Ho visto qualche ora un servizio televisivo sulla scomparsa ormai degli artigiani ovvero la scomparsa dei lavori manuali. Questo è un problema molto sentito e anche grave in un certo senso: tutto ciò che ha a che vedere con la scomparsa di un mestiere, per altro molto utile ancora adesso, significa la scomparsa di un tipo di saggezza e non mi stancherò mai di dirlo: gli antichi sostenevano che nelle nostre mani risiede un tipo di conoscenza che è differente da quella mentale.
Questa denuncia mi porta anche a pensare che purtroppo anche nell'arte questa cosa sta succedendo: ormai gli artisti, non tutti, sono coloro che hanno un'idea e delegano il lavoro ad altri avendone però, ovviamente gli artisti, tutti i meriti.
ANCHE NELL'ARTE ORMAI IL LAVORO MENTALE VIENE CONSIDERATO PIU' NOBILE DEL LAVORO MANUALE.
Ma, sinceramente, io non ci sto. Non è che se vedo un artigiano provo una commiserazione mista a un senso di pietà. Io ho rispetto per il suo lavoro così come ho rispetto per uno che voglia fare arte. L'importante è che il lavoro sia poi degno o sbaglio?
E non dimentichiamo una cosa: se uno vuole fare arte deve anche sporcarsi le mani, almeno un po'. Sennò sarebbe troppo facile. Giusto?
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