venerdì 4 maggio 2012

L'esperienza del Vuoto

Se volete che l'ispirazione vi venga a trovare, dovete provare il vuoto.


Emptiness di Quiang Huang, 2009



Alt! So già cosa state pensando: Il Vuoto?! Cioè il Nulla?! Il tabula rasa di ogni cosa?! No, grazie preferisco di no.
La cultura occidentale da sempre ha considerato il vuoto come qualcosa di assolutamente negativo. Nella vita si cerca sempre di riempire qualcosa anche se magari l'orlo è pieno e a volte non ci si accorge di questo: che alla fine la pienezza diventa ridondanza.
Spesso si riempie il cervello con informazioni inutili perché non ci servono, perché non le usiamo ma poi come fa il cervello a creare, a trovare spazio?!
Ecco provate a sostituire la parola "vuoto" con quello di "spazio".
Costruirete mai qualcosa, tipo una casa, dove tutto è già stato riempito, dove non c'è neanche uno spicchio di terreno libero?!
Oppure spesso la nostra mente è ottenebrata da pensieri e pensieri e ancora pensieri!!! Per forza che l'ispirazione non viene, ma non verrà nient'altro solo giusto un altro pensiero.
Che baaaarba!!!
Il vuoto è spesso affiancato dal silenzio e così come il silenzio è considerato l'assenza di suoni, così il vuoto è, in termini di fisica, l'assenza di materia.
Cos'è questa parola "assenza"?! Come se il silenzio e il vuoto non costituiscono già per loro una presenza?!
Grandi consideratori del vuoto sono i maestri zen

Tutte le creature portano lo yin e lo yan tra le braccia; il soffio vuoto ne fa una miscela armoniosa.
(Lao Tze)

Loro non avevano paura di provare il vuoto. Sanno che prima o poi si riempirà senza però cercare di sforzarsi. Si riempirà da sé.
Ecco un racconto zen che tratta della troppa informazione di dati.

Un filosofo era curioso di conoscere i precetti dello Zen, perciò si recò da un maestro che lo accolse benevolmente e iniziò a servirgli del the. Il maestro osservava il suo ospite e frattanto versava il the, versava il the, versava il the. La tazza era ormai piena e la bevanda cominciò a traboccare e a spandersi sul vassoio, ma ancora il maestro versava il the.
Il filosofo, credendo che si fosse distratto, lo avvertì che la tazza era piena.
Allora il maestro rispose: "Così come questa tazza, anche tu sei pieno di opinioni e di supposizioni. Come vuoi che io ti versi dentro degli insegnamenti Zen se prima non ti svuoti di ciò che già ti riempie?"


Se seguissimo i cicli della natura, i suoi ritmi, credo che molte malattie legate alla mente, disturbi come attacchi scomparirebbero o almeno si attenuerebbero per sparire lentamente.
E invece no, siamo impegnati a riempirci di cose anche inutili solo per non sentire il vuoto.
Cosa c'è di più pessimista del vuoto (il famoso bicchiere mezzo vuoto)?!

Eppure se considerate il vuoto, potreste anche sentire una sensazione di infinito, di libero, di ampio

Il vaso vuoto è quello che rende il suono più ampio.
(William Shakespeare)

Solo con la mente vuota, la vostra voce, quella autentica, può cantare libera.



P.S.: Ho da poco superato le 200.000 visualizzazioni. Grazie a tutti voi.

P.P.S.: C'è tempo fino al 7 maggio per votare, se lo considerate degno, il mio disegno per il concorso "Mind the difference". Le immagini più votati andranno alla finale dove c'è una giuria. Trovate il link sopra a destra dello schermo. Grazie


Aggiornamento 18 settembre 2013:
Per vedere il Vuoto, consiglio di guardare dipinti cinesi


Camminare sul sentiero di montagna in primavera di Ma Yuan


4 commenti:

  1. Non è una cosa negativa il cosiddetto "vuoto", secondo me... perchè in realtà racchiude una grande potenzialità: è un qualcosa che possiamo riempire con tutto ciò che ci appassiona e ci può far stare bene...

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  2. Ti rispondo con un altro aforisma di Laozi: Ciò che è vuoto diventerà pieno.
    Ma è anche fondamentale mantenere sempre un po' di vuoto, un vuoto che non si riempirà o che almeno noi non cercheremo di riempire.
    Il vuoto si riempie da sé.

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  3. Una volta ho letto "nel nulla sta il potere della creazione" e lo condivido qua...

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Grazie per i commenti

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