lunedì 15 aprile 2013

La forza del colore di Odilon Redon

Cercare materiale non è soltanto un piacere che faccio per le mie "farfalle" (voi lettori), ma anche per me e devo dire che a volte scopro cose che non conoscevo, cose che negli anni di studio non sono state approfondite.
Una di queste cose è la scoperta di Odilon Redon.
Questo nome non mi è nuovo: sin dalle medie avevo visto qualcosa di lui, ma nulla di più.
Ebbene cercando dipinti come per Ofelia e Afrodite Anadiomene sono rimasta stupita dal suo uso del colore e sapete quanto lo amo, il colore.
Ecco dei suoi dipinti che desidero condividere con voi.



Beatrice, 1855

Per esempio, guardate questa Beatrice. Com'è luminosa.




Ofelia tra i fiori, 1905-1908


Donna in un porticato gotico, 1905


Il bagno di Venere, 1900


Pandora, 1914


Nascita di Venere


La conchiglia, 1912


Animali al fondo del mare


Farfalle, 1910 ca.


Ruggero e Angelica, 1910
(pastello)


Orfeo


Ciclope, 1914


Pegaso, 1900


Musa su Pegaso, 1900 ca.


L'uomo alato (L'angelo caduto)


La sfinge rossa, 1912


Oannes (Adapa), 1908


Figura sotto un albero fiorito, 1904-1905


Il carro di Apollo, 1905


Composizione di fiori


 Nuvole di fiori, 1903 ca.
(acquarello e pastello)



Omaggio a Leonardo da Vinci, 1908

Ciò che mi piace di lui è proprio come il colore prende potere. Le forme sono ovviamente semplici.
La sua pittura sembra una continua fioritura anche quando non ci sono fiori dipinti.
Guardando sulla sua pagina wikipedia, sono rimasta stupita nel vedere che all'inizio della sua carriera rifiutava il colore
All'inizio si concentrò sui disegni e litografie

Se li guardiamo, possiamo vedere che non sfigurerebbero neanche adesso.


 Spirito della Foresta, 1890


Fiore di palude, 1884/1885


Donna e serpente, 1890 ca.

Inoltre una cosa che si può notare a prima vista (e in alcuni dipinti s'era già fatto vedere) è il continuo puntare all'occhio come se fosse una sua ossessione.


 Spirito guardiano delle Acque, 1878


L'occhio (1880-1885 ca.)


L'occhio-mongolfiera, 1898


The Tell-Tale Heart, 1883

Al momento non so il motivo di questo continuo concentrarsi sull'occhio, ma lo trovo davvero intrigante così come i suoi dipinti

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