martedì 22 ottobre 2013

Workshop "Questione di stile" a Bologna con Morena Forza e Alessandra Fusi (resoconto)





E così ieri sono tornata dal corso.
Ma prima che vi parli di come sia stato, vi vorrei fare una semplice domanda: che immagine avete voi di un illustratore?
Forse ve lo immaginate rinchiuso nel suo spazio oppure ancora immerso nella natura dove prenderà le sue ispirazioni. Prenderà il suo taccuino, ogni tanto ci disegnerà spinto dall'ispirazione e vivrà fuori dal tempo.
Ebbene se è così che ve lo immaginate, sappiate che vi state assolutamente sbagliando. 
Sarebbe bello pensare ad un illustratore come ad una figura romantica eppure questa figura è assolutamente stereotipata. Magari può fare quello che è scritto qui sopra, ma non fa unicamente quelle cose. E se c'è qualche illustratore che è così, è un'eccezione, è magari qualcuno che appartiene già all'Olimpo.
Inoltre non teniamo conto di tutti quei pregiudizi che si hanno verso la figura dell'illustratore ovvero visto che lui non timbra il cartellino, non si può considerare lavoro vero e proprio.
E' vero che si può gestire il suo tempo nell'arco della giornata però è anche vero che anche quando sembra che non stia lavorando, il più delle volte sta progettando mentalmente, sta cercando le varie opzioni, la strada meno ovvia, scruta le varie possibilità ecc...
Inoltre il disegno non è solo un'attività ludica soprattutto se sai che con quel lavoro ci guadagni il tuo pane.
Se ho deciso di fare questa premessa è perché già subito, appena iniziato il corso, le due insegnanti, Morena Forza e Alessandra Fusi, hanno voluto parlare sulle possibilità di marketing.
Troppo cinica questa cosa? No, perché alla fine non si disegna per noi stessi. Disegniamo per un prodotto che si vende e con questo non voglio dire che tutti gli illustratori siano dei venduti.
Nel post precedente facevo questa domanda al pensiero di fare il corso: Che cos'è lo stile?


Noi siamo lo stile, la nostra storia personale, le nostre scelte, il nostro gusto ecc...
Noi facciamo lo stile.

E proprio come la nostra vita cambia (non siamo come eravamo nel passato) anche lo stile può cambiare.
Lo stile non può essere qualcosa che ci incatena, che ci condiziona e diffidate da chi dice che non s'è mai fatto influenzare da nessuno. 
Probabilmente non ha una conoscenza vera e propria.

Com'era strutturato il corso?
Alla mattina facevamo della teoria attraverso delle slide. Poi al pomeriggio esercizi e infine tutti insieme guardavamo il portfolio (i lavori che avevamo portato) degli altri.
Visto che nessuno si faceva avanti con il portfolio, il primo giorno l'ho presentato io per prima.
Prima c'erano i miei dipinti e poi i miei disegni.
Hanno specificato che quando si presenta il portfolio ad un editore o comunque a qualunque altra persona non si dice niente mentre lo si sfoglia: le immagini devono parlare da sole.
Solo dopo gli si parla.
E' come un colloquio di lavoro, ma non c'è bisogno di essere troppo formali.
Devo ammettere che quando hanno detto che le Andriadi (le donne albero) erano già viste, ci sono rimasta male.


eccone una


Ho detto che le donne albero che io avevo visto non erano come io le immaginavo ovvero con le braccia che si trasformavano in rami, i piedi in radici e la testa come chioma, ma tutto il resto del corpo candido.
Non era così che lo vedevo io. Io vedevo tutto il corpo della donna in metamorfosi, tutto il corpo come se fosse di corteccia e così ne includevo qualche parte. Anzi, in altri miei disegni delle donne non hanno un braccio o un'altra parte del corpo perché è diventato corteccia, è diventato parte dell'albero. Poi (questo però mi sono dimenticata di dirlo al corso) immaginavo che le bambine quando nascevano avevano il corpo intero, poi inizia la trasformazione passando da un tenero germoglio fino alla corteccia giovane e poi quella secca. In pratica, la metamorfosi da donna a albero seguiva la stessa metamorfosi da bambina ad anziana.

Quindi devo rinunciare a questo progetto?
No!
Devo cercare meglio.
Insomma, devo svilupparlo meglio.
Inoltre hanno specificato che niente ci è precluso.

Uno dei lavori che ha riscontrato approvazione, oltre ai dipinti nei quali hanno trovato originalità, è stato questo:


E' uno dei lavori che ho fatto al corso di Simone Rea (vedi qui). E infatti devo dire che mi sono divertita.

Una cosa che mi è piaciuta di loro è che sono andate ben oltre il semplice insegnare.
Sono state giuste nel dire alcune cose, anche non piacevoli da sentire, e nello stesso tempo non ci hanno voluto scoraggiare, "tarpare le ali".
Non badate a chi dice che qualcosa non fa per voi. Se vi piace, cercate, sperimentate e disegnate, disegnate, disegnate.
Inoltre ognuno di noi ha un proprio percorso di vita e non esiste quello giusto e quello sbagliato. Se non si è fatto il liceo artistico e poi qualche altra scuola, non vuol dire che non potete fare illustrazione se alla fine vi sentite portati e, come ha specificato Morena Forza in un suo stato di Facebook, se volete diventare degli illustratori, bisogna vivere da illustratori. Se non perdete un po' di tempo nel cercare libri illustrati, nell'informarvi allora sarebbe meglio fermarsi un attimo.
E altre due cose ci sono state dette: nel mondo dell'illustrazione si ha tutto un mondo non solo i libri e lo stile deve essere attuale.
Quindi sapere bene che cosa funziona adesso.
Questo vuol dire adattarsi? Diciamo che ci deve essere un giusto compromesso.
Quando sono tornata al bed and breakfast il primo giorno pensavo a quello che mi è stato detto e poi ho disegnato. Sono riuscita a finire due dei tre esercizi che ci avevano dato quel giorno.
L'illustratore è colui che disegna nonostante tutto.
E' l'imprenditore di se stesso.
Ogni giorno teoria con slide e poi esercizi.

Che dire?
E' stata un'esperienza assolutamente formativa.
Loro due poi sono state delle bravissime insegnanti e devo dire che mi ha aperto davvero gli occhi.
Hanno parlato di evoluzione stilistica, di cosa vuol dire ispirazione e plagio, hanno parlato del digitale, di tutto quello che ci può essere utile.
Hanno specificato che non bisogna avere paura del confronto, di essere influenzati da qualcosa.

Come mi muoverò adesso?
Non so però di sicuro so una cosa: se avevo bisogno di un incentivo per iscrivermi a Pinterest, ebbene loro due ci sono riuscite!!!!
Clicca qui per vedere le mie board.
(Se volete conoscerlo meglio e sapere che cosa sono le board e cosa vuol dire pinnare vi invito a questo post.)



Se siete curiosi di sapere qual è la differenza tra disegno e illustrazione leggete questo post tratto da uno speciale del loro blog Roba da disegnatori.
Per leggere tutti gli speciali comprese le interviste andate qui.

Una cosa molto importante prima di lasciarvi, una raccomandazione: la visibilità non pagata è la morte per un illustratore e per chiunque faccia un lavoro.



E disegnate, disegnate, disegnate...
(naturalmente questo è valido anche a me)

Non so se diventerò un'illustratrice ma, qualunque cosa succeda, non smetterò mai di disegnare. E' troppo importante per me. E di sicuro prenderò libri illustrati. Mi sento molto come Alice nel Paese delle Meraviglie mentre sono lì a cercarli e non mi stupirei se vedessi il Bianconiglio. Anzi, mi stupirei del contrario.

Intanto scateniamoci in questa danza


(video di Nina Paley che ci hanno fatto vedere)



P.S.: Ovviamente, non avevo alcun dubbio, la maggioranza era composta da femmine. Solo due erano maschi. 

2 commenti:

  1. Io credo che disegnare sia una delle tante modalità che abbiamo a disposizione per esprimere noi stesse... che non rispone a concetti precostituiti,ma che rappresenta la nostra capacità istantanea di esprimere noi stesse attravero quello che mettiamo su foglio.
    Sono perfettamente d'accordo con te sull'importanza di non smettere mai di disegnare: se lo facessimo, sarebbe come tarparci le ali...

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  2. Come ho scritto, una cosa che mi è piaciuta di loro è che non sono state categoriche.
    Immagino a quanti ragazzi siano state "tarpate" le ali perché era stato detto loro che erano degli incapaci quando invece necessitavano di più esercizio.
    E' chiaro che se lo vuoi fare di professione, bisogna conoscere diverse cose, diversi meccanismi.
    Come ho detto, non so cosa succederà nel futuro. Io proverò. Di sicuro, non smetterò mai di disegnare. Continuerò a leggere libri illustrati e ovviamente cercherò delle immagini. E' troppo importante per me! ;)

    RispondiElimina

Grazie per i commenti

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