I bambini ci guardano, chiedono di guardarli e ci inchiodano con i loro occhi accusatori, con i loro occhi che parlano. Non sembrano gli occhi di chi è bambino, ma sembrano molto più vecchi. Anche se la forma del viso, i lineamenti rotondi, il naso diritto o all'insù svelano l'età anagrafica, gli occhi sembrano quelli di chi è anziano, di chi ha già visto l'orrore del mondo. Non sono occhi di chi gioca, spensieratamente.
Al World Press Photo, concorso internazionale di fotografia (qui l'indirizzo del sito), di quest'anno è stata premiata quest'immagine.
Ha 18 anni, è poco più di una ragazza e si chiama Bibi Aisha. E' stata sfigurata perché ha rifiutato a 12 anni di sposare un uomo scelto dai genitori e aver abbandonato il tetto coniugale. La foto è della sudafricana Jodi Bieber.
La foto è stata scattata l'anno scorso ed è stata anche copertina della rivista Time
Ora Bibi ha un naso nuovo.
La ragazza è afgana e anche il taglio del viso ricorda un'altra foto entrata nella Storia, questa.
Era il 1984 e il fotografo Steve McCurry vede questa bambina. L'incontro è segnato da timidezza e imbarazzo e la bambina si fa fotografare.
McCurry capì che quella foto sarebbe stata diversa dalle altre.
17 anni dopo rieccola di nuovo, diventata adulta, ma gli occhi non sono cambiati.
Lei si chiama Sharbat Gula e qui c'è un articolo dove si parla di lei e anche uno stralcio di intervista.
Questi occhi sono quelli di chi non ha dimenticato e chiedono anche a noi di non dimenticare.
Varsavia, 1943
Vietnam, 1972
Sono veramente delle foto che ti toccano... ipnotiche, a loro modo... Che parlano di mondi tanto lontani eppure, allo stesso tempo, più vicini ed attuali di quanto non potremmo pensare... Le immagini hanno una grande forza, forse maggiore di quella posseduta dalle parole... perchè basta, davvero, uno sguardo, per racchiudere un messaggio che il libro più lungo del mondo non riuscirà mai a trasmettere...
RispondiEliminaGià però non dimentichiamo che anche vicino a noi ci sono bambini che soffrono, bambini che vengono abusati per esempio, violentati.
RispondiEliminaAnche nei loro occhi c'è una sofferenza che non si può immaginare.
Infatti non credo che siano i "mondi" quelli più lontani, ma le realtà diverse da quelle a cui siamo abituati, siano di Paesi come il nostro o distanti chilometri. Ad ogni modo queste foto sono uniche e provengono dal cuore. A volte parole,descrizioni,foto di adulti non rendono bene queste emozioni.Quelle dei bambini sono sincere,per questo in certi casi più terribili. Dicono la verità,sono i loro occhi che dovremmo ascoltare.
RispondiEliminaAscoltare gli occhi, è una frase che sembra molto d'effetto però racchiude una verità.
RispondiEliminaP.S.: Non smetterò mai di ripeterlo. Ho attivato la sezione Commenti anonimi perché ho ricevuto segnalazioni che alcuni faticavano a scrivere però preferirei che metteste il nome o anche un nickname.
Gazie, credo fosse la frase che più esprimeva il mio pensiero.
RispondiEliminaScusa per il nome ma non riesco a selezionarlo, lo scrivo qui. Ciao, Monica V.