lunedì 28 gennaio 2013

A Milano

E così mercoledì scorso sono stata a Milano.
E' stata la prima volta che ho preso il Freccia Rossa. Credevo che avrei speso un puttanaio di soldi e invece ho scoperto che ci sono diverse categorie e anche più economiche. Insomma, per andare a Milano, tutto compreso, ho speso poco più di 30 euro.
Vai dentro il Freccia Rossa e credi che a un tratto debba esserci una riunione straordinaria vista la quantità di persone in giacca e cravatta.
Sembra quasi che debba portarli direttamente in ufficio oppure che sei già in un ufficio, e tu non ne sei consapevole, visto che una voce dice che bisogna abbassare i toni delle suonerie e della voce per non disturbare troppo gli altri.
Sono d'accordo che nei treni spesso c'è troppo rumore, ma qui sembra che non bisogna disturbare il lavoro altrui.

Appena uscita dalla stazione ferroviaria, cerco subito la metropolitana.
Ok, si dice che i milanesi vanno tutti di fretta. No, chi va a Milano deve andare di fretta per sopravvivere.

Non riesco a trovare la metropolitana e così chiedo a un signore.
Aspetto che le due signore abbiano finito di parlare con lui e quando lo chiamo io, si volta verso di me sbuffando.

Incurante, glielo chiedo (è più di mezz'ora che vado avanti e indietro come il ping-pong)

Io: Mi scusi, dovrei andare a Porta Venezia.
Signore: Deve andare a Loreto e poi fare cambio.
Io: Grazie.
Signore: Scommetto che lo sapeva.
Io: No, io vengo da Ravenna
Signore: Beata lei.

Benissimo, ora so dove andare e finalmente il terzo biglietto della metropolitana viene timbrato giustamente (mai seguire la fiumana di gente, potrebbe farti uscire rendendo il biglietto invalido)
E il bello è che non è neanche la prima volta che uso la metropolitana.di Milano. La prima volta ero con una mia amica che mi ha ospitato per alcuni giorni e la seconda avrò avuto fortuna.

Dopo quell'incontro speciale che avevo in programma, ho un po' di tempo libero.
Così dopo aver mangiato, sono andata al Duomo (sempre usando la metropolitana)
L'avevo già visto la prima volta che ci sono andata.
Di solito, si fotografa il Duomo nella sua interezza, ma io ho preferito concentrarmi in alcune delle miriadi di sculture che ornano la facciata.


domenica 27 gennaio 2013

Son morto che ero bambino...



Sono nata forse per morire in una guerra?
E' davvero questo il mio destino?



Oggi è la Giornata della Memoria. 




sabato 26 gennaio 2013

Quello che gli ulivi ci dicono...

Quello che gli ulivi ci dicono è di un mondo arcaico che abbiamo dimenticato, ma ciò che ci sembra smarrito non è perso del tutto.
Quello che gli ulivi ci dicono è la storia della vita di ognuno di noi: tortuosa, ma anche per questo bellissima e raccontano di un amore per la vita così tenace che non puoi non riconoscerti.
Quello che gli ulivi ci dicono è una mostra tenuta qui a Ravenna dell'artista Silvana Bissoli che sugli ulivi ha posto la sua vita tanto da dare voce a queste magnifiche creature (parole sue) così lese nella loro identità.
Identità perché quando la senti parlare degli ulivi, è come se ti raccontasse di un amico caro in difficoltà.
Lei stessa si commuove e la passione con la quale si impegna in ciò è davvero commovente da catturare chi l'ascolta.
Perché gli ulivi del Salento sono in pericolo: per spostarli, per essere esposti in mostre vengono tagliati rami e radici, vengono portati in posti fuori dal loro ambiente.
Lei li mostra attraverso la pirografia (incisione col fuoco) e ci racconta di quei ulivi che lei va a visitare puntualmente.

Eccone alcuni suoi lavori in tutta la sua bellezza



La Preghiera dell'Ulivo

La dittatura del carino


Chi mi conosce bene lo sa: detesto la parola carino.
La trovo squallida, priva di vitalità, senza alcuna espressione, così addomesticata che rasenta l'insopportabilità.    
Fa parte di quelle parole comode che possono andare bene con tutto. Il problema è che spesso quel tutto diventa un niente. Se poi la mettiamo assieme all'arte, allora lì la mia insopportazione aumenta: l'arte può essere carina???
Così un utente di Youtube, che conosce bene questa mia repulsione, mi ha inviato questo articolo.
Io ve lo riporto qua sotto

La dittatura del carino
L'interessante, il buffo e altri esorcismi della bellezza: le categorie (minori) che anestetizzano la bellezza

Puoi fare il giro più largo, perderti per ore tra scaffali e biblioteche, ma alla fine la risposta che cercavi ti attende sempre lì, nelle strisce di Charlie Brown. La scena è questa: Schroeder, il biondino con il culto di Beethoven, è chino sul suo pianoforte a coda giocattolo; Lucy, la tirannica sorella maggiore di Linus che lo corteggia senza dargli pace, è appollaiata all’altro capo del piano, e legge una descrizione del compositore da ragazzo: spalle larghe, collo corto, testa grossa, naso carnoso… «Ha l’aria carina», commenta. Schroeder lancia uno di quegli urli cubitali che nei fumetti di Schulz mandano i bambini a gambe all’aria: «Beethoven non era carino!».

giovedì 24 gennaio 2013

Lettere di Frida Kahlo

Una cosa che mi piace del blog è il dialogo con chi mi legge, dialogo non solo coi commenti, ma a volte succede anche al di fuori come attraverso le e-mail.
L'ultima e-mail a riguardo tratta di Frida Kahlo, uno dei miei pittori (uso il maschile apposta) preferiti tanto che le ho dedicato diversi post e vedo che questo è uno dei preferiti in assoluto da chi legge.
Lui si chiama Daniele Vettorel e approda al mio blog per caso cercando informazioni sulla pittrice messicana.
Mi informa che frequenta da diversi anni il Messico e conosce un collezionista di reperti di artisti messicani tra le quali lei.
Così mi chiede se sono interessata a vedere le sue lettere. 
Cosa credete che io gli abbia risposto? Mi sembra ovvio.

Quindi ecco a voi le sue lettere.
(per vederle ancora meglio cliccate sopra)




Carlos Pellicer Càmara (il nome che vedete qua sopra) è stato un poeta e archeologo messicano (1897 - 1977)

Volevo solo essere adorata, di Marcella Andreini



E finalmente sono riuscita a leggere il libro Volevo solo essere adorata di Marcella Andreini alias orlando.
Complice un viaggio a Milano (del quale ve ne parlerò la prossima volta), l'ho letto sul treno.

Innanzitutto, mi intrigava il titolo. Per questo l'ho scelto.
Prima di leggere il libro ho cercato di immaginare chi potesse aver scritto una frase del genere.
Quella frase, Volevo solo essere adorata, mi è sembrata come la chiusura di una lettera, come una giustificazione per ciò che aveva fatto in precedenza.
E poi adorata. Neanche amata, lei voleva essere adorata.

Ed eccoci alla lettura.
Ci sono state emozioni a contrasto a riguardo.

domenica 20 gennaio 2013

Libera le farfalle che hai dentro...

... e creerai giardini immensi.





Flordali II di Salvador Dalì, 1981
(litografia)



Quando ho deciso di dare un nome a questo blog, non avevo dubbi. Ho scelto Farfalle eterne, il titolo di un mio tentativo di drammaturgia, scritta prima de L'eretica (ora puoi leggerla qui).
Inoltre ho inserito una frase, che si potrebbe dire quasi un aforisma per la brevità, ovvero Libera le farfalle che hai dentro e creerai giardini immensi che proviene proprio da quello che avevo scritto (qua racconto meglio la storia dietro il titolo e la frase)
Era una frase che sentivo molto personalmente, ma...

sabato 19 gennaio 2013

20 anni senza Audrey Hepburn

20 gennaio 1993: muore Audrey Hepburn a 63 anni

Parli di Audrey Hepburn e parli di eleganza, stile senza tempo, della dolcezza e gentilezza, del suo essere completamente anti-diva, del suo essere autentica e genuina.
Queste qualità si sono rispecchiate anche nei suoi film, nel suo approccio con gli attori e registi e con qualsiasi altra persona che lavorava sul set tanto da conquistare ogni persona, anche dal carattere difficile come Billy Wilder che disse: "Con lei è arrivata la classe nel cinema."
Ma immagino che dietro quella gentilezza, si nascondono tenacia e passione, qualità che non solo devono esserle servite per la danza classica, ma anche per farla sopravvivere alla guerra.


In questo mio post omaggio a lei lascio parlare le sue foto e alcune sue citazioni.



foto di Howell Conant, 1962

mercoledì 16 gennaio 2013

Raperonzolo



di Emma Florence Harrison, 1914


Una domenica pomeriggio sono andata in centro. Entro in una libreria e vedo davanti ai miei occhi il libro delle Fiabe Sonore contenente dieci storie e due cd.
Due fiabe sonore le conoscevo da bambina, altre due le ho conosciute più tardi e c'è una fiaba che non l'ho conosciuta, almeno non in quella edizione. 
La fiaba in questione è Raperonzolo, una delle mie preferite da bambina per alcune ragioni strettamente personali.

lunedì 14 gennaio 2013

Che fine ha fatto Aulonia?!

Non mi sono affatto dimenticata della promessa che ho posto qui.
Sono passati poco più di due mesi e in questo tempo ho realizzato schizzi su schizzi come sto facendo adesso però la differenza è che adesso ho visto la luce!!!
Il punto è che l'illustrazione che avevo in mente doveva essere quella che mettevo nel post successivo.
Ora per far arrivare a quell'illustrazione, che ci tengo a dirlo è molto importante, mancava un passaggio fondamentale e quindi eccolo qua.
E' priva di immagini ed è molto breve. Spero che le sensazioni che sta provando la non più tanto piccola Aulonia siano palpabili anche nella loro essenzialità.


Insomma, cosa le succederà?!


CHI dice quella frase?!



Mi sa che chi scrive sia anche un po' crudele soprattutto se lo fa a puntate. Insomma, tenere in sospeso il lettore è davvero crudele ed è elettrizzante!!!


Naturalmente io so cosa succederà e non ve lo dirò.

La cosa che più mi preoccupa è questa: il seguito sarà all'altezza delle aspettative?


Prendiamola molto filosoficamente col chi vivrà, vedrà.




P.S.: Ho da poco superato le 400.000 visualizzazioni totali. Grazie a tutti voi.

domenica 13 gennaio 2013

Il lamento dell'oceano, di Victoria Francés


Guardi Victoria Francés, guardi le sue illustrazioni e non vedi differenza tanto che ci si potrebbe chiedere se anche lei appartiene a quel mondo.



witches

venerdì 11 gennaio 2013

R.I.P. Mariangela Melato


Quel viso mi ha sempre intrigato, di una bellezza così particolare e atipica che sembra scolpita.
Un viso che non rispetta per niente i normali canoni, un viso che sembra antico e moderno allo stesso tempo.
Ma non è solo la sua bellezza a colpirmi, è anche la sua bravura fulminante e la sua voce così profonda.



giovedì 10 gennaio 2013

Pola Kinski, stuprata da suo padre

Mi sono sentita combattuta nello scrivere questo post, ma era qualcosa che sentivo.
Appena accendo il computer, leggo che la figlia dell'attore Klaus Kinski, Pola, ha dichiarato che suo padre l'ha stuprata dai 5 ai 19 anni.



Più che Nosferatu sarebbe adatto il ruolo di un orco

La potenza del disegno con Glen Keane

Stai cercando diversi disegni riguardo a un post e ti imbatti nei disegni di Glen Keane, uno degli animatori di punta della Disney, almeno fino a un anno fa perché cercando informazioni, trovi la notizia che lui si sia ritirato un anno fa a marzo.
Comunque eccolo qua, Glen Keane.



Figlio del cartoonista Bill Keane, creatore de The Family Circus, ed è proprio grazie all'interesse che il lavoro di suo padre gli suscita che comincia a interessarsi al disegno.
Eccovi alcuni disegni e schizzi preparatori dei film dove ha collaborato. Non ci sono tutti.
Guardateli per bene, uno per uno.
Io starei incollata al computer per studiarli.

immagini trovate su Google

sabato 5 gennaio 2013

Omaggio a Rudolf Nureyev

Nel giorno dell'Epifania di vent'anni fa moriva Rudolf Nureyev.


foto di Richard Avedon, 1966


Il principe della danza, come veniva chiamato, è come una visione folgorante con un corpo che sembrava forgiato direttamente da un dio. Eppure, lui essere umano, creatura di carne, quel corpo se l'è forgiato col sudore.
Comunque vederlo danzare è come innamorarsi, indistintamente.







Il suo destino era la danza e lui lo sapeva.
Elegante e poderoso, con un corpo poderoso e flessibile.





Credo che la miglior cosa per omaggiarlo sia di vederlo all'azione.

venerdì 4 gennaio 2013

Mater Morbi, la madre di tutte le malattie



Quando hanno cominciato a comparire nello scaffale sempre più i graphic novel, è arrivata la distinzione tra questi e i fumetti serializzati, quelli della Bonelli per fare un esempio, come se solo la letteratura disegnata dicesse cose davvero importanti e invece gli altri sono trascurabili, buoni soltanto per svago. Eppure così si confonde la forma con il contenuto.
Vorrei parlarvi di Mater Morbi (sceneggiatura di Roberto Recchioni, disegni di Massimo Carnevale). 
Arrivato alla seconda ristampa, quest'albo ha fatto discutere e molto! Dopotutto come non poteva in un Paese cattolico come il nostro?

giovedì 3 gennaio 2013

Miei pensieri sul fantasy

Premetto subito che non ho mai letto un libro di Tolkien o qualsiasi altro libro fantasy, almeno mi pare e quelli che seguono NON sono giudizi ma pensieri.
I disegni che seguono sono di Alan Lee realizzati per Il Signore degli Anelli.






Il Fantasy... è un genere che ammetto di conoscere poco. Forse, e qui potrei dire una cavolata, deriva anche un po' dai miti greci però oltre al fatto di non conoscerlo, un po' ne sono dubbiosa.
Ho visto i film della Trilogia del Signore degli Anelli e ieri sera sono andata a vedere Lo Hobbit.
Mi è piaciuto il film soprattutto in alcuni parti e ho trovato Martin Freeman nei panni di Bilbo Baggins davvero azzeccato. Inoltre è stato un piacere vedere Frodo, Elrond, Saruman, Galadriel... è un po' come ritrovare dei vecchi compagni d'avventura oltre ovviamente a Gandalf anche se credo che con la morte di Gianni Musy abbia perso un po' di fascino. Comunque Gigi Proietti è un eccezionale doppiatore e credo sia il sostituto adatto.
Ho trovato le scene di combattimento un po' deboli (vedendole in 3D, mi sono sembrate piuttosto confuse) e  i mannari erano orrendi. Al confronto i lupi di Twilight erano fatti meglio.

mercoledì 2 gennaio 2013

Paperino, talmente umano da essere vero

Se vi parlo dei personaggi Disney preferiti, quale vi viene in mente?
Io, senza alcun dubbio, dico Paperino. Ho sempre amato questo personaggio totalmente imperfetto, a volte perdente, ma che non si arrende mai, irascibile e che allo stesso tempo ti intenerisce.


per i sessant'anni di Paperino creato da Carl Barks, il suo ideatore


martedì 1 gennaio 2013

Un 2013 felice

"La felicità non è la meta, è il percorso."

Così ho scritto come messaggio d'auguri a tutti i miei amici più cari stanotte e adesso la voglio condividere con voi.


La risata di Umberto Boccioni, 1911


Si cerca sempre di raggiungere la felicità eppure quel tipo di felicità spesso è passeggera e molte volte non ci soddisfa.
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