Visto che durante la mostra di Anime senza voce (qui il post che ho realizzato) mi era capitato di avere ore vuote. nell'ultimo giorno avevo portato con me il libro La via dell'artista di Julia Cameron, un manuale per far crescere la propria creatività specialmente quando ci si trova in un blocco creativo.
Era da tempo che ce l'avevo e desideravo parlarne nel blog ma per farlo avevo bisogno di leggerlo tutto
"Sono regista, scrittrice e tengo corsi di creatività." così si presenta Julia Cameron nell'introduzione quando qualcuno le chiede che lavoro fa.
Il dialogo poi continua con l'interlocutore perplesso su due questioni ovvero che tutti sono creativi e sulla parola Creatore che molto spesso viene usata, assieme a Dio, all'interno del libro. Queste due parole però non vanno pensate a livello religioso ma solo in base alla forza ed energia creativa che occorre per sbloccare. Quindi non si tratta di modificare il credo di una persona anche se queste fossero atee o agnostiche.
Tutto ciò che viene esposto è per la creatività, anzi ad abbandonarsi ad essa.
"Dalla mia esperienza e da quella condivisa con altri innumerevoli altri individui, sono giunta a credere che la creatività sia la nostra vera natura e che i blocchi altro non siano che una distorsione innaturale di un processo normale e miracoloso al tempo stesso come lo sbocciare di un fiore su un sottile gambo verde."
Come succede in molti manuali, tutto quello che viene esposto parte dall'esperienza di chi scrive, da quello che ha vissuto in prima persona e racconta tutto ciò, di come lei stessa era bloccata.
"Ero un'artista sì, ma creavo a scatti: la mia creatività sgorgava a fiotti, come il sangue da una carotide."
Prima ho specificato di come tutto quello che c'è scritto serve per abbandonarsi alla creatività. Il blocco è come una resistenza che si fa per non poter abbandonarsi.
Che cosa ci blocca?
Ci possono essere diverse paure che ci hanno trasmesso (e non solo la paura del fallimento può bloccare ma anche quella per il successo), stereotipi sulla figura dell'artista (magari maledetto, che avrà fama solo quando sarà morto, che non sarà mai in grado di avere una famiglia ecc...) così come altri fattori che lungo questo percorso verranno ridimensionati.
Ma questo percorso, appena si decide di volerlo mettere in pratica, non è da seguire tutto di seguito. Infatti, è come andare settimanalmente ad un incontro dove l'autrice (un misto tra psicologa e guida spirituale) potrà guidare per un recupero di se stessi, dei bisogni repressi così come il recupero del proprio bambino interiore.
Due sono gli strumenti principali che vengono presentati prima di intraprendere questo percorso ovvero Le pagine del mattino e L'appuntamento con l'artista.
Per le pagine del mattino s'intende di scrivere tre pagine in un quaderno apposito appena svegli ogni giorno. Viene specificato che non si tratta di un esercizio di scrittura e quindi va benissimo tutta la spazzatura mentale così come viene precisato di non leggere subito ciò che si ha scritto e di non farle vedere a nessuno, neanche a una persona di cui vi fidate.
La segretezza è fondamentale per aver cura di sé in questo percorso perché un giudizio è come una gelata per un germoglio.
Spesso queste pagine sono affrontate all'inizio o con odio o con scetticismo ma lungo il libro viene specificato, attraverso esperienze di suoi allievi, di come questi sentimenti cambino anche con stupore tanto da continuare a scrivere anche dopo anni, anche dopo che si è sbloccati.
Per l'appuntamento con l'artista si tratta di trovare del tempo per sé, due ore alla settimana, e fare qualcosa che possa nutrire noi stessi e l'artista-bambino, come è scritto nel libro, e nessun altro. È come andare ad un appuntamento con noi stessi e tutto ciò che si fa serve per il piacere.
Se si pensa di non avere abbastanza tempo per sé, c'è anche da chiedersi quanto del nostro tempo viene usato senza il piacere di trascorrerlo.
Inoltre per nutrire il proprio bambino-artista, non serve spendere tanto, non serve fare qualcosa di estremamente eccezionale. L'importante è che si diverta e questo lo si può fare ascoltandolo.
Lungo le settimane c'è anche una verifica, assieme ai compiti sul tema, su questi due strumenti per vedere se ci sono stati dei cambiamenti come vedere se il tempo dell'appuntamento è aumentato, se leggendo le pagine delle settimane precedenti ci sono dei segnali di crescita e altro ancora. Leggendo le pagine del libro, si notano citazioni sull'arte e la creatività che possono incoraggiare durante questa crescita (piccola nota da Wikipedia: "crescita" e "creatività" condividono la stessa radice etimologica KAR dal sanscrito così come KAR-TR è "colui che fa" - dal niente - ovvero "il creatore") e trovare anche quelle che risuonano più con noi.
Ritrovare il proprio entusiasmo, stare lontani dagli artistofagi (coloro che prosciugano le energie e la creatività altrui), porre attenzione sulla sincronicità così sul proprio presente e ai suoi messaggi, anche a quelli che appartengono alla natura...
Essere liberi da ciò che ci blocca.
Essere liberi da ciò che ci blocca.
Questo e molto altro potrete trovare nel libro e passo dopo passo, settimana dopo settimana (in tutto sono 12), c'è una crescita ulteriore, una ricomposizione di se stessi quando prima si è sentiti frammentati.
Il libro inoltre molte volte diventa una guida anche dopo il percorso e rileggerlo può essere ancora utile a ricordarsi.
Potrebbe quasi sembrare una pubblicità di guarigione troppo sospetta per essere vera ma in tal caso, e anche se non fosse così, vi invito a leggere questo post di Morena Forza sul suo blog Roba da Disegnatori (blog che vi consiglio fortemente di seguire) sulla sua esperienza di allieva del libro.
Spero che tutto ciò possa essere una boccata d'ossigeno, un respiro a pieni polmoni che piano piano possa sgretolare quelle infrastrutture e vedere chiaramente senza più paure, con piena fiducia.
E ricordo che questo libro è aperto a tutti, anche a tutti quelli che non lavorano nel mondo dell'arte.
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