martedì 17 gennaio 2012

La bellezza del proprio corpo (Le bagnanti di Renoir)

Girovagando su Internet spesso imbatto in blog dove le magre vanno contro le grasse e viceversa. Ognuna ha i suoi motivi per esistere e l'altra invece deve sparire. Adesso che poi le grasse stanno ritornando di moda, si sentono finalmente padrone di se stesse e allora? Via le magre!
Quando leggo questi post, da tutte due le parti, mi viene anche un po' da sorridere: tu hai un tuo corpo, perché vuoi eliminare le altre?
Poi anche questa definizione di "grasse" e "magre", questa distinzione che c'è, le trovo molto infelici. C'è persino differenza tra due corpi magri e tra due corpi grassi!
Sono contenta che per le formose ci sia più attenzione per il vestiario (anche se molto ancora si può fare), ma proprio per questo non vorrei mai che tutte le ragazze magre sparissero dalla faccia della Terra.
Ovviamente poi non sto parlando di patologie, di disturbi alimentari (dall'anoressia alla bulimia o anche il binge perché questo è un altro discorso) sto parlando del proprio corpo.
Il confronto in questo caso è sempre una brutta bestia quando ti porta al di là del proprio corpo, quando il soggetto non sei più te stessa.
Se quella ha un corpo così, tu cosa puoi fare? Puoi giusto correggere qualcosa (senza inutili stravolgimenti tipo chirurgia plastica a gò-gò o palestra a tutta manetta solo perché Mens sana in corpore sano), ma alla fine l'unica cosa da fare è rapportarcisi con questo dono che ci è stato (da chi, ci pensate voi).
Amarlo? Odiarlo? Accettarlo, così com'è e forse il corpo vi "risponderà".
In diverse religioni il corpo è una fonte di malignità, ma se noi siamo creati a somiglianza di quel Dio, allora siamo creati anche a somiglianza di quel corpo e quindi anche il nostro corpo rientra nella sfera della divinità.
Con quel corpo che abbiamo possiamo rapportarci con le persone, con il mondo esterno e anche con quello interno. Provate a pensarci anzi a esserne più consapevoli.



Studio. Torso, effetti del sole, 1875





Giovane bagnante, 1887


Bagnante che si sistema i capelli, 1893


Bagnante in piedi, 1896


Bagnante bionda, 1881


Bagnante su una roccia, 1892


Giovane bagnante, 1892


La bagnante bruna, 1909


Bagnante, 1903


Giovane bagnante, 1888


Bagnante coi capelli lunghi, 1895 ca.


Donna nuda in un paesaggio, 1883


La Parrucchiera (Bagnante che si sistema i capelli), 1885


Pierre-Auguste Renoir trascorse i suoi ultimi anni di vita (morì nel 1919 a 78 anni) dipingendo le bagnanti. Aveva le dita deformate dall'artrite, ma continuò a dipingere. Diceva che finiva se era soddisfatto, se poteva "sentire" la carne.
Se c'è una cosa che mi prende molto da questi dipinti è la confidenza che queste donne hanno. Questi ultimi anni avranno forse liberalizzato il sesso, ma per quanto riguarda la confidenza col proprio corpo nella vita quotidiana siamo proprio messi male. Il piacere nel corpo non sta solo nella sessualità (intesa come atto fisico), ma anche nel piacere di sentire tipo la pioggia sottile sulla tua pelle, di sentire un abbraccio che ti pervade o una carezza sulla guancia.
Abbiamo un corpo per sentire tutto questo e molto altro.

Camminiamo con questo corpo, viviamo con esso e allora facciamolo insieme!


P.S.: Se non avete un corpo come quello delle donne qui sopra non importa. Sono più importanti le sensazioni che provate con "esso".

P.P.S.: Chiedo scusa ai maschietti. Non sentitevi esclusi perché parlo anche a voi nonostante ci siano dipinti di sole donne.



Stavo riflettendo su una cosa dopo aver realizzato il post: ci sono persone con corpi menomati sin dalla nascita o nel corso della vita, ma come hanno dimostrato il corridore Oskar Pistorius (nota: ovviamente il post è stato scritto prima di quel fatto di cronaca nera) o la ballerina e pittrice Simona Atzori non c'è limite al proprio corpo.
Ci sono poi persone che convivono con malattie o che sono sfigurate. Senza stare a fare pietismi o frasi fatte, confido nella forza che spesso si ritrova anche quando tutto sembra essere senza speranza, confido in quei piccoli momenti che ti portano gioia, confido nella consapevolezza di essere vivi dopotutto anche se si è dei sopravvissuti.
Trovo che il senso della vita sia nel viverla giorno per giorno e che la bellezza non è mai qualcosa di esclusivo. Ognuno ha la sua bellezza. Forse non sarà quella ideale (molto più probabile), ma alla fine è la sua.


Aggiornato


10 commenti:

  1. Carissina,visto che io ospito una medusa da parecchi anni sul ventre (e pare si trovi pure parecchio bene)e oltretutto mi piaccione le donne soft,non potrei essere più d'accordo con te!

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  2. Ohh! Che belli i dipinti femminili di un tempo, è veramente d'apprezzare il concetto di semplicità con cui dipingevano i corpi una volta. Forse sarò anche un pò di parte, ma penso che non sentirei la mancanza delle magre (scherzo!:) Pensa che il quadro della Giovane bagnante, 1892 fa bella mostra nel salotto di casa mia, l'ho sempre visto lì, fin da ragazzino.

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  3. come sempre cara alma hai proposto un'ottima selezione e credimi, non potrei trovarmi più d'accordo con te a proposito di quanto scrivi sul nostro rapporto con il corpo; entrare in armonia col proprio corpo è una delle cose più difficili che ci siano, soprattutto per una donna e penso a tutte quelle persone che soffrono di disturbi alimentari, ma tu hai citato anche due esempi positivi di chi è riuscito a convivere con gravissimi handicap...

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  4. @ Alessandro-Merlino: Una medusa sul ventre?! Questa cosa mi ha incuriosito.

    @ wizjoner: Immagino che vedere un quadro così porti tanta gioia al solo vederlo.

    @ Hob03: Mi è sembrato giusto ricordare anche quelle due persone che, nonostante il loro handicap, vivono benissimo. E' il come si vive il proprio corpo che crea la differenza. Se lo si vive come una cosa estranea a te, nemica, starai male e soffrirai. La loro fortuna è stata anche quella di avere dei genitori che hanno sempre creduto in loro e non è una cosa da poco.

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  5. Andare contro qualcuno o qualcosa, è semplicemente un qualcosa che si fa quando non ci sentiamo sicuri della nostra posizione... allora attacchiamo gli altri, chi si discosta da noi e dal nostro modo di vedere, perchè c'è la sensazione che, così facendo, se si riesce a mettere in cattiva luce chi sta dall'altra parte, di riflesso noi si viene messe in buona luce... Che è un po' quel che succede quando le grasse vanno contro le magre e vicecersa. Più che "andare contro", secondo me bisognerebbe imparare ad accettarci per quello che siamo... e ad accettare l'altro come un qualcosa che è... appunto, altro da noi, diverso... ma non per questo un qualcuno verso cui bisogna dare contro.
    A proposito dei quadri di questo post, hai detto una cosa verissima: è evidente la confidenza che quelle donne hanno col proprio corpo... senza dare alcuna importanza alla propria fisicità in se'... come se, più che al loro corpo, stessero estremamente in confidenza con la loro "anima"...

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  6. Togli pure le virgolette da anima :)
    Sono sicura che quelle donne in quel momento siano davvero a contatto con essa.
    E' nelle azioni più normali possibili, quelle quotidiani dove possiamo sentirla se solo lo volessimo. E' la nostra presenza in esse che consente questo avvicinamento.
    Andare contro gli altri invece ci allontana sempre di più e lo dici giustamente tu.

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  7. ottimo post e lo condivido nella sostanza, comunque mens sana in corpore sano non è sbagliato e lo dice uno dal fisico gracile a cui un po' di sport e palestra farebbero bene ma sono troppo pigro per impegnarmi.
    Questo ovviamente non c'entra nulla con le esagerazioni e con l' "a tutta manetta", ed è importante distinguere tra una pur legittima chirurgia plastica estetica e la chirurgia plastica ricostruttiva che ha altre finalità

    Ciao!

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  8. Grazie.
    Ho messo Mens sana in corpore sano perché l'ho sentito molto come giustificazione da chi fa culturismo e tra questi non mi piacciono né le donne né gli uomini in ugual misura. A proposito, magari gli chiederei che cosa ne pensano appunto della misura, ma mi sa che mi risponderanno della misura in centimetri dei loro muscoli.
    Poi vabbé magari non tutti saranno così maniaci come alcuni che ho visto, però mi sembra tanto una gara contro se stessi.
    Comunque se loro son contenti, non ho nient'altro da dire.
    E in tutto questo aggiungerei anche la chirurgia plastica alla quale non sono contraria del tutto, ma solo all'esagerazione e all'omologazione.
    Tanto vale che nella prossima vita nascano come bambole. Almeno così sono già di plastica.

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  9. il fisico da culturista (che non è un normale fisico "atletico") pure io lo trovo sgradevole da vedere..ma ovviamente sono gusti personali, se loro son contenti/e così..semmai i problemi là derivano dal fatto che quei fisici iper-muscolosi non sono dovuti solo all'esercizio fisico ma qualche volta anche a sostanze non sempre lecite e dannose..ma certo non voglio generalizzare

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  10. Eggià non dimentichiamoci le sostanze. Comunque sì non generalizziamo. Ci sono anche ragazzi (e ragazze) che vanno in palestra, che non sono dei culturisti e che si rifiutano di prendere quelle sostanze. Non so quanti saranno, ma ci sono.

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