mercoledì 2 luglio 2014

Live Painting




Un brindisi alla pittura e a tutte le arti



La pittura è un momento intimo, in solitaria ma cosa succede quando dipingi a degli eventi dove c'è la musica, ci sono persone che ti guardano?
Mi è capitato di dipingere dal vivo (o live painting come si dice) e sono state quattro (per ora) le occasioni, degli eventi.
La prima volta è stata quattro anni fa.
Ero stata invitata all'Almagià (un locale di Ravenna per eventi culturali).
Si poteva dipingere quello che si voleva basta che sia qualcosa accaduto nel primo decennio del 2000.
Così ho voluto dipingere quella che chiamo una Guerra del Golfo ovvero il disastro ambientale del Golfo del Messico.









Quando si dipinge o si disegna, spesso si preferisce mettere la musica preferita, quella che ci aiuta a creare. A volte è un'altro tipo di musica, il silenzio.
Ma qui non sei tu che decidi che musica scegliere.
Inoltre le persone attorno, l'atmosfera che si coglie possono incidere e che cosa fare?
L'approccio con il quale si dipinge è essenziale.
Quando sono là davanti alla tela, ho un'idea che può essere modificata come se fosse un canovaccio.
Se sono là davanti a tutti è che mi sento pronta per cogliere tutto ciò che mi circonda e portarlo sulla tela.
Non le sento come intrusioni.
Anzi, faccio lo stesso lavoro di una lente col sole: porto tutto sulla tela.
Proviamo a immaginare che io abbia un'idea e venga invitata a due eventi diversissimi per ambiente e musica.
Il quadro finale sarà diverso perché appunto risentirà di questa differenza.



Anno scorso, un altro evento sempre all'Almagià organizzato dai volontari di V!RA2019
(leggi qui)





Questa volta si voleva creare un'unione tra diverse arti ovvero musica, scultura, mosaico, pittura, installazioni video...
Il tema era assolutamente libero e questa volta ho pensato di creare un dipinto che sia un manifesto teatrale come ho fatto con L'eretica, la mia prima drammaturgia.
Ma anche qui il risultato finale è qualcosa che non sapevo.
Al minuto 1:42 potete vedere come io inizio a muovere il pennello seguendo il ritmo della musica.
E' un ritmo che piano piano aumenta.
E anche il fatto di mettere tutto quel rosso nella figura è dovuto proprio a una musica martellante.




La terza volta è stata il 6 ottobre 2013 per il primo compleanno della sede Arcigay (vedi qui)
Il tema era la Gioia e quindi ho voluto dipingere una mano da dove escono delle farfalle.
Anche lì la musica, tutto l'ambiente mi ha portato a realizzare questo.



foto di Noanda Tania Moroni




L'ultima volta (per ora) è stata non molto tempo fa in occasione dell'Inaugurazione dell'Urban Pub Cabaret (leggi qui)
Questa volta anch'io facevo parte dello spettacolo perciò, anche se magari nelle foto seguenti non si vede tanto bene, sono truccata tutta di bianco con le labbra rosse e anche gli occhi erano segnati dal rosso.








Il tema era la libertà e pensavo al volto di una donna a sinistra dove si liberano delle farfalle.
E' strano come nella mia mente il pensiero sia più dettagliato mentre poi all'opera, il colore si fa predominante come se disintegrasse i confini di quelle figure.




                                                               foto di Deda Fiorini



La cosa essenziale è che quando guardo il risultato finale, non lo guardi delusa come per dire: "Uffa, non è come lo immaginavo." ma "Caspita, non è proprio come lo immaginavo ed è bellissimo."
Inoltre vedere gli sguardi delle altre persone che guardano il mio dipinto, vedere la loro felicità e...
Come posso non essere felice di ciò?
Inoltre, tranne il secondo quadro che è rimasto a me, gli altri gli ho regalati alle associazioni che mi avevano contattato o nei quali ero dentro.


2 commenti:

  1. Sei molto brava a riuscire a pitturare in pibblico, vicino a chissà quante persone... io non riuscirei, quando disegno ho bisogno di una certa concentrazione, ed inoltre mi sentirei a disagno a farlo davanti ad altre persone, perchè vedo il disegnare come un qualcosa, a suo modo, di molto intimo...

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  2. Capisco bene quello che dici.
    C'è da dire che quando accetto l'invito di dipingere dal vivo, sono anche consapevole che ci sarà gente che mi vedrà.
    E a volte sono così concentrata che non mi accorgo se qualcuno è dietro di me.
    La cose che chiedo per poter dipingere è una buona illuminazione e avere lo spazio per muovermi.

    RispondiElimina

Grazie per i commenti

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