domenica 11 marzo 2012

Omaggio alla Cattleya (3° anniversario del blog)

3 anni fa decisi di aprire questo blog e oggi voglio festeggiare questo anniversario con un omaggio alla magica Cattleya, alla seconda parte del mio nome AlmaCattleya.


Orchidea Cattleya e tre colibrì brasiliani di Martin Johnson Heade


La conoscete, no? Fa parte della famiglia numerosissima delle Orchidee.
Il nome Cattleya deriva dal botanico e collezionista William Cattley che le scoprì nel 1819. In una spedizione di piante ricevute notò che erano presenti foglie che non conosceva. Le mise in un vaso e solo dopo grosse fatiche, fiorì in un modo che non aveva mai visto.
Era una Cattleya labiata, quella che vedete qua sotto (e che specifico non mia)






Appena condotte in Europa accadde qualcosa. La Cattleya, e le orchidee in generale, causarono un vero e proprio delirio, anzi un Orchidelirium (così veniva chiamato): le dame facevano a gara per averla e contesa e da selvatica che era, la Cattleya fu "addomesticata", ma questo non bastava a privarle fascino, anzi. Era ritenuta preziosa come un gioiello e forse anche di più.
La Cattleya nell'immaginario collettivo ha a che fare molto con la seduzione. E riguardo a questo non si può non parlare di Marcel Proust.


Ritratto di Marcel Proust di Jacques-Emile Blanche, 1892
(ha all'occhiello una Cattleya)

Nel primo volume de Alla ricerca del tempo ritrovato (ovvero Dalla parte di Swann), Charles Swann incontra Odette De Crécy (che occupa maggiormente la seconda parte Un amore di Swann e spesso viene pubblicato da solo) e nel loro primo rapporto sessuale, Charles usò prima il pretesto per sistemare le Cattleya che ornavano la scollatura di Odette. Da allora usarono la frase "fare Cattleya" per indicare il rapporto sessuale.

Ora la Cattleya contende la popolarità con la Phalaenopsis eppure è innegabile il suo fascino.
Comunque io adoro le Orchidee in genere. Le trovo quasi aliene e in un certo senso lo sono: conservano dei misteri ancora inspiegati e poi il mito che le riguarda è affascinante.

Orchide, un giovane bellissimo vede crescersi i seni acquisendo una vera e propria femminea e non solo, sentiva in lui una profonda femminilità. Il suo corpo si faceva femminile anche se allo stesso tempo rimaneva un maschio. Per la vergogna essendo rifiutato sia dalle donne sia dagli uomini si gettò da una rupe. Dal suo sangue crebbero le orchidee.
E se questo mito non basta ce n'è un altro ovvero del giovane Orchis che tentò di sedurre una sacerdotessa del dio Dioniso in occasione di una sua festa. La sua punizione fu di essere dilaniato dai cani, ma gli dei vollero che almeno qualcosa non andasse perduto e così nacque un fiore che avesse come forma sotterranea proprio ciò che gli causò la morte (orchidea deriva dal greco orchis che significa "testicolo").


Beh spero che questo post-omaggio sia stato un buon modo per festeggiare questo terzo anno. Io ho scelto Cattleya proprio perché veniva considerata preziosa e le dame se l'appuntavano alla scollatura vicino al cuore.
Si dice che appena ti innamori di un'orchidea, poi non te la togli più dalla testa. Io le ho dato una parte del mio nome :)


P.S.: So benissimo che una casa di produzione si chiama Cattleya, ma per me è un'altra storia.

8 commenti:

  1. Buon compleanno al blog, dunque, Alma!

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  2. Augurissimi al blog :) :) :) :) è come se fosse un tuo compleanno :) :) :) a me succede così.

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  3. bellissimo traguardo!!! tre anni è tanta roba! auguroni di cuore, continuerò a seguirti sempre con grande interesse :)

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  4. Grazie a tutti voi, grazie infinite :)

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  5. Innanzitutto Auguroni per il blog, in secondo luogo... Ma tu l'hai mai visto il film "Il ladro di orchidee" del 2002?

    Non ho potuto non pensarci leggendo il tuo post :D

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  6. Grazie e per quanto riguarda il film, no non l'ho visto finora.

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  7. Tanti auguri al blog e complimenti a te! E poi....è vero che quando un'orchidea ti entra nel cuore non ne esce più, nel mio caso è proprio la cattleya :-) la mia preferita! Continua cos, è bello quello che fai.
    Elena

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  8. Grazie infinite e prometto che il mio blog sarà sempre così.

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Grazie per i commenti

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