domenica 7 giugno 2015

L'arte e l'ispirazione



Verso mezzanotte stavo "gironzolando" su Pinterest, Santo Pinterest (eccomi qua) quando ecco che vedo questo vestito.
Immagino tutti, almeno quelli che hanno visto l'anime, abbiano pensato al famoso abito di Princess Serenity di Sailor Moon.
(sotto manga, illustrazione di Naoko Takeuchi, l'autrice e anime anni '90)















E' una riproduzione?
No. 
Il vestito originale, quello che vedete all'inizio, è una creazione di Gianfranco Ferré quando lavorava alla maison Dior.
Quindi la Takeuchi ha scopiazzato?

Quando si parla di arte (sì, sto includendo il manga nell'arte), la minaccia di aver copiato è sempre pronta come estrarre un cartellino giallo e poi uno rosso.
Soprattutto questa minaccia è vista molto dall'esterno.
Si chiede che l'arte debba essere originale, ma...
Mettetevi il cuore in pace: l'arte originale al 100% non esiste.
Anzi, dipende che cosa si voglia per dire "originale".
Se per originale s'intende che parte da 0 beh allora non è così.

Nell'arte nulla si crea, niente si distrugge ma tutto si trasforma.

Nemmeno la creazione di Gianfranco Ferré è originale al 100% ma è appunto ispirata alle colonne greche ioniche






Il pensiero dietro la creazione è importante.
Vedere in una colonna greca ionica la linea del vestito... Vedere in quelle spirali le maniche a sbuffo.
La forma era già lì, ma è stata reinterpretata così come la Takeuchi ha reinterpretato il vestito.

E non è l'unico ad aver visto in una colonna greca la forma femminile.
Basti pensare al profumo di Givenchy Organza, un profumo floreale-orientale del 1996.




Un profumo che intendeva unire l'Antica Grecia e l'Antico Egitto (basti guardare la pubblicità qua sotto) per creare un omaggio a una femminilità senza tempo.







L'originalità di un'opera sta nell'attingere da diverse ispirazioni e reinterpretarle per creare altro senza creare un minestrone ma amalgamarle.

Ognuno di noi ha diversi interessi e questi ci formano così come formano quello che si crea.
Inoltre è anche probabile che diversi artisti abbiano preso le stesse fonti senza sapere nulla dell'altro.
E' una cosa alquanto comune.

Ovviamente con tutto questo discorso non intendo giustificare i plagi, ma solo avere uno sguardo più attento, obiettivo verso quello che si guarda
Poi c'è l'omaggio che è diverso dal ricalcare.

Un omaggio palese nel manga di Sailor Moon riguarda un altro vestito, quello che Usagi/Bunny indossa quando viene ipnotizzata da Prince Diamond e che mi è stato fatto notare da una commentatrice quando ho segnalato il vestito su Facebook.






L'omaggio riguarda Alphonse Mucha





In effetti nei pensieri di Prince Diamond, Usagi aveva questa parvenza Liberty.





Qualche anno fa ho seguito due corsi di illustrazione dove si diceva chiaramente ciò ovvero quello a Bologna con Morena Forza e Alessandra Fusi e quello a Noventa Padovana con Daniela Volpari.
Vi consiglio di darci un'occhiata così come vi consiglio Ruba come un Artista, il libro di Austin Kleon, illustrato qui in maniera egregia da Morena Forza nel suo blog Roba da Disegnatori.


E adesso vi lascio con questa danza.





L'arte è un fiume prodigo dal quale poter attingere e il passato è una miniera foriera di meraviglie.
L'importante è avere rispetto per ciò che c'è stato e pensare che così come noi possiamo avere un'ispirazione, non è che ci appartenga assolutamente e che noi non siamo i soli unici fruitori di quell'idea.
Sarebbe da presuntuosi pensare il contrario.
Come fare allora per non fare sempre qualcosa di già visto?
Non fermarsi e continuare a svilupparlo.


Alla fine sono più ispirazioni assieme e reinterpretati a rendere originale un'opera.


P.S.: Forse qualcuno avrà anche sentito parlare del vestito di Sailor Pluto in un'illustrazione della Naoko Takeuchi indosso a Penelope Cruz ne Gli abbracci spezzati di Pedro Almodovar. La realtà (e qui ci sono cascata anch'io tempo fa) è che quello stesso vestito, come anche ammesso dalla mangaka, è un vestito di Chanel che precedentemente era indossato da Naomi Campbell.

4 commenti:

  1. Effettivamente quando disegno ho sempre il cruccio della scopiazzatura sia perché saltano fuori sempre riferimenti più o meno chiari a determinati stili/artisti sia perché sto ancora cercando un modo ed una via di esprimermi 'personale', che non è affatto una cosa semplice! :/
    Bellissimo post Alma!

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    Risposte
    1. E' un cruccio che più o meno abbiamo tutti anzi in un certo senso è positivo solo che a lungo andare può essere limitante. Se non l'hai letto ti consiglio il libro di Austin Kleon e magari se vuoi dare un'occhiata anche ai link dei corsi di illustrazione che ho fatto che parlano anche di stile.
      Inoltre ti consiglio, se non li segui già, il blog Roba da Disegnatori e anche Le figure dei libri. Sono blog molto utili per chi è del mestiere.
      Mi fa piacere che poi ti sia piaciuto il post e se più avanti hai voglia di dirmi come sta andando, sarò qui ad ascoltarti :)

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  2. In questi caso dico sempre "ispirato"...
    :)

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  3. Sono completamente d'accordo con il tuo post! Penso spesso a questi temi, perché diverse volte ho letto di artisti che accusano altri di copiare loro stessi o altro ancora. Mi sono resa conto che tante volte non ci sono colpe, si ha solo preso spunto dalla stassa partenza, che magari uno o tutti gli "ispirati" non avevano scelto consapevolmente, magari una fotografia vista al volo su una rivista e che dopo poco tempo nemmeno si... ricordava di ricordare"!

    Poi, d'accordo, i plagi esistono ma spesso non è il caso di scaldarsi tanto. E mi pare che lo stesso accada in ambito musicale!

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Grazie per i commenti

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