La bambina guarda altrove. La donna è lì che la trattiene. Ha una macchina fotografica, un occhio meccanico che cerca di catturare ogni singolo movimento. Non puoi ingannare la macchina fotografica. La donna è lì che fissa lo spettatore, mentre la bambina scosta un attimo la testa e guarda fuori, cerca altrove perché dritto davanti a sé, dove guarda la donna, non puoi guardarci. Lei cerca di gettarti in quella strada e ce la sta facendo, ma una parte di te preferisce di no, una parte di te sa cosa è meglio per te.
La bambina si chiama Eva e non è più la tentatrice biblica, no perché qualcosa di ancora più terribile la sta minacciando.
Loro sono madre e figlia e questa non è una fiaba.
Questa è la realtà.
Eva Ionesco (qui sopra) era famosa negli anni '70. Complice una madre fotografa, Irina Ionesco, che sin da quando la figlia era piccola, la riprende in pose, come dire, pornografiche.
Ma all'epoca erano fotografie artistiche perché sì erano ricercate nello stile, nella scenografia però, anche se indoriamo la pillola, la sostanza rimane: una bambina che per amore filiale viene ripresa nuda.
Adesso la madre è in causa: Eva vuole che ritiri subito quelle foto, ma Irina non vuole perché dopotutto sono fotografie artistiche.
Avvocato di Eva: Erano un'era in cui i giri pedofili avevano ancora molta influenza. Come si puo' aprire le gambe di una bimba di 4 anni e scattare una foto? Se arte è scattare una foto in queste posizioni, io non capisco nulla di arte, aggiungendo poi la bimba non era mai presentata come tale, ma come una prostituta camuffata.
Avvocato di Irina: Gli anni '70 erano più permissivi e ha invece tirato in causa il presunto "odio" dell'attrice nei confronti della madre.
Caro ultimo avvocato, mi sembra il minimo che lei odi sua madre.
La sentenza è attesa per il 17 dicembre.
fonte:tgcom
Le foto di Irina Ionesco non le metto per niente. Le ho viste la prima volta per rendermi conto di che foto sono e sono davvero raccapriccianti. Quella raffigurata non è più una bambina, non ha un'anima.
Copertina su Playboy a 13 anni, film come Maladolescenza e poi quelle foto...
Ci credo bene che Eva voglia toglierle dalla circolazione, le faranno ricordare ancora quei momenti che se ne stanno lì sepolti nella sua mente sotto uno strato sottile di cenere.
Intanto, forse per esorcizzare, forse per raccontare la sua verità, ha realizzato nel 2011 un film come regista My little princess con Isabelle Huppert nella parte di madre.
Qui madre e figlia non hanno gli stessi nomi, ma poi a che serve mantenere i propri nomi? Forse non li ha voluti mettere per mantenere un certo distacco. La storia infatti non è interamente autobiografica, ma solo ispirata.
E' un film che desidero vedere anche se posso immaginare non sarà facile
Cara "madre", io non non voglio essere la tua bambolina....
... e non lo sarò più!
Aggiornamento 14 gennaio 2013:
Rileggendo il post, mi sono chiesta quale sarebbe stata la sentenza visto che doveva essere stata data il 17 dicembre. Ebbene, Eva Ionesco ha vinto!!! Irina deve consegnare i negativi anche per non cercare più il profitto e dovrà versare 10.000 euro in danni (e non 200.000).
Sono felicissima che abbia vinto. Non servirà a riconsegnarle la sua infanzia, ma almeno è qualcosa.
Aggiornamento 1° febbraio 2013:
Per la recensione del film leggete qui
Un post molto forte e difficile da accettare. Ferite così restano nell'anima e nessuna causa ridarà a questa donna la serenità, però speriamo le dia almeno giustizia.
RispondiEliminaIo My Little Princess l'ho visto, può essere interessante l'argomento, ma il film in sé è piuttosto insipido.
RispondiElimina@ Romina Tamerici: Già, restano nell'anima. Spero davvero che la sentenza sia quella giusta.
RispondiElimina@ Eraserhead: Ah ok, comunque desidero vederlo. Sai dove posso trovarlo?
immagino che il film difficilmente arriverà in italia....
RispondiEliminao ci vorranno anni
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