domenica 30 ottobre 2016

Due miei nuovi disegni e sul fare

Ci sono diversi disegni che ho intrapreso e poi non finiti.
Alcuni sono semplici schizzi, fatti così senza avere nessuna idea.
Altri invece sono partiti con un'idea che poi, per un motivo o un altro, sono stati interrotti.
Col trasloco, diversi disegni sono stati radunati in una scatola e quindi ecco che ne vedo alcuni.
Li vedo e, dopo essermi sentita dispiaciuta, mi sono detta "Perché non finirli?"
E così è stato per due disegni


Ecco come si presentava il primo disegno, una delle mie Andriadi (così chiamo queste mie donne metà albero).
Il viso ben definito con un'espressione di serenità, il profilo del seno e dall'altra parte il bambino che prende il latte (o sarà linfa?).





Come continuarlo?

Ecco la prima parte




Il braccio che sorregge il bambino diventa un reticolato di corteccia mentre il bambino stesso dimostra già la sua natura arborea con i piedi che finiscono in radici filanti e dalla mano partono foglie.
Intanto si è realizzato il busto e parte dell'altro braccio così come i fianchi.



Ed ecco il risultato finale:




Le gambe sono racchiuse nella corteccia e a lato si possono vedere come dei rami piumati che protendono verso l'alto.
L'ho fatto soprattutto per creare movimento.
Perché il fiore a destra?
A dir la verità non vi saprei dire il motivo, ma mi piaceva inserirlo.

A parte alcune scelte che sono state dovute dal momento e non dall'idea iniziale, ecco un altro disegno.




Qui per me la faccenda si fa più complicata.
Che strumenti utilizzare?
Che cosa realizzare?
Come trasformare questa figura?

Decido di usare i pastelli




E già ecco che mi si presenta un problema: ho dei problemi con la carta.
Non so se era già così oppure una conseguenza dello stato in cui è stato tenuto dopo aver fatto il disegno, ma si rivela come un supporto non stabile.
Può anche darsi che io abbia scelto uno strumento non adatto alla carta.

Comunque continuo.




E alla fine la mia domanda è: "Come lo finisco?"
Una cosa mi è chiara ovvero di ingrandire lo spicchio di luna perché così mi sembra troppo uno slip.


Oggi lo finisco.




Indecisa, ho preso il blu colorando a raffica e alla fine ho pensato di far emergere questa figura femminile da questo albero blu.
Spero di aver reso bene la sensazione.


Di sicuro questa non è l'idea che avevo quando alcuni anni fa avevo realizzato il disegno (colorando il viso poi mi ha subito ricordato una mia amica che allora non conoscevo) e ci sta che le nostre idee cambino col tempo.
Se la creatività è definita come un flusso ne La via dell'artista di Julia Cameron e ne Big Magic (un libro di Elizabeth Gilbert che sto leggendo adesso e spero di potervene parlare in un post. Ve lo consiglio fortemente), questo vuol dire che anche le nostre idee creative non sono scolpite indelebilmente sulla pietra, ma sono influenzate dal nostro percorso sia quello creativo, sia quello di vita.

Quando poi si intraprende una scelta, spesso ci si chiede se sia quella giusta cercando anche di vedere probabili scappatoie. Ma così (e lo sto dicendo anche per mia esperienza) non si rimane concentrati su quello che si sta facendo.
Inoltre, come dice questo video, meglio un lavoro finito che un lavoro perfetto.





La cosa più importante è che quello che si voleva fare, alla fine lo si è fatto e sono contenta di come stanno andando le cose. Non si tratta solo di completare qualcosa, di certo non per il senso del dovere, ma che l'ho fatto.
Magari quelli che ho appena mostrato, non saranno i miei lavori migliori ma si tratta di lavori concreti. Soprattutto dopo un periodo nel quale mi sentivo bloccata come dicevo qui.
Sono fiduciosa di cosa mi porterà questa corrente che mi accompagna.



P.S.: Chiedo scusa se le foto non sono venute bene.

5 commenti:

  1. La ricerca di perfezione è spesso amica della procrastinazione. Ogni tanto bisogna accettare le creature per quello che sono e dire: "È finita". Quindi, brava!

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    1. Grazie e sì, concordo con te. In una nota di Julia Cameron, l'autrice de La via dell'artista, diceva come la procrastinazione non sia la pigrizia ma la paura

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  2. Mi accorgo solo ora che hai davvero un bel tratto. Complimenti!

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  3. È importante non abbandonare come è importante non insistere. A volte non è proprio il momento giusto! Ma se qualcosa è scattato è uno stimolo prezioso e conservandolo e ricordandoci di lui prima o poi ne verrà qualcosa.

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Grazie per i commenti

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