Doppio ritratto dei fratelli Jacob (destra) e Wilhelm (sinistra) Grimm
di Elisabeth Jerichau-Baumann, 1855
Stamattina accendi il computer e vedi subito che Google ha dedicato un doodle per il 200esimo anniversario delle Fiabe dei fratelli Grimm. La tua reazione è stata Ah sì? Non lo sapevo.
Quindi, come è successo altre volte, ti dà lo spunto per realizzare un post visto l'interesse che ho verso le fiabe e credo che nel mio blog si sia visto.
Comunque poi ti viene in mente (una frazione di secondo) che in realtà quelle fiabe hanno ben più di 200 anni.
Ormai la cosa è arcinota: i fratelli Grimm hanno raccolto le fiabe (e non andando casa per casa come si crede poiché avevano dei contatti), ma quando da bambina leggevi "Fiabe DEI fratelli Grimm" per te significava che loro avessero inventato quelle fiabe.
A Walt Disney si rimprovera un po' spesso (forse anche troppo) di averle elaborate, di averle un po' "ammorbidite", di aver fatto perdere quell'autenticità delle fiabe originarie.
Bisogna però tenere in considerazione due cose: molte fiabe sono brevi e durerebbero meno di un'ora se riportati fedelmente e in più molti personaggi, tipo i Sette Nani, non hanno nome. Quindi alcune scelte che ha compiuto non sono state frutto del caso, ma dovute anche a un nuovo mezzo di trasmissione come lo è un film.
Seconda cosa, e anche più importante, i Grimm avranno anche raccolto le fiabe, ma le hanno anche cambiate. Giusto per fare un esempio alcune fate sono diventate streghe solo perché erano cattive come succede alla tredicesima fata della Bella Addormentata (della tredicesima fata ne ho parlato qui)
di Edmund Dulac
In più molti elementi sessuali sono stati edulcorati o anche celati evidenziando ancora di più la passività della donna. Sembra che nella fiaba della Bella Addormentata pre-Grimm si raccontano casi di stupro verso la madre di Rosaspina e anche verso di lei e addirittura dal Principe. E te chiamalo Principe Azzurro!
Inoltre spesso nelle fiabe si nomina Gesù o Dio eppure stiamo parlando di fiabe che in realtà possono essere addirittura precedenti.
L'importanza dei fratelli Grimm, così come altri loro colleghi, è quella appunto di aver raccolto queste fiabe e di averle pubblicate poiché le fiabe sono frutto di un racconto orale che appartiene davvero alla notte dei secoli. E ognuno, come anche Perrault, si è divertito a dare (o a raccogliere?) finali diversi come succede nelle versione di Perrault che in Cappuccetto Rosso non compariva il cacciatore e ne La Bella Addormentata (o Rosaspina come viene chiamata la fiaba nella versione tedesca) la storia proseguiva con la comparsa della madre del principe, un'orchessa.
L'inizio C'era una volta sta appunto a significare che stiamo parlando di qualcosa del passato. In alcune fiabe l'inizio prosegue con ...e c'è ancora come se appunto quelle cose del passato continuassero ancora ed è questo il bello: le fiabe non sono dei racconti fermi, sono delle continue elaborazioni quindi il lavoro Disney in un certo senso non lo trovo così disdicevole come se avesse tradito quei racconti.
E' una cosa che ho accennato altre volte nel mio blog dicendo che va bene conoscere le fiabe nel loro stato "originario", ma alla fine Disney ha fatto la stessa identica cosa che hanno fatto i fratelli Grimm a loro volta.
Un'altra cosa è che consideriamo le fiabe dei due fratelli come germaniche, ma ciò non è affatto così. Le fiabe, come ho già specificato, sono racconti orali dove ognuno metteva il suo. Sono racconti che hanno viaggiato quindi la cara Cenerentola appartiene alla Germania come appartiene alla Cina per fare un esempio e quest'ultima versione è vecchia di 2000 anni e più.
Detto questo, credo che merita discorso a parte Hans Christian Andersen: lui ha davvero creato delle fiabe e a volte sono anche fiabe dove il lieto fine non è contemplato o almeno non come lo si vorrebbe. Alla fine è un richiamo a Dio come la Piccola Fiammiferaia che muore, ma è vicina alla nonna. Oppure la Sirenetta che non diventa schiuma di mare, ma Figlia dell'Aria in merito al suo sacrificio. E' un po' come sperare in una vita migliore dopo di questa. C'è da dire anche che all'inizio anche Andersen ha elaborato delle fiabe già esistenti. Un esempio è la fiaba dei cigni fratelli e della loro sorellina.
Nella versione dei Grimm i cigni sono sei e in quella di Andersen undici, ma la differenza sostanziale è un'altra: la principessa, per far trasformare i suoi fratelli in sembianze umane, dovrà cucire delle camicie con dei crisantemi nella prima versione, mentre nell'altra doveva filare ortiche! Qui l'altra condizione, ovvero del silenzio, acquista un altro significato perché non è più solo isolamento, ma vera sopportazione. Insomma, ancora una volta c'è il sacrificio. Meno male però questa fiaba finisce bene (curiosità: Andersen più avanti è andato a trovare i due fratelli.)
E il finale di questo post quale potrebbe essere? Le fiabe dei Grimm hanno 200 anni per come loro ce le hanno tramandate.
Infatti quella che conosciamo è solo la sesta, settima edizione perché come specificato in precedenza (e come potete ben leggere qui), i due fratelli hanno rimaneggiato le fiabe.
Se questo post magari sembra essere contro i Grimm, non lo è affatto. Semplicemente, si tratta di mettere i puntini sulle i.
P.S.: Delle fiabe se ne può dire ancora e per me sono un motivo di profondo interesse forse ancora più del fantasy. Spero che questo post sia sufficiente.
P.P.S: Per il lavoro di reinventazione credo che, finora, Once Upon a Time stia facendo un ottimo lavoro. Non si può dire lo stesso de Biancaneve e il cacciatore. (nota del 3 gennaio 2016: come non detto! Alla fine anche Once Upon A Time è caduto nel banale e nel ritrito)Aggiornato e Modificato
...e a questo punto ti linko su fiabe in analisi.it, Ok?
RispondiEliminacome finale del post mi aspettavo un e vissero per sempre felici e contenti :)
RispondiElimina@ Marcella Andreini: Con vero piacere
RispondiElimina@ Cannibal Kid: Ma dai! Non sarebbe stato troppo banale?
Molto interessante questa analisi! In realtà è proprio vero, i Grimm hanno raccolto le fiabe e con tutta probabilità hanno fatto delle modifiche, anche se spesso consideriamo originali le loro versioni rispetto a quelle di altri.
RispondiEliminaDel resto, anche il mio caro Italo Calvino sostiene che i Grimm hanno fatto dei ritocchi, anche in ambito della struttura e delle formule che noi oggi riteniamo simbolo della fiaba: «Le tipiche forme introduttive (“C’era una volta…”) e conclusive (“E vissero felici fino al termine dei loro giorni”, “… e vivono ancora, se non sono morti”) [...] sono nei Grimm assai più frequenti che nei testi originali» .