E finalmente sono riuscita a leggere il libro Volevo solo essere adorata di Marcella Andreini alias orlando.
Complice un viaggio a Milano (del quale ve ne parlerò la prossima volta), l'ho letto sul treno.
Innanzitutto, mi intrigava il titolo. Per questo l'ho scelto.
Prima di leggere il libro ho cercato di immaginare chi potesse aver scritto una frase del genere.
Quella frase, Volevo solo essere adorata, mi è sembrata come la chiusura di una lettera, come una giustificazione per ciò che aveva fatto in precedenza.
E poi adorata. Neanche amata, lei voleva essere adorata.
Ed eccoci alla lettura.
Ci sono state emozioni a contrasto a riguardo.
Di cosa parla il libro? Parla di un'amicizia tra due ragazze particolari e atipiche nel suo genere, ma soprattutto di Emilia, amica della narratrice.
La cosa che più mi ha tenuta sconcertata è stata la preponderanza delle parole. Nonostante la brevità del libro, ho sentito le parole come se stessero sgorgando senza alcun controllo, come se ricevessi troppe informazioni tutte in una volta sola.
A volte non capivo poi nei dialoghi chi era che parlava, era come se le due amiche si confondessero.
Inoltre era come sentivo di leggere una lettera privata.
Mi sentivo quasi un'intrusa.
Inoltre ho provato un certo fastidio nel leggere ogni singolo gesto descritto (dopo un po' mi sembrava troppo didascalico), nel leggere frasi che sembravano più che altro delle citazioni prese e non veri e propri dialoghi.
Che cosa mi ha portato alla fine nonostante il mal di testa che bussava? La curiosità di leggere il finale.
Quella è stata la spinta nel voler andare al finale e di non chiudere il libro con un Bah!
Devo dire che il finale non è stata una rivelazione, era come se presagivo qualcosa dall'inizio, da alcuni frammenti.
La cosa che più mi ha colpito è che, rispetto al modo di scrivere di Marcella nei suoi due blog (che ve li consiglio tantissimo) sento una differenza enorme. Non saprei dire cosa con precisione, ma è come se ci fosse stato un cambiamento.
Se poi non fosse stata lei, non avrei avuto preoccupazioni nello scrivere questa mia recensione, la rispetto enormemente, ma poi lei mi ha rassicurato.
Proprio ieri sera ho letto le altre recensioni (qui potete leggere degli stralci). Non li ho letti prima perché non volevo essere influenzata e sono completamente diversi dal mio. Boh!
Non saprei neanche dirvi se sconsigliarvelo o meno poiché quelle sono state più che altro delle mie sensazioni riguardo alla lettura.
Comunque grazie ancora Marcella di questo dono e non te lo sto dicendo con ironia.
"troppe informazioni tutte in una volta sola" credo che sia questo l'aspetto che forse vedrò di diluire, se ci sarà una nuova edizione, chissà!? Grazie, mi hai dato uno spunto da rivedere. :)
RispondiEliminaGuarda non ti saprei dire perché poi non vorrei che andasse nel senso completamente opposto.
RispondiEliminaIo ho amato moltissimo questo libro! Secondo me, c'è invece un sottile filo che collega tutti gli scritti di Marcella Andreini (dai post ai racconti, dalle poesie ai romanzi). Si tratta di qualcosa difficile da definire, una sorta di spiraglio sull'animo degli esseri umani.
RispondiEliminaMa sai, nei suoi scritti avverto più respiro mentre nel libro mi sembrava che il tutto fosse troppo concentrato.
RispondiEliminaGli argomenti possono essere gli stessi, ma il come viene scritto può cambiare.
Sia chiaro che sto parlando di mie sensazioni.