venerdì 21 ottobre 2011

Elizabeth Siddal o la prima musa preraffaellita

Che arte sarebbe stata senza l'apporto delle muse? Non parlo delle figure mitologiche, ma di donne in carne e ossa che sono servite da modelle e anche più ai pittori e non solo.
Come vi avevo già accennato qui verso la fine, vi avrei parlato di Elizabeth Eleanor Siddal detta Lizzie (Londra, 1829 - ivi, 1862)




Di umile famiglia, notata da Walter Howell Deverell quando faceva la sartina, presto conobbe gli altri Preraffaelliti.
Aveva una bellezza sospesa, malinconica, quasi rapita da qualcosa, lei fu la modella principale della Confraternita soprattutto di Dante Gabriel Rossetti, co-fondatore del movimento artistico e suo marito, ma posò per altri pittori.
Due anni fa fu realizzato da Marco Tagliapietra un graphic novel biografico su di lei, edito dalla 001 Edizioni, ed è un'ottima occasione per conoscerla, per scoprire alcune cose di lei.



copertina del fumetto



il quadro dal quale è stata presa la copertina, la celeberrima Ofelia di  John Everett Millais, 1851-1852




Il graphic novel (va usato il maschile e non il femminile visto che novel significa romanzo) è frutto di un'accurata ricerca, che poi sarà spiegata nella postfazione, ma l'autore ci ha messo anche un po' della sua inventiva, dettagli che avrebbero potuto far parte di lei e così abbiamo modo di conoscere la sua vita di certo non idilliaca.
Eccola in alcuni ritratti di Dante Gabriel Rossetti.


Ritratto di Elizabeth Siddal, 1854.


Ritratto di Elizabeth Siddal


Ritratto di Elizabeth Siddal


Ritratto di Lizzie Siddal



Regina di Cuori, 1860


Elizabeth Siddal che s'intreccia i capelli, 1860


Elizabeth Siddal che legge, 1854


Lei non guarda mai direttamente e anche nelle occasioni in cui lo fa, osserva con distacco. Sembra non essere coinvolta in quello che fanno gli altri, ma solo ai suoi pensieri.


Entrò nella Confraternita dei Preraffaelliti sin dall'inizio. Ha visto nascere il movimento e sostenuto Dante nei momenti di bisogno (ricordiamo che questo movimento nasce come rivolta ai dettami accademici e voleva riscoprire la pittura italiana prima di Raffaello).
Dante era anche poeta e fu istruito da suo padre, il poeta italiano esule Gabriele Rossetti, alla poesia di Dante Alighieri e dello Stilnovo. 
"Solo l'amore per una donna idealizzata può dar vita ad un capolavoro." questo era l'insegnamento del padre e si basava sull'amore cortese di Dante Alighieri per Beatrice.
Così come spesso succede, Elizabeth Siddal si sente divisa dall'amore che prova per lui.
Oltre all'annientamento per lui, la modella va in crisi respiratoria. Posando per Millais per il quadro di Ofelia, il pittore non si accorge che le candele non si sono spente. La Siddal è nella vasca, le ore passano e l'acqua si fa più gelida.



tratto dalla serie televisiva Desperate Romantics


(dettaglio del quadro)

Elizabeth Siddal contrae una broncopolmonite che la indebolirà fisicamente per il resto della sua vita e l'assunzione del laudano, a quei tempi usato come un farmaco, si fa sempre più presente.
Ed è proprio questo veleno a portarla alla morte.
Inoltre il suo dolore si è acuito maggiormente quando diede alla luce un bambino nato morto.

Il quadro Beata Beatrix, realizzato tra il 1864 e il 1870, rappresenta un ritratto post-mortem


Quella beata Beatrice che gloriosamente mira alla faccia di colui qui est per omnia soecula benedictus
(Dante Alighieri)

Elizabeth Siddal sembra in estasi. Occhi socchiusi, bocca socchiusa, sembra ricordare le sante prede dell'estasi mistica. Invece è morta e così Rossetti bruciò la lettera d'addio: il suicidio a quei tempi era considerato immorale, rappresentava una vergogna e lei non sarebbe stata sepolta in terra consacrata.
L'uccello rosso le porge sulle mani il papavero componente del laudano e dietro di lei si svolge l'incontro tra Dante Alighieri e Beatrice Portinari, un incontro che per il suo omonimo inglese sembra essersi ripetuto nel suo con la sua musa.
Ma la donna idealizzata non può essere amata, ma essere il simbolo dell'amore e così la donna tanto idealizzata da Rossetti, quasi da apparire reale, muore e il pittore si sentirà perseguitato.

Ma lei, Elizabeth Siddal, non fu solo una musa, ma anche una vera e propria artista.
Fu pittrice...



Autoritratto, 1854


Clerk Saunders


Il lamento della donna dalla Ballata di Sir Patrick Spens


La Ricerca del Santo Graal, 1855-1857


La Sacra Famiglia

...ed anche una poetessa

O foresta silenziosa


O foresta silenziosa, io ti entro
con un cuore pieno di miseria
per tutte le voci degli alberi
e le felci che si aggrappano alle mie ginocchia.

Nella tua ombra più oscura lasciami sedere
quando i gufi grigi svolazzano su di te;
allora chiederò a te un vantaggio
perché io non posso né svenire, né morire, né delirare.

Guardando attraverso le tenebre come una
la cui vita e speranze sono anche fatte,
congelate come una cosa di pietra,
mi siedo nella tua ombra - ma non da sola.

Può Dio riportare quel giorno quando noi due stavamo
sotto quegli alberi aggrappati in quella foresta oscura?


L'amore finito

Non piangere mai per un amore finito
poiché l'amore raramente è vero
ma cambia il suo aspetto dal blu al rosso,
dal rosso più brillante al blu,
e l'amore destinato ad una morte precoce
ed è così raramente vero.

Non mostrare il sorriso sul tuo grazioso viso
per vincere l'estremo sospiro.
Le più belle parole sulle più sincere labbra
scorrono e presto muoiono,
e tu resterai solo, mio caro,
quando i venti invernali si avvicineranno.

Tesoro, non piangere per ciò che non può essere,
per quello che Dio non ti ha dato.
Se il più puro sogno d'amore fosse vero
allora, amore, dovremmo essere in paradiso,
invece è solo la terra, mio caro,
dove il vero amore non ci è concesso.


La traduzione della prima poesia è mia. Spero si possa capire il senso.
La seconda invece è di Conny Stockhausen poiché pubblicò un libro con le poesie tradotte di Elizabeth Siddal nel 2006


Le poesie vennero rinchiuse nella bara di Elizabeth Siddal, ma come ho già accennato Rossetti si sentiva perseguitato dal suo fantasma. Dedito sempre di più all'alcool, decise di riportare alla luce le poesie della sua musa per poterle pubblicare. Era diventata ormai un'ossessione.
Leggenda narra che la bellezza della Siddal era ancora intatta e i capelli rossi erano cresciuti riempiendo tutta la bara.

A lei è dedicato un sito (clicca qui)


Questo post vuole essere un omaggio non solo a questa musa, ma anche artista a tutti gli effetti.
Ogni volta che guardate un quadro come quello di Ofelia pensate che quella donna non è di finzione, ma è vera, è di carne e non una donna idealizzata.


2 commenti:

  1. Il tuo blog é bellissimo,userò qualche immagine per le mie poesie...ciao

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  2. Grazie mille. Se si tratta di immagini come queste qui prendile pure. Sono di dominio pubblico.

    RispondiElimina

Grazie per i commenti

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