lunedì 7 marzo 2016

Atalanta per l'8 marzo

Come una ragazza...





Da ieri sto leggendo Artemide di Jean Shinoda Bolen, già autrice de Le dee dentro la donna e Gli dei dentro l'uomo
Dello spirito indomito di Artemide ve ne parlerò più avanti, ma qui vorrei parlare di Atalanta perché al rivedere questo video mi viene in mente: "Vai Atalanta, fa' vedere come riesce a correre una ragazza."




Atalanta e Ippomene di Guillame Coustou il Vecchio




Chi è Atalanta?
Il mito greco più conosciuto che la riguarda è la corsa di Atalanta con Ippomene che le lancia le mele d'oro, ma oltre questa storia, o meglio prima, c'è dell'altro
Atalanta era una principessa arcadiana che venne rifiutata alla sua nascita perché femmina e portata così nel bosco.
Quello che poteva essere una tragedia, in realtà si rivelò la sua più grande fortuna perché un'orsa, si dice mandata dalla dea Artemide, andò da lei crescendola come sua figlia.



di Leo e Diane Dillon


Questo le ha permesso di vivere in un mondo, quello selvatico, che se no come principessa non avrebbe potuto sperimentarlo.
Crescendo assieme all'orsa, diventa lei stessa una velocista per non parlare delle tecniche di combattimento.
Ha tentato di arruolarsi come Argonauta, ma per il fatto di essere femmina non è stata accettata perché si diceva che avrebbe portato scompiglio visto che era l'unica donna.
In altre versioni del mito sembra che lei sia riuscita ad essere una degli Argonauti magari perché cambiata di aspetto (uno stratagemma che non è inusuale nel mito greco. Basta pensare quando Atena rende irriconoscibile Ulisse appena lui sbarca a Itaca).

Uno dei più grandi pregiudizi verso ragazze simili è che siano dei maschiacci, che siano frigide e poco interessate all'amore.
Artemide poi è considerata una delle tre dee vergini assieme a Estia, la dea del fuoco sacro, e Atena, la dea della strategia e dell'intelligenza.
Ma che cosa vuol dire vergine nell'Antica Grecia?
A differenza del significato odierno, vergine voleva dire "una in se stessa" e questo valido soprattutto per tutte le donne, loro protette.
Ovvero che aveva delle relazioni, ma di certo non per compensare la sua metà.
Vuol dire rapporto paritario.
Quando, dopo l'amore con Meleagro che la segnò profondamente visto che il suo amato muore, ritorna all'Arcadia, il re suo padre decide di farla sposare ma lei dice che potrà sposare colui che potrà superarla nella corsa.
Nel frattempo in cui è stata lontana, Atalanta si è fatta conoscere per le sue doti di guerriera e corridore, ma i pretendenti vedevano solo in lei la possibilità di poter diventare re, un mezzo per accrescere il loro status sociale.
Solo Ippomene era sinceramente innamorato anche perché si sentiva triste per la perdita di Atalanta del suo amato Meleagro, morto mentre finalmente loro due, e soprattutto lei, cominciava a vederlo come il suo amore.
Perciò chiese aiuto ad Afrodite (Jean Shinoda Bolena nel suo saggio Le dee dentro la donna la considera una dea differente dalle altre, una dea alchemica) e lei gli porge queste tre mele dorate da lanciargliele durante la corsa.
Così Ippomene fece e Atalanta, attirata dal riflesso della prima mela d'oro, si lasciò distrarre. 
Poco prima della terza mela, lei si chiese se lasciarlo vincere o no.
Alla fine cedette.
Perse ma perché riconobbe in Ippomene il suo compagno.
Il mito finisce qui ma sembra che in altre versioni continui considerando anche che Ippomene si sia dimenticato di ringraziare Afrodite.


Comunque Atalanta è un archetipo che si può riconoscere in molti personaggi di finzione di adesso come Mulan, Merida di The Brave, Fantaghirò e Lady Oscar.
Sono donne che potrebbero sembrare non femminili, delle maschie eppure c'è molta femminilità in loro, un modo diverso di esserlo e questo credo anche in Jane Eyre.
Modi non ovvi della femminilità perché alla fine quello che conta è permettere a se stessi di esplorare il proprio mondo interiore e esteriore senza che qualcuno ti dica "No."
Se per caso qualcuno lo dice, magari si può chiedere loro "Perché no?"
E se ancora si continua, ci saranno altre strade da perseguire nelle quali ci si possa esprimere liberamente.



di Leo e Diane Dillon


Qualunque cosa che faccia parte di voi, che vi faccia sentire vivi, anche se può sembrare anormale e lontano da un senso comune, ha il diritto di esistere.
E non ascoltate quelli che dicono "Ah, ma te sogni. Il mondo reale non è fatto così." oppure "Si è sempre fatto così."
Perché in questo caso vi stanno semplicemente mentendo.


Tantissimi auguri per la Giornata delle Donne.
Oggi e nei giorni futuri.

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