Il respiro dell'altro è su di te e ti dice di stare ferma, di fare la brava.
Tremi soltanto, un leggero tremore. Chissà se se ne accorge.
Provi a ribellarti.
Non si accorge che la tua anima è ferita, lacerata, fatta a pezzi e chissà quanto tempo ci vuole perché si rimargini. E il tuo corpo ricorderà tutto anche se la mente magari no.
Hai lo sguardo assente. Dove sei adesso? In quale antro della mente sei scappata?
Guarda come sei ridotta. Sei diventata solo una vaga ombra.
Rimani qui con me. Lo so che non vorresti, che desideresti la morte piuttosto che affrontare tutto questo, ma ce la faremo.
E non credere a quello che ti ha detto. Non è forza, è violenza e non è amore, è violenza.
Hai subito una violenza e tu non farlo con te stessa.
Oggi è la Giornata Mondiale contro la Violenza. L'anno scorso avevo realizzato un video (clicca qui) e adesso ho provato a scrivere questo racconto aggiungendo dei dipinti.
Cosa esce da quello che ho scritto? Giudicate voi.
Ma quello che vorrei che fosse chiaro è scritto nelle ultime righe perché alla fine la violenza può prendere il posto della tua anima e farti credere a delle menzogne.
Donna, non vergognarti di quello che sei e di quello che hai in te. Non permetterlo mai!
Tu, donna, sei un aspetto di una Dea.
Susanna e i vecchioni di Artemisia Gentileschi, 1610
Dice che non puoi fare niente contro di lui perché è più forte e tu magari ci credi senno non staresti ferma.
Il ratto delle Sabine: Tarquinio e Lucrezia di Charles Christian Nahl, 1871
Provi a ribellarti.
Tarquinio e Lucrezia di Tiziano, 1571
Non si accorge che la tua anima è ferita, lacerata, fatta a pezzi e chissà quanto tempo ci vuole perché si rimargini. E il tuo corpo ricorderà tutto anche se la mente magari no.
Rapimento (bozza) di Lovis Corinth, 1904
Ah già, dov'è la mente? Forse sta vagando, forse preferisce pensare ad altro, forse è meglio così.
Alla fine magari ti sei assentata, ma tanto lui è così impegnato che non se ne accorge.
Però poi, quando ti lascia, ti ritrovi con te stessa e non ci sono lacrime che possano riparare.Hai lo sguardo assente. Dove sei adesso? In quale antro della mente sei scappata?
Guarda come sei ridotta. Sei diventata solo una vaga ombra.
Interno o Lo stupro di Edgar Degas, tra il 1868 e il 1869
Rimani qui con me. Lo so che non vorresti, che desideresti la morte piuttosto che affrontare tutto questo, ma ce la faremo.
E non credere a quello che ti ha detto. Non è forza, è violenza e non è amore, è violenza.
Hai subito una violenza e tu non farlo con te stessa.
Oggi è la Giornata Mondiale contro la Violenza. L'anno scorso avevo realizzato un video (clicca qui) e adesso ho provato a scrivere questo racconto aggiungendo dei dipinti.
Cosa esce da quello che ho scritto? Giudicate voi.
Ma quello che vorrei che fosse chiaro è scritto nelle ultime righe perché alla fine la violenza può prendere il posto della tua anima e farti credere a delle menzogne.
Donna, non vergognarti di quello che sei e di quello che hai in te. Non permetterlo mai!
Tu, donna, sei un aspetto di una Dea.
Venere dormiente di Giorgione, tra il 1508 e il 1510
P.S: Di solito si associa l'atto della violenza all'uomo come se solo lui avesse nel Dna questo impulso, ma non stiamo a generalizzare perché non solo gli uomini violentano.
Fortunatamente non ho mai avuto esperienze di questo tipo... perciò posso solo provare a comprendere quanto possa essere lacerante, ma so che non arriverò mai a capirlo... Mi rendo conto di quanto possa essere difficile spezzare una catena di dolore del genere, ma credo che ogni donna dovrebbe provarci... perchè lo deve a se stessa.
RispondiEliminaHai ragione. Lo deve fare solo per se stessa. Per nessun altro, solo per se stessa.
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