Una delle mie fiabe preferite è La Bella Addormentata nel Bosco che molti ritengono l'elogio della passività della donna. Eppure così si toglie alla fiaba molto del suo significato nascosto.
Diverse fiabe raccontano il sesso ovvero di come stare attenti al predatore (Cappuccetto Rosso, Barbablù), raccontano di uno sposo animale (La Bella e la Bestia in primis) e non fa eccezione questa fiaba.
Il sesso per i bambini è un mistero, una scoperta e anche loro hanno una propria sessualità, anche i bambini toccano il proprio sesso.
Ovviamente si tratta di una cosa che non va vista con quella malizia tipica degli adulti.
E non starò qui a discutere, poiché merita un discorso a parte e più volte ne ho parlato, di quando un adulto invade con prepotenza la sessualità del bambino.
Si tratta di una cosa delicata e ovviamente una fiaba non può raccontare in maniera sfacciata la scoperta della sessualità.
Il mondo del bambino appartiene all'oscurità, al segreto, all'intimità. E' un mondo dove i mostri stanno lì nascosti.
Le fiabe non intendono spiegare cosa siano quei mostri, non intende dire cosa siano. Un bambino non capisce il significato della parola "rabbia", ma comprende la sensazione di "sputare fuoco", sa che cosa vuol dire.
Il mondo delle fiabe, così pieno di simboli, asseconda il mondo interiore del bambino e gli fa capire che quello che sta vivendo è importante.
Molte fiabe raccontano il punto di vista femminile, ma per i bambini più piccoli non c'è ancora una differenza sostanziale.
Per questo vedere le fiabe dal punto di vista adulto spesso le svilisce e trovo ingiusta questa moda di rendere le fiabe più adulte. Semmai si adattano le fiabe agli adulti, ma il più delle volte perdono quell'incanto iniziale. E' come se le stessero inaridendo.
Comunque adesso passiamo alla fiaba de La Bella Addormentata nel Bosco
di Millicent Sowerby, 1909