lunedì 30 luglio 2012

Un giorno sarò Marilyn...


Sorrido perché preferisco non guardare indietro. Se ci provo, vedo tutta la mia infanzia passata come un pacco postale sballottato qua e là senza una minima considerazione per come mi sento, senza che qualcuno mi chieda almeno una volta come sto. Per loro, sono solo l'ennesima bambina con un triste passato, con una madre pazza che non è neanche capace di tenermi. E come potrebbe? E' anche lei una bambina persa nel suo labirinto. A volte mi mostrava una dolcezza che mai mi sarei aspettata e così eccola, ecco la mia mamma. Ma poi ecco che ricompare quell'ombra nei suoi occhi. Io ho paura di quell'ombra che portano gli occhi a perdersi. Io non la voglio quell'ombra.
Non mi chiedono come sto, ma anche se me lo chiedessero io non direi nulla. Per loro non ho importanza, sono completamente invisibile. A volte penso davvero di essere invisibile.
Eccomi, io sono qua, guardatemi. Esisto come esistete voi.
Niente, loro non mi guardano, ma un giorno lo faranno. Capiranno che io esisto.
Esisto solo quando vengo violentata, stuprata, ma non è questo quello che voglio. E come potevo? Ero solo una bambina, come potevo desiderare ciò?
No, io desidero essere felice e un giorno lo sarò.






Eccomi a 16 anni. Mi sono sposata con James Dougherty, il figlio di un vicino. Era la maniera più veloce per non andare più nelle case-famiglia. Desidero essere una brava moglie e soprattutto una brava madre. Desidero avere dei figli da lui e a loro darò tutto l'amore che io non ho avuto. Dedicherò a loro tutte le cure. Però ora Jim si è arruolato ed è partito. 







Dicono che sono bella, che ho un bel corpo. Dicono che ho una sensualità innata. Mi hanno proposto di fare delle foto ed eccomi. Mi stanno guardando. Finalmente esisto, ma io desidero di più. Desidero essere un'attrice, una vera attrice come quelle del cinema, come quelle che mi facevano sognare da bambina.
Un'attrice come Jean Harlow.


Lei è la mia preferita. Lei è divina. Adoro tutto di lei e in particolar modo i capelli. Se mai diventerò un'attrice, desidero avere quel colore di capelli.
Lei è la donna di platino.

Ho deciso: diventerò un'attrice e finalmente sarò felice.
Non voglio finire come mia madre.

Un giorno sarò Marilyn...

.



...Marilyn Monroe



X-X-X-X-X-X-X-X-X-X-X


Fra meno di una settimana, il 5 agosto 2012, è il 50esimo anniversario della morte di Norma Jeane Baker ovvero Marilyn Monroe. Io l'ho sempre adorata sin da quando ero piccola e in lei ho visto la tenerezza. Può sembrare strano visto che lei è conosciuta come un sex-symbol però è così: provavo tenerezza per lei. Avrei tanto voluto abbracciarla.
Ho voluto realizzare questo racconto mettendomi nei suoi panni. Alcune cose sono vere come il fatto della violenza, il fatto di essere sempre in diverse case-famiglia, che spesso veniva trascurata. Ho provato a raccontare lei e le sue emozioni.
Spero di esserci riuscita.


P.S.: Se fosse un racconto fittizio, la fine ci lascerebbe con un sorriso, speranzosi che ce la facesse, ma conosciamo tutti la sua vita e sappiamo tutto su di lei forse anche un po' troppo (sembra che siano stati venduti i suoi colloqui registrati con gli psichiatri) e, credo, la fine ci lascia amareggiati



Bye, bye Marilyn and good night.
Don't cry ever again.

5 commenti:

  1. Sai che con questo post,in fondo, l'hai abbracciata? Per come l'hai raccontata (anch'io vedo Marilyn come una persona che aveva bisogno di amore e per questo poteva essere fraintesa o usata) credevo che fosse un brano estratto da una sua biografia, che fosse cioè lei l'autrice del testo. Molto toccante, complimenti!
    PS: forse ti ho mandato il commento due volte, scusami ho fatto confusione.

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  2. Concordo con Orlando: questo post è un abbraccio!
    Hai dato parole a chi parole non ha più, quale regalo più grande di questo ci può essere?

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  3. Grazie mille a tutte e due. Le vostre parole mi rendono felice. Grazie!

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  4. Bellissimo, davvero complimenti.
    È semplice, ma è proprio con questa semplicità a mio parere che meglio si spiegano i fatti più belli e più turpi (ahimè) della vita.
    Brava :)

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  5. Grazie mille.
    Quando succedono certe cose, non puoi certo decorarle di parole e bisogna centellinare ogni parola perché in queste situazioni il peso è ancora maggiore.
    Non so se ce l'ho fatta alla perfezione, ma ci ho provato.

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Grazie per i commenti

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