giovedì 2 ottobre 2014

Il velo e la donna

Se vi parlo di una donna che porta il velo che cosa pensate?
Di solito i pensieri vanno o a una suora o a una sposa o una donna musulmana.
Quindi donne che per dovere o piacere indossano il velo.
Se poi andiamo alla donna musulmana, i pareri trasbordano e non importa che il viso si veda o no.
Comunque si pensa a una donna sottomessa, non libera di mostrare la propria testa.
Ebbene la storia della donna è piena di veli sin dai tempi antichi e ogni volta aveva un significato importante.
Anzi il velo poteva testimoniare il suo ruolo nella società, la sua importanza, la sua età, la sua libertà.





Si tratta di una foto di Darla Teagarden e l'altra l'avrete riconosciuta senz'altro.
Vi sembra un accostamento azzardato?
Una sorta di sacro e profano?
Per niente.
Il velo, che simboleggi la sensualità e la l'immacolatezza, ha sempre la stessa importanza.
Tanti veli (metaforici e fisici) costellano la vita di ogni donna.
Anche la luna e l'acqua sono simboleggiati dal velo.




di Carlos Pereira



 di Valerie Kitchin


di Freydoon Rassouli



Luna di Karl Schweninger (attribuito), 1903



Abito delle vestali e delle dee, veste volatile come se fosse un prolungamento del proprio corpo, che cos'è in realtà il velo? Che cosa simboleggia?
Se lo chiede anche Clarissa Pinkola Estés nel suo Donne che corrono coi lupi (la mia Bibbia) quando parla de La fanciulla senza mani, fiaba misconosciuta dei Fratelli Grimm e ricca di significato


Che cosa simboleggia il velo? Segna la differenza tra nascondersi e travestirsi. E' un simbolo della concentrazione in se stesse, dell'occultamento della propria natura misteriore, per la conservazione dell'eros e del mysterium della natura selvaggia.
Talvolta abbiamo difficoltà a trattenere la nuova energia vitale nel crogiuolo della trasformazione abbastanza a lungo perché ce ne venga a qualcosa. Dobbiamo tenercela stretta e non cederla a chiunque la chieda, a qualunque furtiva ispirazione ci colga, dicendo a noi medesime che sarebbe bello rovesciare il crogiuolo e svuotare la nostra pienezza df'anima nella bocca degli altri o sulla terra.
Mettere un velo su qualcosa ne aumenta l'azione e il sentimento. Tutte le donne l'hanno sempre saputo. Mia nonna soleva "velare la ciotola", il che significava mettere un panno bianco su una ciotola contenente pasta di pane per farla lievitare. Il velo, per il pane e per la psiche, serve per il medesimo scopo. C'è un lievito potente nell'anima della donna durante la discesa. Avviene una straordinaria fermentazione. Stando dietro il velo, aumenta l'introspezione mistica. Visti da dietro il velo, tutti gli esseri umani paiono di bruma, tutti gli eventi e gli oggetti hanno i colori che hanno all'alba o nei sogni.
(...)
Taluni dicono che l'imene è il velo. Altri, che l'illusione è il velo. E non sbagliano. Ma c'è qualcosa di più. Stranamente, sebbene il velo sia stato usato per nascondere la propria bellezza alla concupiscenza altrui, rientra anche nell'armamentario della femme fatale. Portare un velo di un certo tipo, in un certo momento, con un certo amante e con certe occhiate, è essudare un erotismo intenso e fumoso che mozza veramente il fiato. Nella psicologia femminile, il velo è un simbolo della capacità delle donne di assumere qualunque presenza o essenza desiderino.
La donna velata ha una straordinaria numinosità. Ispira tanta meraviglia che tutti coloro che incontra si fermano a rimirarla, così colmi di riverenza per la sua apparizione da non osare avvicinarsi. La fanciulla del racconto viene velata prima di partire per il suo viaggio, ed è pertanto intoccabile. Nessuno oserebbe sollevare il velo senza il suo permesso. Dopo l'invadenza del Diavolo, è di nuovo protetta. Le donne subiscono anche questa trasformazione: quando si trovano in questo stato velato, le persone sensate si guardano bene dall'invaderne lo spazio psichico. 


Quando invece il velo perde questa sua valenza?
Mi ricordo da bambina di aver visto il film Storia di una capinera di Franco Zeffirelli e la scena finale mi aveva messo una tale angoscia: la protagonista mi sembrava peggio che morta (anche la morte dopotutto è un velo)
E' la scena dove la protagonista, Maria, veniva fatta stendere e coperta con un velo pesante e lei non poteva fare altro che spalancare gli occhi.





Mi sembrava quasi che la stessero annientando.
In un altro video, dicevano che non era rappresentata la sua morte eppure per me già così era forte.

Il velo non può essere questo.
Il velo sublima.
Esalta.

Un'altra idea dell'oppressione?




                                                              Gli amanti di René Magritte


E ora magari penserete che io parli delle donne musulmane e magari, se non ne parlo, è perché ho paura.
Ma vedete, io non le conosco nel senso che mi piacerebbe parlare con loro su tale argomento.
Mi piacerebbe molto confrontarmi su questo e sentirle parlare al di là di tutto, delle ideologie e di ogni pregiudizio.
Finora non ne ho avuto occasione.

Inoltre, non esiste solo il nijab (dove si vedono solo gli occhi) o il burka (quello completo) ed è davvero interessante come una suora e una donna con lo chador vengano viste diversamente.
Comunque, come ho già detto sono molto interessata al tema e sarei ancora più interessata che siano loro a parlarmene.

E ora, come per tradizione del mio blog, vi lascio con tante, tantissime immagini che vi chiederete quand'è che finiscono.





L'Incantatrice di Arthur Hughes, 1870-1874



Lo specchio di John William Godward, 1899



Acque naturali di brookeshaden (via Flickr)



una flapper girl



Il Sonno del Dolore e il Sogno della Gioia (dettaglio) di Raffaele Monti, 1861



L'Infanta Isabel Clara Eugenia di Alonzo Sanchez Coello, 1579


Yulia Kondrasheva by Andrey e Lili

 

Raquel Zimmermann al Alexander McQueen Autumn/Winter 2006



Isadora Duncan


Isadora Duncan 


 






di Alexandra Kirievskaya



  
di John William Godward


  
Crenaia by Frederick Leighton


Jean Harlow 

 


Una danza al mare di Charles Amable Lenoir


La Toilette di  John William Godward



Il Bagno di Psiche di Frederick Leighton


Una donna e un gatto di  Kitagawa Utamaro, ca. 1793–94


Selene e Endimione di John Wood


Busto di Donna Velata (Puritas) di Antonio Corradini 1717-25


Farfalla di Emanuelle Brisson


di Laura Makabresku

 

 Ancora prima del femminismo, si deve parlare del femminile

(qui la mia mostra L'eterno femminile)


Per vedere altre immagini di donne velate, puoi andare nella mia bacheca Pinterest apposita.

P.S.: A proposito del famoso Velo di Maya ecco cosa ho trovato (vai qui)

 

7 commenti:

  1. Non immaginavo il potere che potesse avere un velo.
    E' una cosa che ho sempre sottovalutato..

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  2. E credo che anche molte donne lo sottovalutino

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  3. Penso che la differenza con cui una suora è vista rispetto a una donna con il chador dipenda dal fatto che mentre la suora qua è l'eccezione, la donna con il chador là è la regola.

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  4. Come ho detto, desidero non inoltrarmi in questo argomenti perché non so e magari i miei giudizi parrebbero affrettati.
    Una cosa però come il burka lo trovo umiliante anche perché non è un velo come dovrebbe essere.

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  5. Veramente suggestive le immagini che hai postato... Hai ragione, quando sento parlare di "velo", il mio pensiero fa capo inevitabilmente alle donne musulmane... e condivido con te l'idea che sarebbe bello conoscerne qualcuna e poterci parlare, in maniera tale da ascoltare anche la loro opinione, ed ampliare le nostre vedute...

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  6. Interessante riflessione quella che proponi, AlmaCattleya.
    Il velo, dai tempi più remoti, rappresenta un'imposizione sul femminile, segno tangibile di un'adesione ai valori imposti di modestia, verecondia, silenzio.
    E' un confine che separa e limita, ma anche cela un mondo segreto, raccolto, fertile e indisturbato.
    Per citare una signora a cui non mancavano le idee in merito:

    Una stanza tutta per sé.

    Qualcosa che i divieti, le regole, le imposizioni possono isolare, ma non penetrare, né corrompere.

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  7. @ Veggie: Ieri ne ho parlato con un mio amico tra gli organizzatori di un incontro che è stato fatto con donne rom e sinti. Un incontro molto istruttivo. Anche perché molte volte siamo "noi" a parlare di "loro", ma "loro" cosa vogliono dire di sé?
    Senza nessuna voglia di accusare sia dall'una che dall'altra parte.
    E mi piacerebbe che queste donne parlassero del velo.

    @ christiane: Un'imposizione sul femminile, non so visto che molte volte è stato un suo strumento. Poi che in tempi recenti, il ruolo del velo sia stato snaturato ci può stare.
    Hai fatto bene a parlare del segreto, dell'intimità perché solo così le donne e molte delle loro attività sono riuscite a sopravvivere.

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Grazie per i commenti

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