domenica 13 dicembre 2015

Gli artisti e le nomine ai premi: un rapporto a volte travagliato

In questi giorni mi sto interessando molto alla faccenda di Silvia Calderoni, attrice teatrale dei Motus e la sua "diaspora rabbiosa" (come si legge in questa intervista all'attrice) contro il Premio Eleonora Duse Social.
Che cos'è il Premio Eleonora Duse Social? Come dice la parola stessa "social", la vincitrice viene scelta tramite i social network tra le tre attrici che sono state scelte tramite una giuria ovvero Candida Nieri, Monica Piseddu e Silvia Calderoni.
Da subito, Silvia ha espresso la sua volontà di essere tolta da questa terna perché (parole sue) Chiedo pubblicamente di essere tolta da questo meccanismo. Trovo imbarazzante essere esposta nuovamente a una pseudo votazione "dal basso". Il teatro non va votato, non va premiato, il teatro va vissuto, va visto, va programmato. Io dico BASTA. Voglio stare fuori da questi giochetti. E quei 5000 euro che ci sono come premio, usateli per produrre teatro, non produrre dinamiche orribili e piccoli abusi di potere. BASTA.


La sua scelta di non far parte, soprattutto a una premiazione che non valuta il merito (infatti non compaiono motivazioni per la scelta di quei tre nomi) ma solo il nome, non mi stupisce più di tanto.

Silvia Calderoni si è sempre distinta per scelte azzardate, di confine.



Questa è l'intervista che le è stata fatta cinque anni fa, dopo che è stata premiata ai Premi Ubu come Miglior Attrice Under 30









Scrivo questo post come solidarietà a Silvia, attrice che conosco, perché credo che la scelta di un attore o di qualsiasi altro artista debba essere rispettata, che se non è concorde non debba accettarla passivamente.
I premi non sono tutto e non sempre portano benefici, ma aldilà di questo, non è che si tratta di sputare nel piatto che si mangia anche perché si fa teatro, in questo caso, per chi ci viene a guardare. Ma su un social dove i meccanismi sono dati più che altro dalla fama, come si può essere sicuri di questo?
In questo però non voglio mettere un giudizio alle altre due attrici.
Qui si tratta della scelta di ogni singolo artista.


Inoltre io desidero far parte di questo mondo, il teatro, e spero un giorno di poter recitare in spettacoli che possano girare e di certo non lo faccio per il premio che può anche aiutare, ma di certo non sostituisce la costanza, la cabarbietà, anche il sudore dopo uno spettacolo, la fatica con la consapevolezza che hai dato tutto quello che potevi dare non per te stesso ma per il pubblico.
E quando vedi quelle persone ringraziarti, commosse, che si ricordano di te anche dopo anni perché sei rimasto impresso in loro... beh, allora in quel momento sai di essere felice.
Eppure a volte ci sono certi meccanismi interni che alla fine possono stancare e togliere tutta quella voglia che ti portano a fare teatro.
Ovviamente non sto a dire i nomi, ma ho conosciuto degli attori che sono rimasti delusi per vari motivi.
Ascoltandoli, mi sono chiesta: "E' questo il mondo del quale desidero di far parte?"
Ma testarda come sono, vado avanti.
Magari poi dirò "Avevi ragione" oppure no.

Intanto massima solidarietà a Silvia Calderoni e se per caso non la conoscete, oltre al teatro, ha debuttato nel cinema nel 2012 col film La Leggenda di Kaspar Hauser di Davide Manuli




E nel 2007 ha partecipato al videoclip Musa dei Marlene Kuntz





Per non parlare dello spettacolo che ha realizzato con Judith Malina, poco prima della sua scomparsa, su un personaggio che le ha accomunate ovvero Antgone.






Vi consiglio di vederli tutti questi video perché vederla muoversi è molto meglio di una fotografia o di ciò che posso scrivere io e vederla dal vivo è ancora meglio.

Ancora massima solidarietà a Silvia con tutta la stima che ho per lei.

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