venerdì 10 ottobre 2014

Giornata Mondiale della Salute Mentale

Quando si parla di salute, ci si preoccupa molto di quella fisica.
Quella invece mentale e psicologica sembra invece un'invenzione dell'ultimo secolo, qualcosa da esseri deboli, che non hanno spina dorsale oppure da sfigati.
Inoltre se un male fisico è di origine psicosomatica, allora te lo stai inventando.
Tutte scuse. (Che poi molti mali di origine fisiologica vengano confusi come psicosomatici, quello è tutto un altro discorso)
Oggi è la Giornata Mondiale della Salute Mentale, qualcosa di cui tenere conto.













P.S.: Qui viene raffigurata la depressione. C'è anche da dire che spesso la depressione viene confusa con un periodo giù che può capitare a chiunque.
E poi ovviamente c'è tanto altro.
P.P.S.: Qualcuno forse contesterà con quello che dico, ma lasciatemelo dire. Se volete approcciarvi sulle malattie mentali e psicologiche, "La solitudine dei numeri primi" non è il libro adatto semplicemente perché l'autore non sa di quello che parla.
Se volete leggere dei libri, vi consiglio quelli di Torey L. Hayden, la maestra dei cosiddetti "casi impossibili"
Questo è il suo primo libro.




7 commenti:

  1. La vignetta con cui hai aperto questo post, per combinazione, me l'ha inviato proprio pochi giorni fa via e-mail una lettrisce del mio blog... proponendomi di realizzarne una variazione inerente i DCA... cosa che, ovviamente, farò non appena ne avrò il tempo. E' una vignetta inquietante, tanto è vera.
    Perchè è vero che ci si preoccupa molto più per la salute fisica che per quella mentale... Io credo che questo sia dovuto al fatto che una malattia fisica è ben visibile sotto gli occhi di tutti. Per esempio, se ti fai una ferita, tutti vedono la ferita, e tutti essendosi più o meno feriti almeno una volta in vita loro, ricorderanno quel dolore ed empatizzeranno, e dunque riconosceranno la malattia come tale. Le malattie mentali invece non hanno sintomi chiaramente visibili, per cui chi le guarda dall'esterno (magari non avendole vissute sulla propria pelle...) non riesce ad inquadrarle in quanto tali, e magari pensa che siano soltanto scuse tirate fuori dall'altro per farsi compatire... quando invece ovviamente non è così. Le malattie mentali fanno stare tanto male quanto le fisiche... o forse anche di più perchè, a differenza della malattia fisica, non esiste una terapia/una pillolina mirata che possa guarire la malattia mentale...

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  2. Oriana Fallaci diceva: “Incredibile come il dolore dell’anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto barellieri, il plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non riesci ad aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell’anima è una malattia più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.” Ora, io non me la sento di dire cosa sia peggio o no però ovviamente una ferita dell'anima è molto più subdola di una ferita psichica.

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  3. Ho condiviso anch'io quella vignetta, ma ormai ho perso la speranza di far capire alla gente che è una cosa seria e che no, non funziona che se tu decidi di smettere allora ti passa tutto.

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  4. Non ero al corrente di questa iniziativa, grazie per averne scritto.
    Mi associo a tutti i pareri espressi circa la scarsa considerazione data alla salute mentale e ai disturbi che possono minarla.
    Trovo davvero irritante la contrapposizione fra le malattie somatiche, "reali", e le patologie psichiatriche, considerate vizi da sfaccendati o sciocche fanfaluche; tanto più che, grazie ai progressi delle neuroscienze, è sempre più evidente come i disturbi dell'umore, del comportamento alimentare ecc. siano dovuti, almeno in parte, anche a squilibri neurochimici, se non addirittura a componenti genetiche (in questo caso, a mia conoscenza, si tratta però ancora di supposizioni...) - quindi, a disfunzioni organiche; il cervello è un organo al pari degli altri, benché più complesso: non si capisce perché le patologie derivanti da una sua disfunzione siano meno degne di attenzione rispetto, ad esempio, al diabete mellito o all'ipertiroidismo.
    Davvero, questo dualismo pseudo-cartesiano (che pure può avere una sua ragion d'essere sul piano soggettivo, come ho scritto in un mio post) a mio avviso è nocivo e scientificamente insostenibile.
    Paradossalmente, come giustamente osservi, ora si starnazza di "depressione" bellamente a sproposito...non c'è rispetto per il dolore, ad esempio quello tremendo di chi perde un familiare - un figlio! - e che solo in alcuni casi può in effetti degenerare in depressione clinica.
    Detesto questa medicalizzazione del dolore, che necessariamente ci accompagna, a tratti, lungo il cammino della vita; questa necessità di essere sempre sorridenti, infaticabili e produttivi (a costo di ricorrere a farmaci non necessari), di non infastidire più di tanto il prossimo con le nostre "storie".
    Appunto.
    Penso che dovremmo imparare ad ascoltare noi stessi, il nostro malessere e il nostro dolore, senza mettergli una mano sulla bocca, né disporgliele intorno a mo' di megafono...

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  5. @ dramaqueen: Purtroppo più di così non possiamo fare. Per alcuni sono situazioni che per comprenderli, bisogna viverli.

    @ Christiane: condivido in tutto in quello che dici.

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  6. Non sapevo dell'importante data di venerdì scorso.
    La Salute Mentale mi sta molto a cuore... visto che fino a qualche mese fa soffrivo di attacchi di panico.
    Non riuscivo più ad avere una vita normale, a prendere un treno, uscire una sera con gli amici.
    Quante volte ho sentito "Ma poi ti passa"...
    Meno male che ho avuto anche molte persone sensibili intorno a me!

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  7. Eh! Anch'io ho avuto il mio bel da fare.

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Grazie per i commenti

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