sabato 7 maggio 2016

Il demone del pasticcio nel disegno


A volte succede che quando sono all'opera nel disegno, venga fuori il demone del "Ma sì! Scombiniamo tutto e facciamo un gran pasticcio! Buahahahhahahhahahahah!!!"
Nei primi tempi era più un "Cosa ho fatto? Dov'ero quando l'ho fatto? Oddio, è orrendo! E' inguardabile. Niente, lo butto."
Adesso è più un "E ora? Lavoriamoci ancora su. Poi deciderò."





Così ho scritto due giorni fa su Facebook.
Il 12 maggio dalle 18 c'è una raccolta fondi e la presentazione del mediometraggio Clizia di Alessandro Lonzi (di questo progetto ve ne ho parlato già qui) e io mi sono proposta per fare dei disegni da venderli. Parte del ricavato andrà alla raccolta fondi.
Stavo facendo un disegno con uno di quei pennarelli giapponesi ad inchiostro quando poi... 
Ci butto l'acqua e inizio a muovere il foglio in modo che l'acqua lo copri tutto.
Dopo che ho gettato l'acqua che era rimasta il dubbio era: "Che faccio? Cosa mi è preso?"
Molte volte ho gettato fogli oppure tralasciato disegni perché non erano come li immaginavo e qualcosa è andato storto.
E' un po' come volerci mettere il caos in quello che fai, l'entrare in una stanza e cominciare a scalciare tutto e scaraventare oggetti non tanto per rabbia, bensì per puro piacere.
Solo che poi viene il fatidico senso di colpa anche per l'impotenza di rimediare a quello che sembra solo un pasticcio sconclusionato.
Però anche il voler gettare a volte capita che non ci si riesca e così spesso lo si accantona nei suoi simili.
Questa volta mi sono detta "Bene, se pasticcio deve essere, che pasticcio sia."
Scherzosamente ho scritto poi che sarebbe meglio fare una preghiera al demone del pasticcio per aiutarmi.
Non ho fatto foto del prima perché c'era ancora un senso di vergogna assieme al "Che diavolo salterà fuori?"
Comunque alla fine ecco qui il mio lavoro













questa perfetta per la ricorrenza di domani, 
la festa della mamma



Bene, ma tutto ciò non dipendeva solo da me.
Visto che ho realizzato ciò per un progetto non mio, mi premeva che piacessero a quella persona e così avvenne chiamandolo espressiva/espressionista.
Per me fu un sollievo totale e così oggi mi cimentai in un altro lavoro usando i pastelli a cera.







Ed ecco il risultato finale.







Entrambi i lavori hanno come firma AlmaCattleya per Clizia 2016


Ma i lavori non sono finiti qui perché ho in mente di realizzarne altre due usando in uno la matita e nell'altro la penna.

Sono davvero felice di questo progresso nella mia carriera artistica, dell'usare questo demone del pasticcio a mio favore, non solo nella pittura.
E chissà dove mi porterà.





P.S.: Giusto per la cronaca, qualche settimana fa avevo scritto questo post, Sbaglia come un artista


5 commenti:

  1. Risposte
    1. Addomesticare non so. Diciamo che è come un compagno di giochi :D

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  2. Quando prende un "guizzo inaspettato" (come quello di buttare l'acqua sul foglio) è sempre bene provare a vedere che succede! Così, per il gusto di stupirsi da sè, finendo dove non si poteva immaginare.

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Grazie per i commenti

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