di Gustav Klimt
non sono sicura sia Medea quella raffigurata
Ecco qual era il ruolo difficile del quale parlavo qualche mese fa.
Medea, la madre che ha ucciso i suoi due figli perché tradita.
Almeno questo è quello che viene in mente quando la si nomina.
Ogni volta il suo nome ricompare come fosse una maledizione, ma quando si recita non c'è il tempo per giudicare un personaggio e processarlo. Anzi, il farlo sarebbe una grave mancanza per chi lo interpreta.
Quindi come mi sono approcciata a un personaggio simile?
Innanzitutto quale pezzo dovevo interpretare?
La Medea da me interpretata è quella della versione di Seneca ed ecco il mio monologo
Dèi del matrimonio, io vi prego. Tu, Lucina, custode del letto nuziale. E tu, Minerva, che insegnasti a Tifi il governo della nave, la prima che vinse i flutti, e tu sole che distribuisci al mondo la luce del giorno, e tu, Nettuno, che crudelmente regni sul mare profondo, e tu, Ecate Triforme, che offri il tuo complice raggio ai riti segreti, e voi, sui quali Giasone mi giurò fedeltà, e voi, voi che a Medea è più lecito invocare: Caos dell'eterna notte, regno che è agli antipodi del cielo, e voi, Spiriti del male, e tu, Plutone, signore del regno dolente, e tu, Proserpina, signora che un amore più fedele ha rapito: io vi prego con la mia voce funesta.
Ora, ora dovete venire, dee vendicatrici dei delitti, Furie, luttuoso il crine di guizzanti serpi, la nera fiaccola stretta con mani di sangue, orrende come il giorno che appariste alle mie nozze: la morte, date la morte alla nuova sposa di Giasone, al suocero, a tutta la famiglia regale, ma a me date qualcosa di peggio, che io possa augurarlo al mio sposo. Che viva, lui, e corra per città sconosciute, esule, privo di tutto e colmo di terrore, odiato e senza asilo. E rimpianga me come sposa, e batta a porte straniere come un ospite troppo conosciuto. Non riesco dunque ad augurargli nulla di peggio? Sì, generi figli simili al padre, simili alla madre. Ecco, la vendetta è fatta. ho partorito.
(preso da qui)