sabato 25 aprile 2015

Libera le farfalle e... (700.000 visualizzazioni!!!)

E così il mio blog raggiunge tra pochissimo le 700.000 visualizzazioni.
Vi ringrazio infinitamente.



di Christian Schloe



Ormai questa mia frase Libera le farfalle che hai dentro e creerai giardini immensi è stata citata diverse volte che se vai su Google e digiti nella barra di ricerca "libera le" la mia frase compare come quinta proposta.
Ha perso quindi il suo significato?
Non per me.
E non prendete questa frase come quella di un'ingenua e neanche come di una che ha la Sindrome di Pollyanna.
So perfettamente che la vita non è tutta rose e fiori o tutta uno sfarfallio di farfalle se si vuol restare in tema.
Questa mia frase nasce da qualcosa che ho provato anni fa, 10 a maggio.
Sono già passati 10 anni.
Il blog ovviamente non c'era ancora e manco era nei miei pensieri e questa esperienza "nasce" dal buio.
Anzi di un frammento di luce in questo buio.
Nonostante tutto, c'era ancora molto da dare e da fare.
E allora, eccola che l'ho vista la mia farfalla eterna.



di Marion Laplace


L'ho vista dentro di me ed era impossibile non notarla.
E' stata per me come una rinascita, una consapevolezza maggiore.




di Jaime Ibarra


E adesso, anche se a volte mi sento bloccata, ricordo e confido in queste farfalle.




di Polina Yakovleva


Confido nella forza che c'è in ognuno di noi, una forza che non esclude la dolcezza e la leggerezza, una forza che non ha bisogno di un'armatura per difendersi.
Un bacio e grazie ancora di tutto!!!
Grazie a tutti voi!!!


venerdì 24 aprile 2015

Benvenuta 50esima bacheca di Pinterest

E qualche ora fa ho "inaugurato" la cinquantesima bacheca di Pinterest.
Già un po' di tempo fa avevo parlato delle mie bacheche e come per quella volta, introduco le mie bacheche, che sono seguite dopo quel post, con una foto e qualche breve indicazione.
Se nell'altra volta, le immagini erano le più pinnate (le più condivise) di ogni singola bacheca, questa volta le ho scelte io stessa (tranne in una bacheca che vedrete poi).
Faccio così perché molte bacheche sono "fresche"
Ma ora via con le immagini.




Belly Dance


Se qualcuno mi chiedesse qual è la mia danza preferita in assoluto non avrei dubbi: è la danza del ventre.
Mi piacerebbe un giorno riuscire a fare un corso, ma intanto la faccio in casa.
E' un toccasana per l'autostima perché non importa che forma abbia il tuo corpo e sentire i tuoi fianchi muoversi è come se si sentissero i moti dentro di te, come percorrere la propria orbita.
Ma attenzione, troppo spesso la danza del ventre viene intesa come uno spogliarello oppure con il twerking (vedi le ultime performances di Miley Cyrus).
Sono mondi completamente diversi.



Alli Ruth


martedì 21 aprile 2015

L'iniziativa di Aulonia tra amarezza, un disegno e gran finale

E alla fine è giunta la scadenza.
Doveva esserci il mese scorso, ma visto che mi era giunto un solo disegno, avevo deciso di rinviare.
Risultato?
Il mese è scaduto e ancora ho un solo disegno.
E che cosa posso dire?
Beh, ad essere sincera, un po' di amarezza c'è.
Ma in fondo che cosa posso fare?
Non posso certo andare dalle persone a puntare la pistola in testa e dire "Perché non provi neanche a leggerlo nemmeno un po'?"
E non ce l'ho con le persone che prima mi hanno detto di sì che ci provavano poi per via di impegni, hanno dovuto rinunciare.
E non saprei neanche dire se ce l'ho con altri.
Dopotutto il mio personaggio non è qualcosa che se chiedi in giro, sai già di cosa si tratta ma neanche se fossimo in quel preciso campo dove solo gli esperti e gli appassionati sanno di cosa si stia parlando.
E con me stessa, non direi. Ho fatto il più possibile.
E' qualcosa che in mano di altri potrebbe esprimere ancora più potenziale?
Non saprei perché alla fine ci sono solo io a gestire il tutto e sì, magari si può dire che aggiorno poco.
Comunque bado alle ciance, bando all'amarezza perché non voglio che l'unico disegno alla fine passi in secondo piano.
Come ho scritto nel post dove facevo presente questa iniziativa, chi partecipava poteva liberamente interpretare Aulonia secondo il suo stile e Veggie, appassionata dei disegni in stile manga, l'ha realizzata così.






Essì, sembra Aulonia cresciuta. O è più da Zoe? (Ci manca adesso il test Sei più simile ad Aulonia o a Zoe? XD )
Quello che ho notato è stato più che altro l'intensità dello sguardo e che non guarda davanti a sé, dritto negli occhi dello spettatore, ma altrove.
Chissà cosa sta guardando.


Dopo qualche giorno, ho chiesto che chi mi manda la sua interpretazione, mi scriva anche un suo pensiero che accompagnasse il disegno così gliel'ho fatto presente.
Lei decide di mandarmi questa poesia.


A dream within a dream di Edgar Allan Poe


Ecco, un bacio sulla fronte,
or lasciandoti sul ponte,
io ti esprimo in sincer pianto –
Tu non sbagli, tu mi insegni
che i miei giorni furon sogni.
Se speranza volse via,
giorno o notte, allor fuggìa,
o in visione oppur nel niente,
è di men svanita o assente?
Vediam tutto e sembriam segno
sol di un sogno dentro un sogno.

Sono in mezzo nel fracasso
dove l’onda spiaggia scassa.
Tengo stretto tra le mani,
nella sabbia, l’or dei grani –
Son ben pochi! E van fluttuando
tra le dita mie nel fango
mentre piango! mentre piango –
Oh Signor! Fermar non posso
lor con sforzo sol più grosso?
Oh Signor! Potrei salvarne
giusto un, dal mar sì turpe?
Vediam tutto e sembriam segno
sol di un sogno dentro un sogno?




Ammetto che non la conoscevo prima d'ora e devo dire che ci sono alcuni frammenti che mi fanno subito ricollegare al mondo di Aulonia come "...Sono in mezzo nel fracasso/ dove l'onda spiaggia scassa..." ma anche "...E van fluttuando/ tra le dita mie nel fango/ mentre piango..."
Mi fa pensare a quel senso di inesorabilità che a volte si sente e ci si chiede Che cosa posso fare?
E quelle lacrime mi fanno pensare alla malinconia di Aulonia quando vede scomparire il ragazzo senza un nome.
Anche la domanda finale mi sembra affine al mondo di Aulonia.
Dopotutto Aulonia all'inizio non ha un corpo reale, effettivo eppure non per questo è priva di sensibilità.
Basta leggere le parole di un vecchio stralcio.
Detto questo, grazie infinite Veggie.


E ora il gran finale!
Di certo, non demordo a questa mia iniziativa e più che dare una scadenza, ecco come è trasformata.
Ovvero continua "Disegna Aulonia e il suo mondo" interpretandola a tuo modo se desideri.
L'importante è che sia sempre lei.
Inviami il file.jpg a un'ottima risoluzione a vigele_83@libero.it
Allega al disegno un tuo pensiero (che cosa hai voluto creare, cosa ti ha colpito più, decidete voi. Non c'è limite ai caratteri).
I disegni (assieme a quello che scriverete) poi saranno tutti inseriti in un album apposito nella pagina Facebook di Aulonia (eccola qua)
E non c'è scadenza!!!




P.S.: Aulonia è una storia che va avanti da 4 anni e anche se ci sono solo io a scrivere, a pensare il tutto di sicuro non posso dimenticare i commenti, le vostre impressioni e sensazioni nel leggere.
P.P.S.: Ecco qui il nuovo capitolo di Aulonia.

giovedì 16 aprile 2015

Il bambino interiore

Se vi parlo del bambino interiore a che cosa pensate?
Magari qualcuno penserà a una sciocchezza new-age oppure qualcun altro penserà alla Sindrome di Peter Pan.
Ebbene non è né l'una né l'altra cosa perché il bambino interiore è una cosa reale.
Non è qualcosa presa da chissà quale cultura riassemblata esclusivamente per vendere libri e non sempre identificarsi col proprio bambino vuol dire che non vuoi crescere.
Avete mai sognato un bambino (o bambina) e pensare che aveva qualcosa importante da dirvi?
E infine vi siete chiesti "Ma quel bambino sono io?!?" con la quasi certezza che sì, era voi?
Se vi interessa sapere cosa significhi il bambino interiore vi consiglio di leggere questo.

Ma com'è il bambino interiore?
Immagino che quello di ognuno sia diverso da ogni altro, ma me lo immagino come un piccolo selvaggio, pronto ad esplorare e ha una grazia tutta sua.
Può ballare in punta di piedi e saltare poi sulla pozzanghera.
Può spalancare la bocca per apparire più grande e poi ridere subito.
Si pittura le mani e le trova splendide.
Rimane incantato.
A volte diventa pensieroso e anche se poi passa, quel momento è serio perché il bambino interiore è serio anche quando gioca, anche quando si diverte e sorride come se non conoscesse la tristezza.



autore non trovato

martedì 14 aprile 2015

Il gioco del contrasto in teatro


scena tratta da Il cigno nero



Continua il lavoro con Il Circolo degli Attori (ultimo mio post qui).
Siamo in dirittura d'arrivo con due spettacoli e quello citato nel post qui sopra è il secondo.
Due settimane fa, provando per il primo, però c'è stata una sorpresa.
Il nostro insegnante Cristiano Caldironi, assieme a Christian Amadori, ha fermato un attimo le prove e ci ha fatto fare un esercizio.
Non di riscaldamento però, ma un esercizio qualitativo sul nostro personaggio.
In pratica in questo primo spettacolo noi faremo dei monologhi tratti da Esercizi di stile di Raymond Queneau dove lo stesso evento, una cosa banalissima come lo stare sull'autobus, viene raccontata attraverso stili e modi diversi.
Questi stili sono interpretati da personaggi differenti ovviamente e come tali personaggi, abbiamo un modo diverso di muoverci, di parlare.
Si tratta di più interventi che si susseguono e sono molto brevi.
Eppure, anche se brevi, tutti noi dobbiamo essere dei personaggi completi.
Anche nell'altro spettacolo ognuno di noi ha un monologo, diverso dagli altri e la difficoltà quando si tratta di fare un solo monologo è che in quello che dici ci deve essere tutta la complessità del personaggio.
Cosa c'è stato prima? Da dove arriva?
Inoltre un personaggio non può essere uno stereotipo anche perché questi sono visti e stravisti e il pubblico si annoia facilmente.
Soprattutto in teatro quando l'attenzione deve essere massima ed ogni gesto fatto a sorpresa è ancora più marcato.
Perciò com'è stato eseguito l'esercizio?

giovedì 9 aprile 2015

Intervista a Sara Cavina, giovane artigiana

Il mondo dell'artigianato è qualcosa che mi attira.
Mi conquista il movimento delle mani.
L'attenzione in ogni minimo dettaglio.
E non trovo alcuna differenza tra loro e chi vuol fare arte.
Ho visto più volte l'aforisma di San Francesco d'Assisi, sempre che sia vera, ovvero "Chi lavora con le mani è un artigiano. Chi lavora con le mani e la testa è un artigiano. Chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista."
Alla fine la parola artista vuol parlare di quello che fai.
Basta parlare sempre.
Bisogna fare.
E poi, vedendo alcune composizioni, mi viene in mente l'ikebana, l'arte giapponese di disporre i fiori.
Perciò ho deciso di intervistare una mia amica, un'artigiana appunto.
Eccola qui.







logo realizzato da Leah Arwen



1) Mi trovo qui con Sara Cavina, giovane artigiana ravennate che crea monili con pietre e cristalli. Dimmi Sara, da dove è nata questa passione?

Ciao Alma! Grazie per l'opportunità di dar voce a Sweetie and Stones Factory! La mia passione si perde nel tempo. Ho sempre provato con il 'fai da te' ovvero il patchwork, il decoupage, il fimo e il filo di rame ma quello che era destinato a crescere con me era il filo di rame! Inizialmente creavo specialmente anelli che poi regalavo fino a che un bel giorno sono stata invitata al Mutoid Benefit Festival come banchettista. È stato bello vedere come le persone apprezzavano i miei lavori. Da li è nato davvero il tutto e anche un nuova parte di me! La passione per i cristalli? Raccoglievo sassi 'sbarluccicosi' quando ero piccola. Conservo tuttora i miei primi tre cristalli regalati da una insegnante della scuola elementare: un occhio di tigre, una piccola famiglia di quarzi e un geode di agata.




2) Vedo che tu usi anche la pietra allo stato grezzo. Personalmente con cosa ti più piace lavorare? Grezzo o lavorato?



Le primissime di Sweetie erano creazioni con cristalli grezzi che sinceramente preferisco a quello lavorato! Tuttavia la naturale evoluzione mi ha fatto arrivare a produrre anche con piccoli cristalli burattati e perline forate! Seguo il flusso,che è una spirale. Vedrai che il grezzo tornerà presto tra le mie mani!




                                                            Malachite grezza con piriti


sabato 4 aprile 2015

Sirene nel mondo

Quando parliamo di sirene, ci vengono subito in mente, oltre a La Sirenetta, le creature mitologiche dell'Antica Grecia che hanno insediato a lungo i marinai coi loro canti ipnotici.
Naturalmente poi si ricorda che in realtà la sirena come donna con coda di pesce è un'invenzione romantica avvenuta dopo visto che le "vere" sirene avrebbero solo testa e seno di donna e tutto il corpo un uccello.
Questo per noi che abitiamo nell'area mediterranea e che tanto dobbiamo agli Antichi Greci è una cosa normale da considerare.
Eppure...
Eppure esiste solo quel tipo di sirena?
Il mondo è vasto e per di più è coperto in gran parte di acqua.
L'acqua dà la vita, fornisce nutrimento per tutti quelli che ci abitano appresso e allo stesso tempo può essere una forza distruttiva.

Quindi, quali sirene esistono nel mondo?
(Ricordo che delle sirene ne ho parlato anche qui)



Restando in Europa, si potrebbe andare nell'area celtica dove viene ricordata la sirena di Zennor, un paesino della Cornovaglia.
Si narra che un corista di nome Mathey Trewella rimase ammaliato dal canto della sirena e andò a cercarla. Non fece più ritorno e da allora sembra che il canto si senta ancora.
(qui potete leggere la storia completa, in inglese)




La sirena di Zennor di John Reinhard Weguelin, 1900

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