sabato 22 agosto 2009

E non finisce mica il cielo part 2

E dopo una riflessione sul concetto di "arte", ecco un momento leggero. Come avete potuto leggere in una mia poesia, non considero la leggerezza come qualcosa di stupido, ma come qualcosa simile ad un respiro, ad una boccata d'aria.
Quindi, eccovi alcune finestre sul cielo che ho colto il mese scorso.


Lascio a voi le impressioni di queste foto. E ricordate che abbiamo i piedi sulla terra per crescere e la testa nel cielo per sognare.

4 commenti:

  1. Osservo le tue foto del cielo e mi viene alla mente un breve poemetto in prosa di Baudelaire, tratto dallo 'Spleen di Parigi', che s'intitola 'La minestra e le nuvole'. Eccolo:
    'La mia pazzerella tanto amata mi aveva invitato a desinare, e, dalla finestra aperta, stando a tavola, contemplavo le mobili architetture che Dio fa coi vapori, le meravigliose costruzioni dell'impalpabile, E pensavo, attraverso la mia contemplazione: "Tutte quelle fantasmagorie sono belle quasi quanto gli occhi della mia bella amante, della mia pazzerella mostruosa dagli occhi verdi". E ad un tratto ricevetti un pugno violento nella schiena e sentii una voce roca e graziosa, una voce isterica e come arrochita dall'acquavite, la voce della mia cara piccola amante, che diceva: "Volete o non volete mangiar la minestra, antipatico mercante di nuvole?".

    RispondiElimina
  2. Ed io ti ringrazio sempre, simpatico cercatore di rarità. Ti ringrazio per la tua costanza, per la tua presenza.

    RispondiElimina
  3. Si certo i piedi per terra ..Io ricordo che sin da bambino , poi da giovinetto , amavo sdraiarmi nelle tiepide primavere e nelle calde estati su di un campo fiorito ed osservare il cielo : lassù , seguire il muoversi dei cirri biancorosati spinti dalle brezze in quota , poi ad un tratto in quella fissità tutto sembrava divenire azzurro e la terra sprofondava e mi sembrava di volare . Su d'uno dei romanzi di H. Hemingway " Per chi suona la campana " ..l'ingles per la prima volta ama Maria , ed in quell'amplesso accade quanto sopra ho descritto : forse l'amore è simile ad un cielo ? Da ragazzo leggevo Science Finction , e mi ricordo di uno poetico scrittore : Ballard , in particolare uno dei suoi racconti titolato " Gli scultori di nuvole " , ove si narra che dei coraggiosi a bordo di alianti cavalcavano il venti in quota modellando con lo Joduro d'Argento le nubi , queste sculture si deformavano mentre a terra gli spettatori paganti a volte piangevano .Oggi amica mia si guarda ancora il cielo ?
    Walter

    RispondiElimina
  4. Per me sì, è importante riuscire a vedere il cielo. Il cielo riesce sempre a sorprendermi con tutte le sue variazioni di luce. Non è mai uguale, non è mai qualcosa di definito. Volo al solo vedere il cielo.

    RispondiElimina

Grazie per i commenti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...