venerdì 25 settembre 2009

Illustrazioni

Ce l'ho fatta!


Ho sudato, ma ce l'ho fatta.

Dovete sapere che oggi ho spedito le cinque illustrazioni per partecipare alla Mostra Illustratori che ogni anno si tiene a Bologna nella Fiera del Libro. Ogni illustratore, professionista ed esordiente, può partecipare gratuitamente alla selezione con 5 illustrazioni fiction o no-fiction. Inoltre la partecipazione dà diritto ad un pass gratuito per visitare la Fiera.

Ebbene, ho faticato, ho consumato fogli a decina e anche di più, sono andata a letto anche tardi più volte. Non c'era un tema, ma non è questo quello che più mi ha bloccata, ma a chi sono dirette le illustrazioni: ai bambini.

Ora, le mie illustrazioni hanno sempre un qualcosa di inquietante anche quando si tratta di una cose innocenti e poi le illustrazioni dovevano essere correlati e quindi cinque illustrazioni correlate. A volte mi era venuto in mente un disegno che poteva essere perfetto. Benissimo e poi? Come continuiamo?

In gran parte erano bambine che si trasformavano in albero e c'erano alcuni spezzoni che andavano bene. Ancora prima pensavo a creare degli ibridi. Sì e poi? Idee abbandonate. Poi alla fine ho, quasi, puntato sulle maschere e così ero decisa di inviare quelle. Era il racconto di una maschera ad una donna fatata e parlava della fabbrica delle maschere con il padre operaio che usciva con una maschera corrucciata e di sua figlia intimorita di lui, di un ragazzino che vendeva maschere come se fossero dei palloncini, di una donna che, appena sveglia, era indecisa di quale maschera mettersi e di un ragazzo con una maschera in mano che l'ho identificato subito come Amleto. Stavo per finire di ripassare (avevo già compilato il modulo) quando ho visto queste immagini e mi sono detta che non mi rappresentano. Non per il tema, ma per il segno poiché mi sembrava troppo statico.

Ok, re-impugno penna e matita e provo, faccio schizzi e infine viene ancora fuori la storia della Donna-Albero, ma questa volta è una danzatrice che accortasi che una radice la sta possedendo, fa prima una smorfia, poi decide di continuare a danzare e con un slancio finisce la sua danza, ormai divenuta albero. E tutto questo ieri su un pullman per andare a Ferrara per vedere uno spettacolo teatrale.

Stamattina re-re-impugno la penna per ripassare gli schizzi e già al primo tratto dico di no. Ormai ero in crisi nera, la scadenza è il 2 di ottobre e io ancora non ho uno straccio di illustrazione! Guardo un attimo Bonnie, la mia coniglietta e mi dico: "Ma ce l'ho già l' idea, è lei." E così faccio Bonnie. Cerco foto sue, ma l'album con tutte le sue foto non le trovo e così prendo Bonnie e la volto per ritrarla in cinque posizioni. Solo che non è semplicemente Bonnie, è una coniglietta con arti umani che era già un'idea apparsa quando volevo fare ibridi. Perfetto, ho cinque illustrazioni. Come le intitolo? Alla fine decido che sono foto di una bambina, una bambina un po' particolare. Benissimo, ci sta. Un po' inquietante anche questo, ma nessuno può resistere di fronte a Bonnie e dico proprio nessuno. Basti pensare che il quadro su Bonnie, 90 x 90, quella dalle "guanciottone" era esposto nella vetrina della mostra e tutti lo guardavano e i bambini incollavano i loro visi alla vetrina. E così l'ho fatta. Però poi penso: il tratto non è perfetto e lo trovavo troppo semplicistico. Ma soprattutto un'altra cosa: vedere un cucciolo o almeno qualcosa che è soffice e rotondo e con le "guanciottone" scatena subito il morbo del "Che cariiiiiiiiiiiiinooooooooooooo!!!!!!!!!"e se c'è una cosa che trovo spesso nelle illustrazioni per bambini e che non mi piacciono è che li si tenta con queste immagini che scatenano questi sentimenti che non tollero e così non volevo permettere che anche Bonnie rientrasse nell'elenco che include anche Hello Kitty!

Sento già Bonnie che mi fà di no, lei tutta rotonda e pelosa che alla sua prima uscita in un giardino ha rincorso un gatto grosso e rosso che l'aveva adocchiata e che ti rimane attaccata quando morde.

Scusate, sto divagando ed eccovi infine le illustrazioni che ho spedito:










Se avete qualche critica da farmi, dite pure. Mi rendo conto che se avessi avuto più tempo, se le avessi fatte anche qualche settimana fa, sarebbero venute meglio. Non ho neanche pranzato oggi.

Prossimamente metterò le illustrazioni che ho scartato.
Ah, dimenticavo una cosa. Io non avrò pranzato, ma ho dato a Bonnie una dose abbondante di fieno. Glielo dovevo: mi ha fatto da modella dopotutto.

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