venerdì 7 agosto 2009

Tesi: pittura-teatro

Ed eccomi col grande finale dei miei anni in Accademia: la tesi. Cosa fare? All'inizio pensavo di "indagare" sul rapporto pittura-teatro, ma mi veniva in mente una sola cosa: la scenografia. Così ho abbandonato il progetto e ho pensato a delle alternative e il mio professore di Storia dell'Arte le stava a sentire tutte. Ero passata dal voler fare il rapporto tra musa e pittore (sconsigliata dal professore perché diceva che poi andavo sul gossip) al voler fare i ritratti nella storia dell'arte. Alla fine, parlando con un regista e drammaturgo che conosco, scopro che nel legame tra pittura e teatro c'è molto di più della scenografia. Per farvi un'idea di quanto si possa nascondere, vi riporto il sommario della tesi:

INTRODUZIONE pag.1
Luce e ombra pag.2
Scenografia pag.3
La percezione del colore pag.6
Costumi pag.8
LA PITTURA NEL TEATRO pag.12
Il Bauhaus pag.14
Il teatro di Picasso pag.20
IL TEATRO NELLA PITTURA pag.29
Caravaggio, il più teatrale dei pittori pag.30
Rembrandt, il maestro della luce pag.44
Fussli, il pittore di Shakespeare pag.57
LA PITTURA NEL CINEMA pag.66
Cinema muto pag.67
Cinema sonoro pag.73
L’ALTRA ARTE – TESTIMONIANZE pag.81
Ermanna Montanari pag.82
Gianni Plazzi pag.86
EPILOGO pag.91
RINGRAZIAMENTI pag.92
BIBLIOGRAFIA pag.93

Prima ho voluto trattare di ciò che accomuna le due arti (Luce e ombra, Scenografia, la Percezione del Colore e i Costumi), poi ho voluto trattare di un teatro "pittorico" e di una pittura "teatrale". Per esempio, sapevate che Picasso è stato scenografo e anche drammaturgo? Infatti ha scritto due opere: Il desiderio preso per la coda e Le quattro fanciulle, quest'ultima mai pubblicata. E sapevate che il Bauhaus aveva un suo teatro?
Poi ho voluto cogliere in tre pittori elementi come la teatralità in Caravaggio, il contrasto luce e ombra in Rembrandt e la rappresentazione di spettacoli scespiriani in Fussli. Inoltre, ho voluto fare una piccola appendice che parlasse delle citazioni pittoriche nei film parlando anche di Salvador Dalì e la sua scenografia del sogno in Io ti salverò di Alfred Hitchcock. Piccola nota: solo dopo la tesi scopro che Dalì è stato contattato da Walt Disney per fare un piccolo filmato in Fantasia con gli elementi tipici del surrealismo di Dalì.
Infine una doppia intervista: la prima ad un'attrice teatrale, Ermanna Montanari che in gioventù ha studiato anche pittura e la seconda ad un pittore, Gianni Plazzi, che è diventato successivamente anche attore teatrale. E poi c'erano da fare tre dipinti e quindi ho voluto trattare un quadro dei tre pittori precedentemente menzionati: Caravaggio, Rembrandt e Fussli. Allora, per Caravaggio ho scelto Giuditta e Oloferne per il drappeggio rosso, presente anche nella morte della Madonna. Per Rembrandt, uno dei suoi innumerevoli ritratti e invece per Fussli un quadro tratto da Macbeth, la sua opera preferita assieme a Sogno di una notte di mezz'estate. Prima ci sono i dipinti reali e la mia interpretazione. Ah, per quanto riguarda Rembrandt, ho preferito concentrarmi sul viso. Per questo troverete l'inquadratura un po' sfalsata
Attenzione: io ho detto interpretazione non copia quindi non aspettatevi il quadro preciso preciso. Non sono, e non mi piace neanche farlo, una copista. Inoltre troverete nei quadri delle piccole intrusioni. Accettatele per come sono.


1)Giuditta e Oloferne, 1595-1596, Roma, Galleria Nazionale di Arte antica





Ed ecco la mia interpretazione:




2) Autoritratto, 1629 circa, olio su tavola, 37,9 x 28,9 cm, l'Aja, Mautitishius



Ed ecco la mia interpretazione:


3) Mrs Siddons nella parte di Lady Mcbeth che afferra i pugnali. 1812, 106 x 127, olio su tela, Londra, Tate Gallery


L'interpretazione di quest'ultimo quadro non c'è perché la tela è all'Accademia (si doveva lasciare un quadro). Quando l'avrò fotografata e quando sarà aperta l'Accademia naturalmente, metterò anche la mia ultima interpretazione
Come ho già detto poco fa, io non sono una copista e non mi piace neanche esserlo anche perché non ne sono capace e non ne sento il bisogno. Forse le mie interpretazioni deluderanno qualcuno, non sono come piacciono a loro, non se le ricordano così, ma almeno sono mie. Con questo non voglio dire che le mie interpretazioni sono migliori degli originali (figuriamoci, non me lo sognerei neanche), ma sono diverse.

Credo che tra i tre quadri, il primo sia minore, parlo tecnicamente, ma ho una bella storiellina da raccontarvi. Per fare il primo e anche il secondo quadro, mi sono basata sui quei cataloghi che trovi a 2 euro circa e da quello faccio la quadrettatura, il disegno, il colore... Più avanti prendo un libro su Caravaggio, vedo l'immagine di quel quadro e rimango allibita: nell'immagine c'erano colori che in quella che avevo preso in considerazione, non c'erano! Guardo anche l'autoritratto di Rembrandt e idem! In fretta e furia ho rifatto i due quadri anche perché c'era una scadenza di consegna da rispettare. Il terzo invece l'ho fatto con più calma. Poi fino ad allora avevo usato i colori ad olio, ma sapendo della consegna, decido di optare per gli acrilici, meno luminosi, ma si asciugano prima. I colori ad olio si asciugano in 1-2 settimane. Bene, visto che io uso tantissimo colore, la tela si asciuga in un mese e anche più!
Infine vi racconto per la stesura della tesi. Qualche mese prima della consegna della tesi, stavo digitando sul computer il testo quando ad un certo punto non procede più e mi dice se voglio ripristinare il testo. Lo ripristino, digito una sola lettera e il testo scompare chiedendomi se lo voglio ripristinare e così all'infinito per diverse settimane senza riuscire a digitare il testo. Ero arrivata ad un punto che lo stress mi usciva dalla pelle. La salvezza sta che uno (non me lo poteva dire prima?) mi dice che alla Biblioteca della mia città, la Classense, se non vai su Internet, è gratuito. E così ho passato pomeriggi interi a digitare il nuovo testo.
La discussione è avvenuta il 29 giugno del 2007. Tempo stupendo, mi hanno dato 5 punti arrivando così a 106. Ah vi dico, per chi non lo sapesse, che il massimo di punti è 10 nelle Accademie. Mi va benissimo così.

E adesso vi lascio con l'epilogo della tesi che vuole essere un inizio per la vita futura:

Dopo questo viaggio nel mondo dell’arte, a me cosa rimane? Sicuramente è stata un’avventura in cose che destavano il mio interesse, ma che non ho approfondito pienamente. Mi sono sentita come una bambina davanti ad una matrioska: ogni volta che l’aprivo, ne scoprivo una nuova, e poi ancora un’altra fino a non trovarla più o meglio di trovare la sua essenza, l’essenza dell’arte. Non sono così presuntuosa da sapere cos’è l’arte, ma so cosa non è. Si dice che l’arte è l’imitazione della natura, ma, secondo me questa informazione è sbagliata, perché un’imitazione, anche se perfetta, è vuota, senza anima. Ma se ci mette l’interpretazione, e ciò vale non solo per il teatro, dell’autore sul soggetto, questo prende subito vita. Durante il corso della mia vita artistica che sto per apprendere, spero di camminare seguita dal mio istinto, quello che mi ha portato a scegliere fino ad ora la mia "interpretazione" sull’arte.



Aggiornamento 1° novembre 2014:
Qui trovate le interviste che ho fatto per la tesi e la bibliografia se vi interessa.


2 commenti:

  1. Mi incuriosisce molto la parte della tua tesi che parla della pittura nel cinema, soprattutto muto. Di quali film hai parlato? Hai fatto riferimento alle scenografie espressioniste di film come 'Il gabinetto del Dottor Caligari'? E a proposito di Dalì e Walt Disney...sapevi che poi nel 2003 la Disney realizzò un breve cortometraggio animato (dura solo sei minuti) chiamato 'Destino' basato su un vecchio progetto incompiuto di Dalì risalente al 1945? L'hai visto? Su YouTube avevano postato dei filmati amatoriali piratati di questo cartone, ma la Disney Production li ha fatti togliere.

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  2. E' proprio "Destino" il progetto di cui parlavo e che doveva essere incluso in Fantasia. I film di cui ho preso considerazione sono innumerevoli. Ho provato a inserire anche degli stralci, ma il materiale è così tanto che non ci sono abbastanza caratteri qua. Comunque il capitolo è preso (includente anche il cinema sonoro) da: Cinema e pittura, di Pier Marco De Santi, Art e Dossier, inserto redazionale allegato al n. 16, settembre 1987

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Grazie per i commenti

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