì viene narrato nel libro, ma quello che non mi aspettavo è che raccontasse anche il dietro le quinte dei profumi che compriamo.
Partiamo subito da alcune premesse che nel libro sono chiare ovvero sentiamo i profumi con la vista e non con il naso (ovvero che ci immedesimiamo nelle pubblicità, nei testimonial...) e il nostro vocabolario in fatto di odori è povero se confrontato con gli altri sensi.
Inoltre specifica anche come certi profumi del passato, quando vengono rieditati non sono più gli stessi. Lo Shalimar, uno dei profumi più famosi e rinomati, non è come alla sua prima produzione.
Alcuni cambiamenti possono essere anche giustificati (le materie prime che di certo non sono infinite, alcuni componenti non più ammessi dall'IFRA International Fragrance Association perché si sono rivelati allergici oppure alcuni materiali si cerca di non usarli più come il muschio derivato dalle ghiandole odorifere del cervo muschiato per il quale l'animale viene ucciso...) ma la cosa che più fa arrabbiare è che le Case di Produzione tacciono di questi cambiamenti.
Tutto ciò non avviene solo lungo decenni ma anche durante pochi anni come Insolence che in due anni (dal 2006 al 2008) ha cambiato la composizione.
Il punto, come viene spiegato nel libro, è che ciò che più conta è il nome e non la composizione anche perché quello che indossiamo, le poche gocce, rappresentano una minima percentuale del prezzo.
Inoltre viene chiesto se la Profumeria può essere considerata un'arte e di seguito vengono proposte delle tesi a sfavore ovvero che l'odorato si tratta di un senso marginalizzato come viene detto nel libro e in più il profumo tende a svanire quindi non perdura nel tempo.
Per me un'arte, qualsiasi arte, ha il potere di trascendere lo spazio e il tempo.
E stiamo parlando del profumo, dell'odorato, un senso che più di ogni altro è collegato alla memoria non solo olfattiva.
Non si tratta solo di qualcosa atta a piacere.
Nel libro ci sono delle descrizioni dell'autrice su alcuni profumi e si può notare come alcuni non sono solo per deliziare, ma anche per essere un'impronta del proprio carattere e, come può capitare, non è che piace a tutti.
Alcuni elementi poi possono anche di non essere nostro gusto, ma ci ammaliano.
Leggendo il libro, poi ho scoperto che le profumerie artistiche sono presenti solo qui in Italia, profumerie dove ci sono profumi che non vengono solitamente e che la maggior parte delle volte non si affidano a pubblicità, flaconi fantasiosi e testimonial famosi. Quindi molto del budget viene dedicato alla ricerca di odori specifici e proprio perché non sono venduti in massa, possono permettersi di prendere anche le risorse che non sono in gran quantità.
Qui a Ravenna ce n'è una profumeria artistica, ora ha cambiato nome, e un po' di tempo fa ci sono andata a sentire Annick Goutal, Creed ecc...
Beh, non vorrei sembrare snob, ma la differenza si sente.
Vi consiglio altamente questo libro anche perché non si tratta di un reportage tecnico e incomprensibile per chi non è del mestiere. Anzi, la passione con la quale è stato scritto, la sua voglia di far conoscere questo senso che, anche se non è sviluppato come quello dei cani (vedi questo video), è difficile da ingannare.
Quello che vi ho scritto qui è una minima parte.
E ora vi lascio con delle immagini prese dalla mia bacheca di Pinterest sul profumo. Per vederle tutte, andateci pure.
Il nuovo profumo di John Goodvard, 1914
di John William Waterhouse
L'anima della rosa di John William Waterhouse
di George Frederic Watts
di Catrin Welz Stein
Un bellissimo profumo è uno che ci dà uno shock: uno sensoriale seguito da uno psicologico.
Edmond Roudnitska (1905 - 1996), raffigurato qua sopra, è il creatore di profumi memorabili come Diorissimo (1956) e Diorella (1972)
dal film Profumo di Tom Tykwer.
La cantante è il soprano Chen Reiss
Mi dispiace per la qualità video.
All'anima
si intonerà
più armonica
la musica
sola carezza
su un bruto corpo,
così respire
la lauta nota,
così che sia
l'immagine
di un angelo
che liberi.
Purissime
Discorrerò
la musica,
le lacrime,
colma d'amore,
con la mia nota,
per rivederla,
per risvegliarla.
Se risvelata
io saprò sentirla,
nel precoce feto
e così resterò.
La mia ri-scoperta olfattiva continua, magari a rilento, ma procede.
Grazie a tutti voi.
P.S.: Sappiamo tutti che la Francia è il regno dei profumi ma c'è stato un italiano (uso il maschile come neutro) che ha condotto i profumi in Francia. Sapete dirmi di chi si tratta?
Aggiornamento 21 giugno 2015: Come potete vedere, ho aggiunto un video dove compare l'autrice del libro che la ringrazio infinitamente per aver inserito il mio post nella pagina del libro del suo blog dove ne compaiono altre. Inoltre ho aggiunto anche il suo nome al titolo.
Vi consiglio enormemente di leggere il suo blog . Sarà come aprire una porta e sentirvi accolti da profumi che magari non avevate mai sentito.
Aggiornamento 21 giugno 2015: Come potete vedere, ho aggiunto un video dove compare l'autrice del libro che la ringrazio infinitamente per aver inserito il mio post nella pagina del libro del suo blog dove ne compaiono altre. Inoltre ho aggiunto anche il suo nome al titolo.
Vi consiglio enormemente di leggere il suo blog . Sarà come aprire una porta e sentirvi accolti da profumi che magari non avevate mai sentito.
I profumi a me fanno venire in mente tante cose...
RispondiEliminaBei momenti e brutti momenti...
Tempo fa ho sentito una frase a cui non avevo mai pensato ma che in effetti dovrebbe essere lampante: i profumi sono nati per attrarre, quindi gli uomini si profumavano con fragranze che piacciono alle donne e viceversa. Probabilmente era davvero così ma lo è ancora? I profumi da donna sono studiati per piacere agli uomini e viceversa? E quando scegliamo un profumo pensiamo se può piacere alle persone che vogliamo intorno o badiamo solo se piace a noi stessi?
RispondiEliminaDomande esistenziali di una donna che praticamente non usa profumi! Ha ha ha ha... :-D
E' indubbia la potenza attrattiva del profumo però un profumo ci può permettere di esprimerci al di là del voler attrarre o no.
EliminaTi consiglio di leggere il blog Bergamotto e Benzoino. Ti potrebbe appassionare anche se non usi i profumi.
Giusto, i profumi sono un "in più" alla personalità. Andrò a curiosare, grazie!
EliminaFigurati è un piacere :)
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