Nel mio ultimo anno di Accademia, mi sono occupata di una serie che l'ho voluta chiamare "Survivor" ("Sopravvissuta"). Quello che vedete è il primo di cinque quadri ed è anche il migliore a parer mio. Non che gli altri siano di qualità scadente, ma la luce che c'è qui, non è presente negli altri quadri. Quello che ho voluto rappresentare è una donna con una vistosa cicatrice (tumore?incidente?operazione?questo non si sa) su una zona molto sentita per le donne, il decolletè. Eppure lei è radiosa e da dietro di lei spuntano dei raggi luminosi.
Ogni cicatrice che ognuno ha, racconta una storia, spesso dolorosa, e spesso ci deturpa, ma ci ricorda che siamo appunto dei sopravissuti e quello che possiamo fare è solo andare avanti sorridendo. Dietro ogni cicatrice fisica ci sono mille cicatrici psicologiche e vedrete che dopo aver passato quel momento si è solo più forti. Naturalmente è faticoso, su questo non c'è dubbio.
Un messaggio di speranza, è ciò che voglio dare
Ogni cicatrice che ognuno ha, racconta una storia, spesso dolorosa, e spesso ci deturpa, ma ci ricorda che siamo appunto dei sopravissuti e quello che possiamo fare è solo andare avanti sorridendo. Dietro ogni cicatrice fisica ci sono mille cicatrici psicologiche e vedrete che dopo aver passato quel momento si è solo più forti. Naturalmente è faticoso, su questo non c'è dubbio.
Un messaggio di speranza, è ciò che voglio dare
P.S.: Anche se è a seno nudo, non ritengo per niente quest'immagine come qualcosa di pornografico o volgare. Spero che anche per voi sia così.
P.P.S.: Nelle mostre e esposizioni che ho fatto, non metto mai i titoli perché mi sembra che mettere i titoli limiti la fantasia. Così un giorno, durante un'esposizione, un ragazzo mi dice: "Quella donna è contenta perché ha un nuovo cuore." Non ho detto niente e gli ho sorriso.
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