In questa giornata contro la Violenza sulle Donne, vorrei concentrarmi su un fatto fondamentale ovvero Si può guarire dalla violenza?
Ma soprattutto cosa vuol dire in questo caso guarire?
di Elentori
Quasi tutto il mondo di chi ha subito la violenza (anche togliendo il quasi) si concentra su quel fatto scatenante.
Si cercano le ragioni anche perché, come viene spesso detto, tutto accade per un perché, ma gli unici perché che si riescono a trovare sono quelli concentrati su di te.
La paura ti blocca, ti impedisce anche di fare le cose più elementari e quando pensi alla normalità, pensi al prima.
Sì perché quell'atto provoca una spaccatura (per questo nel video che ho creato cinque anni fa, lei è tutta tagliata comprese le mani e i piedi ovvero il saper fare e il saper muoversi) tra il prima e il dopo e questo dopo occupa la mente, lo senti sulla pelle, è vivo più che mai.
All'inizio la soluzione potrebbe sembrare di cancellarlo, come se non fosse mai successo.
Magari per i primi momenti potrebbe anche essere così, ma purtroppo non è la soluzione più efficace.
Che cosa fare allora?
Rassegnarsi a questa vita a metà?
No!
E' molto importante ricordare innanzitutto che TU non sei quel che è successo.
Cercare di riappropriarsi della propria vita, capire che non si ritornerà alla vita di prima e pensare a cosa si può fare adesso, in questo momento.
Non sentitevi in colpa se sentite di fare dei passi indietro, non vergognatevi di quello che provate.
Per esempio, se non ve la sentite di perdonare, non pensiate che allora anche in voi ci sia del marcio.
Potrebbe anche sembrare difficile non permettere che quella violenza condizioni le vostre vite, ma preferisco pensare che si possa fare qualcosa.
Non accontentatevi di essere dei sopravvissuti quando invece si può vivere.
Puntate sui vostri desideri, sui vostri piaceri. Abbandonatevi alle vostre passioni.
Forse riscoprirete anche qualcosa di nuovo.
Sarà come riconquistare se stessi non permettendo più che la violenza prenda il comando sulle vostre vite.
Vi mando un grosso bacio.
di Sara Riches
P.S.: Come avete notato, nel post non mi sono concentrata sulle donne e se l'immagine qui sopra rappresenta una donna è per pura casualità. Quello che mi importava nell'immagine sono le emozioni che mi suscitava. Proprio per ribadire il fatto che questo post non è dedicato solo alle donne, vi basta vedere che nelle etichette non ho inserito il tag "donne".
Magari sarò noiosa nel ripetere questo concetto continuamente ma è una cosa alla quale ci tengo e parecchio.
Hai pienamente ragione.
RispondiEliminaMi ritrovo in molte tue frasi...
Grazie. Quest'anno ho voluto fare qualcosa di diverso :)
EliminaMolto bello questo tuo post...
RispondiEliminaIl mio punto di vista? Dopo una violenza si può, anzi si deve, andare avanti, ricostruirsi una vita, ricordarsi che non è stata colpa propria e che si merita di essere felice, esserlo, esserlo nella maniera più piena e assoluta. Tuttavia no, non si può guarire.
Ma è solo la mia opinione, ovviamente.
Grazie.
EliminaIl punto è che cosa si aspetta dalla guarigione. Anzi, cosa voglia dire la parola in quel senso.
Se ci si aspetta che guarire sia cancellare dalla vita come se fosse una gomma tutte le nostre ferite, i nostri ricordi oppure se guarire sia vivere NONOSTANTE quello che sia successo, ma vivere pienamente e felicemente e non a metà.
Molto bello, veramente !
RispondiElimina