martedì 27 settembre 2016

Wild

E' un ricordo questo che spesso ho scritto nel blog, uno dei pochi belli che ho nell'infanzia ma talmente potente da continuare a sostenermi anche adesso, anche in quei momenti nei quali mi sembra sprofondare.
Ormai è diventato un ricordo cristallino che a volte mi chiedo se io abbia sognato o no.
Poi lo sento nelle dita, lo sento in quei gesti, in quella magia che stavo provando, una magia così palpabile e vibrante.

Quando ero bambina mi immaginavo come figlia di Madre Natura e sentivo un forte legame con il tutto. 

Ero al primo o secondo anno delle elementari durante la ricreazione che la facevamo nel parco della scuola. 

Come capitava spesso, me ne stavo tristemente da sola quando vidi un angolo coperto dalle foglie. Eravamo in autunno. 
In quell'angolo vidi che passava il vento così mi avvicinai e con le mani disegnai in aria delle traiettorie che poi le foglie, sollevate dal vento, avrebbero seguito. O almeno così io mi sentii di fare. 
Intanto dietro di me si fermarono alcuni bambini e i maestri. 
La magia non durò molto, ma di certo non è finita lì perché l'ho sentita nelle mie mani. 
Questo mio ricordo continua a sostenermi e il legame lo sento vivo. 

E poi qualche mese fa ho partecipato come Driade della Vite e qualche settimana dopo vedo questa foto di Luca Piccinini che ringrazio fortemente.



domenica 11 settembre 2016

La via dell'artista, di Julia Cameron

Visto che durante la mostra di Anime senza voce (qui il post che ho realizzato) mi era capitato di avere ore vuote. nell'ultimo giorno avevo portato con me il libro La via dell'artista di Julia Cameron, un manuale per far crescere la propria creatività specialmente quando ci si trova in un blocco creativo.
Era da tempo che ce l'avevo e desideravo parlarne nel blog ma per farlo avevo bisogno di leggerlo tutto




"Sono regista, scrittrice e tengo corsi di creatività." così si presenta Julia Cameron nell'introduzione quando qualcuno le chiede che lavoro fa.
Il dialogo poi continua con l'interlocutore perplesso su due questioni ovvero che tutti sono creativi e sulla parola Creatore che molto spesso viene usata, assieme a Dio, all'interno del libro. Queste due parole però non vanno pensate a livello religioso ma solo in base alla forza ed energia creativa che occorre per sbloccare. Quindi non si tratta di modificare il credo di una persona anche se queste fossero atee o agnostiche.
Tutto ciò che viene esposto è per la creatività, anzi ad abbandonarsi ad essa.
"Dalla mia esperienza e da quella condivisa con altri innumerevoli altri individui, sono giunta a credere che la creatività sia la nostra vera natura e che i blocchi altro non siano che una distorsione innaturale di un processo normale e miracoloso al tempo stesso come lo sbocciare di un fiore su un sottile gambo verde."

martedì 6 settembre 2016

La Freya klimtiana e la Venere di Bouguereau ovvero quando il quadro è mal assegnato

Così come può accadere a certe citazioni, può capitare anche ad alcuni dipinti di non essere assegnati ai loro veri autori e questo è avvenuto anche nel passato. 
In quest'epoca di condivisione virtuale, poi basta poco per generare una rete di informazione che non sempre è corretta.
Si dice che lo stile sia l'impronta dell'artista, ma nel caso di ispirazioni evidenti come capire chi sia il vero autore?
Quasi tre anni fa ho parlato di Vladimir Kush, un pittore russo contemporaneo che come si può vedere dal link ha una chiara ispirazione con i dipinti di Salvador Dalì.
E posso anche capire il fraintendimento. In questo caso una mano può darla il suo sito.


Ora vi faccio vedere questo dipinto.




Credevate che il quadro fosse di Klimt vero? Non è così perché si tratta di Lacrime d'oro di Anne Marie Zilberman.
Il fatto che il quadro presenti dell'oro non è sufficiente a definirlo klimtiano. Anzi, se andate a vedere tutta l'opera completa del pittore austriaco, potrete vedere come diversi suoi quadri non abbiano una traccia d'oro così come Pablo Picasso non è stato solo cubista.
Lo stile non è qualcosa di fermo nella vita di un artista.
Ma vi pongo un altro fattore ovvero il confronto.
Qui sotto abbiamo un dettaglio da Il bacio di Gustav Klimt del 1907-1908 e in specifico il viso di lei.
I due visi in questione sembrano simili essendo allungati e la presenza degli occhi chiusi sembra ancora di più confermare questa somiglianza.

lunedì 5 settembre 2016

Anime senza voce, arte e incontri per dare una voce ai bambini vittime di violenza

Anime senza voce, anime frammentate dal quale escono grida silenziose che percorrono tutto il corpo e la psiche, rompendo tutta l'armonia. 
E così ieri è finita la mostra
Dal 2 al 4 settembre la Rocca Brancaleone di Ravenna pullulava di arte. 





Oltre a opere che già avevamo fatto, c'era una molto particolare ovvero quella dedicata all'argomento del tema: la violenza sui bambini.
Organizzata da Brigitte Ostwald (qui il suo sito), con la collaborazione di Agnes Illes e il patrocinio del Comune di Ravenna, questo progetto sbarca a Ravenna dopo essere stato presentato alla Vernice Art Fair di Forlì di quest'anno.
Come ha specificato nella rassegna stampa dell'evento, noi artisti non possiamo fare altro che sensibilizzare, dare una voce a chi non ce l'ha.
Non è la prima volta che nel blog mi occupo della violenza come potete vedere qui e qui ma questa volta non ho voluto realizzare l'immagine in maniera cruenta.

giovedì 1 settembre 2016

Anime senza voce, mostra contro l'abuso minorile dal 2 al 4 settembre

Dal 2 al 4 settembre si terrà alla Rocca Brancaleone la mostra internazionale Anime senza voce dedicata agli abusi infantili (dove partecipo anch'io) organizzata da Brigitte Ostwald con la collaborazione di Agnes Illes e con il patrocinio del Comune di Ravenna, 
Testimonial dell'evento è Andrea Muccioli.
Com'è nata questa mostra?
Ieri c'è stata la conferenza stampa condotta da Veronica Verlicchi e alla quale ci sono rappresentanti delle associazioni che partecipano e contribuiscono alla realizzazione dell'evento.
Comincia Brigitte Ostwald raccontando del suo senso di impotenza di fronte a questi abusi e di come troppo spesso nei media e nelle persone ci si concentra su coloro che effettuano le violenze ma poco a chi ha subito.
Come vivono? Che cosa resterà in loro?
Queste domande possono pesare come macigni ma non sono niente al peso che portano coloro che hanno dovuto subire violenza e che da questa si sentono segnati, influenzando la propria vita.
Perché una mostra?
Brigitte Ostwald è lei stessa una pittrice e specifica: "Noi artisti non possiamo cambiare il mondo o evitare la crudeltà (...) ma con la nostra arte possiamo sensibilizzare, dare una voce a chi non ce l'ha."
Ad ogni artista è stata affidata una testimonianza di chi ha subito violenza senza violare la loro privacy perché, come ricorda la stessa organizzatrice, "molto in loro è stato violato.".
Su questa testimonianza, gli artisti hanno creato una loro opera (tra pittura, scultura o fotografia) che sarà esposta alla mostra assieme ad altri loro lavori.
La mostra conta su 50 artisti, 42 italiani e 8 stranieri. Uno viene per esempio da San Paolo in Brasile. 




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