Domenica, inaspettatamente, ricevo quest'e-mail:
Ciao,
mi chiamo Anna ******, lavoro all'Universita` di Slesia e mi occupo della linguistica cognitiva- studio come quello che pensiamo su certe cose viene rispecchiato nella lingua attraverso le metafore.
Adesso faccio la ricerca sul concetto di sonno e tra molti testi che servono da corpus vorrei citare una frase che si trova sul tuo blog, cioe: Il sonno è il non detto, è il luogo impenetrabile della persona, è una "piccola" morte apparente. Ti scrivo per chiederti se vorresti essere menzionata come l'autrice di questa frase con il nome AlmaCattleya o con il tuo nome e cognome?
Buona giornata
Anna
Ho avuto un attimo di trasecolamento, nel senso di Davvero?! Ma non uso un linguaggio universitario.
E non è la prima volta che mi scrivono e-mail per chiedermi il permesso di riportare qualche citazione soprattutto quando si tratta di stendere una tesi.
O si tratta della mia tesi sul rapporto tra Pittura e Teatro oppure anche per quanto riguarda le fiabe.
Che dire? Sono orgogliosa del mio blog, sono orgogliosa dei commenti che arrivano, dei miei lettori.
Sono orgogliosa delle e-mail che mi arrivano anche per dirmi grazie e anche se sono negative rispetto a quello che ho scritto (come è successo riguardo a Romagna mia) e anche in quell'e-mail ho ringraziato.
Quando ho iniziato quattro anni e mezzo fa, non mi sarei immaginata tutto questo.
A volte quando guardo altri blog che hanno miriadi di commenti un po' mi viene da chiedere perché spesso, anche in post che riscontrano pareri positivi, non vengono commentati.
Però poi mi arrivano queste e-mail, queste richieste e allora che cosa importa?
Inoltre un lettore ha voluto condividere con me e non solo delle lettere di Frida Kahlo (qui e qui).
Per non parlare di quella frase che ha raggiunto diverse persone (anche se qui mi sarebbe piaciuto che avessero riportato la fonte) e dalla farfalla eterna si è passati alle canzoni.
Seppur sono consapevole che si tratta di un blog piccolo, ricevo così tanto e di questo ne sono grata.
Questo mio blog credo che rifugga da una catalogazione perché ci sono dentro così tante cose, ma è così che sono io.
Alcuni penseranno che sia un difetto, altri invece no (almeno credo).
E dopo tutto questo, mi viene in mente una sola parola:
Complimenti. Un altro successo.
RispondiEliminaEh già. Grazie :)
RispondiEliminaLe cose più belle e più vere colpiscono sempre e comunque. Non conta niente il "linguaggio universitario",conta quanto con le tue parole riesci ad arrivare al cuore delle cose e delle persone.
RispondiEliminaBeh visto che stiamo parlando di una persona che lavora in un'Università, il linguaggio universitario è stata una delle prime cose che mi sono venute in mente.
RispondiEliminaSe poi le frasi arrivano sempre e comunque indipendentemente, allora tanto meglio, no?