giovedì 16 aprile 2015

Il bambino interiore

Se vi parlo del bambino interiore a che cosa pensate?
Magari qualcuno penserà a una sciocchezza new-age oppure qualcun altro penserà alla Sindrome di Peter Pan.
Ebbene non è né l'una né l'altra cosa perché il bambino interiore è una cosa reale.
Non è qualcosa presa da chissà quale cultura riassemblata esclusivamente per vendere libri e non sempre identificarsi col proprio bambino vuol dire che non vuoi crescere.
Avete mai sognato un bambino (o bambina) e pensare che aveva qualcosa importante da dirvi?
E infine vi siete chiesti "Ma quel bambino sono io?!?" con la quasi certezza che sì, era voi?
Se vi interessa sapere cosa significhi il bambino interiore vi consiglio di leggere questo.

Ma com'è il bambino interiore?
Immagino che quello di ognuno sia diverso da ogni altro, ma me lo immagino come un piccolo selvaggio, pronto ad esplorare e ha una grazia tutta sua.
Può ballare in punta di piedi e saltare poi sulla pozzanghera.
Può spalancare la bocca per apparire più grande e poi ridere subito.
Si pittura le mani e le trova splendide.
Rimane incantato.
A volte diventa pensieroso e anche se poi passa, quel momento è serio perché il bambino interiore è serio anche quando gioca, anche quando si diverte e sorride come se non conoscesse la tristezza.



autore non trovato






di Stevie Rae



di Alena Vlasko



una bambina al Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow




di Philippe le Tellier, 1961



di Isabel Pavia



di Benoit Courti



di Elizabeth Blank



Ma il punto è che lui la tristezza la sente e se ne accorge quando non è visto, quando non è ascoltato, quando non è amato.
Credi che le sue ferite non abbiano effetto sul tuo corpo, sulla tua psiche, sulla tua intera persona?





di Mark Demsteader



Credi che la sua voce, i suoi urli, i suoi pianti perché tu lo ascolti, possano essere a lungo taciuti?
E per quanto tempo ci riusciresti?
Un bambino così, se ignorato, potrà magari intralciare la vita.
Se poi ci sono delle cose irrisolte, allora non mancherà di dirvelo, di farvelo notare in ogni modo.
E il punto è che più lo si ignora, più i suoi urli saranno forti solo che magari non vengono riconosciuti e magari si darà la colpa a questo e a quello.
Si cercheranno risposte al di fuori quando invece bisognerebbe fermarsi e tacere per un attimo.
Si tratta di una scoperta che ne vale la pena.
Anche se magari può far paura perché molte volte si tratta di affrontare paure come quella di essere feriti, di essere isolati, abbandonati ma se non lo si fa, si continueranno a portare avanti rapporti guasti con gli altri e con se stessi.
Un bambino così che è contento vi regalerà tutta la gioia che vi possa donare, tutta la creatività.
Di certo non vi difenderà dalle intemperie della vita però saprete che non siete soli.




P.S.: Se scrivo queste cose e altre simili non è di certo perché voglio essere la guru di qualcosa. Diciamo pure che è la mia vita a suggerirmi questi argomenti.

2 commenti:

  1. Penso sempre che vada alimentato in qualsiasi situazione... e in qualsiasi età!

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  2. Alla fine basta ascoltarlo.
    Mi accorgo che ci possa anche essere una difficoltà interiore e magari non sempre è facile.
    E immagino che possa essere anche una riscoperta.

    RispondiElimina

Grazie per i commenti

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