Pagine

sabato 28 maggio 2011

Bjork(ite)

E' eccentrica come lo sono i suoi vestiti. Le sue interpretazioni sono autentiche perfomances, usa il trucco come complemento delle canzoni, i suoi videoclip sono gioielli di sperimentazione, autentiche opere d'arte. 

No, non sto parlando di Lady Gaga, ma di Bjork.


Ora il mondo (della musica e non solo) sta impazzendo per la cantante italo-americana eppure io continuo a prediligere lei, questa piccola cantante islandese.


venerdì 27 maggio 2011

Incontro con Emergency

Questo post sembra essere un seguito di quello precedente o più che altro una risposta, nel senso che non tutto in Italia è da buttare.


Conoscete tutti Emergency, no? Emergency è un'organizzazione non governativa fondata nel 1994 da Gino Strada, sua moglie e da Carlo Garbagnati.
Ieri sera sono andata ad un incontro con quattro volontari dell'associazione Emergency della mia città, Ravenna.
Prima abbiamo visto un filmato dove erano seguiti soprattutto due bambini, uno con motivi diversi dall'altro.
Il primo è stato colpito da una mina e l'avevano portato in ospedale. L'altro invece ha il cuore troppo grosso. Questi due bambini rappresentano i soggetti prevalenti di quest'associazione: uno si trova a dover subire l'amputazione della mano e l'altro a dover subire un'operazione a cuore aperto.
In questo filmato viene mostrato tutto: vengono mostrate mani e gambe macilente, viene mostrato il cuore. E' questo l'aspetto di questa guerra, una guerra che punta non a uccidere, ma a privare mani e gambe, che punta a voler minare la produttività del Paese, che li renderà per sempre storpi, incapaci di mantenere una famiglia, di lavorare, una guerra che li fa sopravvivere invalidi, ma che uccide in loro la speranza.



Questo spezzone di video non è lo stesso che ci hanno mostrato, ma è per farvi capire


martedì 24 maggio 2011

E' questa la nostra Italia?

Avevo nove anni quando è morto Giovanni Falcone, ma la storia di lui rimane per me come un solco.





A volte le banalità sono solo cose semplici che spesso vengono dimenticate e dimenticare lui sarebbe come dimenticare perché è morto, sarebbe come uccidirlo con le proprie mani, sarebbe come avere le mani ancora più sporche.

Si dice spesso quanto l'Italia vada in malora. Ormai è diventata una scusa.

Stamattina vedo su Youtube questo video. Anche se non sono milanese, sono comunque italiana e sentire cose del genere mi allibiscono, mi sconcertano.
Spero che qualche milanese, guardandolo, si renda conto di non voler essere come questi due.

 



Questa non è l'Italia che mi auguro per il futuro, non è l'Italia in cui desidero crescere e viverci.
Questo video non riguarda solo Milano, ma anche tutte le città italiane e parla a coloro che dicono le stesse cose.
Si fa presto a dire che gli immigrati sono tutti clandestini, che gli immigrati portano solo criminalità e non parlerò neanche della mafia italiana nel mondo.
Si fa presta a parlare degli immigrati ladri, stupratori e assassini. Si fa presto, ma nessuno parla degli italiani di quel genere o almeno non con tanta enfasi, non con tanto odio.
Fa molto ridere (amaramente) quel "Vota consapevolmente". Già consapevoli di avere paura e questa genera altra paura e dalla paura nasce la violenza generando paura e violenza.
E' un circolo vizioso, ma questo non vuol dire che non si possa rompere.


E' questa l'Italia che uno vorrebbe? Non solo per i propri figli, amici, parenti, per chi ama insomma, ma anche per sé. E' questa la tua Italia?


E' questa l'Italia per cui gente come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (non dimentichiamoci di lui) hanno combattutto???





La mia no.


Ho modificato un po' il post aggiungendoci Giovanni Falcone visto che ieri era il suo anniversario di morte, il 19esimo. E il mio pensiero è andato a lui, ma anche a tutte quelle persone che con lui sono morte compresa la moglie di Falcone.
Forse a qualcuno sembrerà forzato il fatto che unisca la Lega Nord con uomini che hanno combattuto la mafia però ho voluto tratteggiare questo legame in maniera generale.
Falcone e Borsellino amavano l'Italia e gli italiani ed è su questo amore che ho voluto mettere nel post.
La mia è anche una provocazione, non fine a se stessa però.
Ho voluto impostare così perché chi legga si senta doppiamente indegnato e agisca, che non si lamenti soltanto sbuffando come vedo spesso in giro.
Giusto per la cronaca, alcuni milanesi dopo aver visto il video si sono convinti sì, ma di votare per Pisapia.

Il mio blog è carbon neutral

E dal Pianeta verde passo al bollino verde.

Questa iniziativa l'avevo già fatta qui, ma proveniva dalla Germania. Ora invece anche l'Italia si è adoperata.
Basta andare qui e seguire le istruzioni.
Comunque il procedimento è semplice: basta scrivere un post con il bollino che potete vedere qua sotto e poi mandarlo a co2neutral@doveconviene.it
Spero che qualcun altro parteciperà all'iniziativa.


offerte online ad impatto zero

Dal sito: “Il mio blog è carbon neutral" è un’iniziativa che ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Noi piantiamo 1 albero per il tuo blog e in questo modo neutralizziamo la tua produzione di anidride carbonica per 50 anni!


domenica 22 maggio 2011

Il Pianeta Verde

Ridere e allo stesso tempo riflettere: cosa c'è di più bello?




Con questo film, succede.
Il Pianeta Verde è un film che nella leggerezza mostra una potenza, mostra un punto di vista che non si può ignorare ed è per questo che lo considero uno dei film più politici che abbia mai visto.
Ma attenzione, per politico non intendo tutta quella rete di intrighi di cui purtroppo siamo a conoscenza bensì intendo l'interesse per la persona.


un video con alcune scene del film



Diretto dal 1996 da Coline Serrau, dove qui è anche la protagonista, il film è ancora di un'attualità sconcertante eppure basterebbe ascoltarlo attentamente perché, come già detto, nella leggerezza mostra una sagacia incredibile denunciando, con ironia, i mali della nostra società come il consumismo e il non rispetto per l'ambiente
Non intendo raccontare la trama perché preferisco lasciare a voi la scoperta del film però sappiate che questo è uno di quei film che dopo la visione se ne risulta cambiati anche un po'.




Le parole del film sono di una semplicità disarmante come quelli dei bambini e proprio una bambina, Severn Suzuki, (cliccate qui per sapere chi è), parla al Vertice per la Terra a Rio de Janerio di fronte ai potenti del mondo:




Era il 1992 e lei aveva 12 anni.
Da allora cos'è cambiato?



Curiosità:
Nel film è presente anche una giovanissima Marion Cotillard all'epoca ventenne. E' stato uno dei suoi primi film

venerdì 20 maggio 2011

L'arte di Ericailcane





Qualche settimana fa si è tenuta al teatro Rasi di Ravenna una mostra sull'illustratore bolognese Ericailcane e la sua ultima pubblicazione ovvero Potente di fuoco dove reinterpretava i suoi disegni di bambino (potete vedere alcuni di questi disegni in questo video)

I suoi soggetti sono prevalentemente animali, ma sotto una nuova veste.
In questo video vedrete uno dei suoi lavori che per la ricchezza della composizione ricorda i dipinti del pittore fiammingo Hieronimus Bosch con sottofondo la musica de La Sagra della Primavera di Stravinskij.
Chi è Ericailcane? La sua identità è un mistero. So che si chiama Leonardo (era scritto nei suoi fogli da bambino), che ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Bologna, che ha collaborato con Blu, ne ho parlato qui, facendo anche lui dei murales utilizzando non aerografi e spray, ma pittura vera e propria come si può leggere qui dove potete vedere delle foto dei murales.
Non era presente neanche all'inaugurazione della mostra.

Qui il suo sito ufficiale


Aggiornamento 21 maggio 2011:

Ecco un video dove è all'opera




ed ecco dei video su un suo lavoro Il numero delle bestie






Aggiornamento 10 novembre 2016:

Quattro anni fa è stato realizzato da Ericailcane qui a Ravenna un murales per Ravenna 2019

giovedì 19 maggio 2011

Analisi delle fiabe

Che cosa vogliono dire le fiabe? Quei racconti che hanno riempito la nostra infanzia cosa significano? Forse che le principesse sono tutte belle e che esistono i principi azzurri? 
Può darsi, almeno nella finzione, ma dietro ad ogni fiaba c'è un significato più recondito: 

La Bella Addormentata nel Bosco:



di Gustave Doré

martedì 17 maggio 2011

Brazil

Ci sono film che si devono vedere, film detti culto, film che magari all'uscita del cinema non hanno riscosso tanto successo, ma che poi con gli anni è stato rivalutato.
Uno di questi film è Brazil del 1985 diretto da Terry Gilliam.



Brazil appartiene ai film distopici che, al contrario di quelli utopici, mostrano una realtà indesiderata, invivibile infatti qui ci troviamo in un futuro fittizio dove la burocrazia regola la vita e reprime i sognatori.




Ispirato a 1984 di George Orwell, il protagonista è Sam Lowry, interpretato da Jonathan Price, un burocrate la cui vita passa monotona se non fosse per un sogno che lo vede cavaliere alato dall'armatura argentata salvare una donna bionda dai capelli lunghi.



Alla fine complice un errore burocratico, Lowry incontra quella donna e cercherà di essere quel cavaliere, di salvarla da quel mondo, di portarla al salvo.
Ma qui ci troviamo in una distopia, in un mondo dove i sogni sono in via d'estinzione così come i liberi professionisti.




Un finale amaro disintegra l'ultima speranza e la canzone Aquarela do Brazil del 1939, che dà il titolo al film, cantato per quasi tutto il film, perde il suo timbro frivolo e si rivela disperatamente tragica.
Da Wikipedia: Il pezzo fu scelto da Gilliam per la tragicomica dissonanza che si crea tra il suo tono dolce e nostalgico e le atmosfere cupe e stranianti del film; l'idea la partorì un giorno trovandosi in una spiaggia di Port Talbot, Galles, come lo stesso Gilliam ha dichiarato:

Port Talbot è una città d'acciaio, con una grigia polvere di metallo ovunque. Perfino la spiaggia ne è completamente ricoperta ed è nera. Il sole era al tramonto, era piuttosto bello. Il contrasto era straordinario. Mi balzò in mente l’immagine di un tipo seduto su questa spiaggia squallida con una radio portatile, che trasmetteva strane canzoni di evasione sudamericane, come Brazil. In qualche modo la musica lo trasportava e rendeva il mondo attorno a lui meno grigio.

A tratti farsesco, quasi comico, però proprio questa comicità crea un contrasto con questo stile di vita opprimente, che ingabbia tutto ed è la normalità di questa oppressione a spiccare.

E per risollevarsi di fronte a questa burocrazia, forse qualcuno, un gallo di nome Asterix, ci può dare una mano. Basta andare qui.
 

lunedì 16 maggio 2011

La fiaba de La Bella e la Bestia



di Walter Crane, 1874


di Anne Anderson

Dopo aver parlato del film Beastly, vorrei parlarvi della fiaba originaria.

Così come altre fiabe, anche questa deriva da Amore e Psiche però rispetto ad altre, è molto vicina soprattutto nell'inizio.

sabato 14 maggio 2011

I bambini ci guardano

I bambini ci guardano, chiedono di guardarli e ci inchiodano con i loro occhi accusatori, con i loro occhi che parlano. Non sembrano gli occhi di chi è bambino, ma sembrano molto più vecchi. Anche se la forma del viso, i lineamenti rotondi, il naso diritto o all'insù svelano l'età anagrafica, gli occhi sembrano quelli di chi è anziano, di chi ha già visto l'orrore del mondo. Non sono occhi di chi gioca, spensieratamente.

Al World Press Photo, concorso internazionale di fotografia (qui l'indirizzo del sito), di quest'anno è stata premiata quest'immagine.


Ha 18 anni, è poco più di una ragazza e si chiama Bibi Aisha. E' stata sfigurata perché ha rifiutato a 12 anni di sposare un uomo scelto dai genitori e aver abbandonato il tetto coniugale. La foto è della sudafricana Jodi Bieber.

La foto è stata scattata l'anno scorso ed è stata anche copertina della rivista Time


Ora Bibi ha un naso nuovo.



La ragazza è afgana e anche il taglio del viso ricorda un'altra foto entrata nella Storia, questa.



Era il 1984 e il fotografo Steve McCurry vede questa bambina. L'incontro è segnato da timidezza e imbarazzo e la bambina si fa fotografare.
McCurry capì che quella foto sarebbe stata diversa dalle altre.

17 anni dopo rieccola di nuovo, diventata adulta, ma gli occhi non sono cambiati.



Lei si chiama Sharbat Gula e qui c'è un articolo dove si parla di lei e anche uno stralcio di intervista.

Questi occhi sono quelli di chi non ha dimenticato e chiedono anche a noi di non dimenticare.


Varsavia, 1943


Vietnam, 1972


Beastly




Pensavo di peggio.
Ecco cosa ho pensato appena finito di vedere il film.
E' stata la curiosità di vedere come hanno trasformato la fiaba de La Bella e la Bestia che mi ha spinto a vedere questo film tratto dal libro omonimo di Alex Flinn

Ormai c'è una moda ad Hollywood tra le tante ed è quella di modernizzare le storie ambientate in secoli scorsi.
Per alcuni questo può risultare un tradimento visto che per alcuni la storia deve rimanere lì, così com'è, non va toccato niente. Allora mi chiedo a che serve farci un film?
Non parliamo poi di modernizzare: quella storia appartiene a quel tempo e basta! Peccato che quella storia parlava ai suoi contemporanei e poi spesso le favole e fiabe non rimangono mai immutate, ma cambiano col cambiare delle latitudini, dei secoli e degli autori.

Il protagonista assoluto è Kyle, interpretato da Alex Pettyfer, giovane rampollo ricco e bello come un Adone ed è su queste qualità che punta per aver successo. Sembra avere una vita perfetta, ma poi si scoprirà di quanto la sua solitudine sia forte però non importa vero? Tanto nella vita conta l'essere belli, no?




I riferimenti alla fiaba originale ci sono tutti: la strega che trasforma, le rose, la ragazza che va ad abitare da lui, il difficile rapporto iniziale, la ragazza che parte perché il padre sta male...
Però più che una favola gotica con tocchi dark, come viene pubblicizzata, mi sembrava più una commedia con l'inserimento di un personaggio non presente nella fiaba originaria, ma secondo me è quello che spiccava di più: l'insegnante cieco interpretato da Neil Patrick Harris.
Per non parlare poi della strega interpretata da Mary Kate Olsen anche se come aspetto mi sembrava di vedere Patty Pravo



Da come l'ho visto credo sia un film che si può guardare: niente di esaltante certo, ma neanche di così orrendo. Credo si meriti la sufficienza.




Ci sono state delle cose che mi hanno deluso. Innanzitutto, il finale: forse perché mi aspettavo qualcosa di diverso, di potente e invece mi è sembrato che non ci fosse stato quel climax che rendeva la fiaba speciale e poi la Bella, interpreta da Vanessa Hudgens, è qualcosa che mi faceva vomitare per la svenevolezza. Va bene essere romantiche, vanno bene le lettere scritte a mano (piacciono anche a me), ma abbi un po' più di carattere per favore.



Inoltre la trasformazione, ed è questa cosa che mi ha più deluso nel finale, della Bestia nell'aspetto originario passa davvero in secondo piano se pensiamo alla versione disneyana:


martedì 10 maggio 2011

Schiudersi alla Vita feat. Il Riccio





Musica: Preludio n°13 di Chopin

Ieri sera sotto casa mia c'era questo riccio e allora ho pensato a quante volte siamo anche noi come questo riccio. Il più delle volte succede non per codardia, ma spesso per mancanza di fiducia, per paura, per disperazione, per delusione.
Eppure in questo mondo difeso dalle spine a volte filtra qualcosa e quella piccola traccia ti può destare dal torpore.
Non importa quante volte soffrirai, l'importante è che tu vivi.

L'unico vero senso della Vita è viverla.

sabato 7 maggio 2011

Waking Life - Risvegliare la vita


Sognare e non risvegliarsi più.
Per alcuni può essere un ottimo modo per evadere dalla realtà spesso avvertita come opprimente, ma così come ci si può sentire prigionieri dalla realtà, cosa fare se si è prigionieri dei sogni?





Il sogno come un altro aldilà dove non esiste un Caronte che ti traghetta, dove non esistono gironi, ma solo persone. Oppure quelle non sono persone, ma soltanto le loro essenze come se fossero invece dei fantasmi? E quello che dicono, lo fanno perché è una loro volontà o le loro parole sono in realtà miei pensieri che vengono dette da altre persone perché ho bisogno di ascoltarle?



Già dall'inizio questo film si presenta come qualcosa di filosofico, già parla di esistenzialismo, di sogno lucido, ma è talmente lontano dall'essere qualcosa di noioso che credo possa essere visto anche da persone che non hanno mai affrontato questi temi tenendo conto però dall'avere dalla loro la curiosità e la capacità di lasciarsi coinvolgere e soprattutto di non chiedersi mai cosa significa, ma accettare quello che si vede per quello che è.




Come ho già detto per Valzer con Bashir, l'animazione ti permette molte più possibilità di quanto un film in carne e ossa ti possa dare e in questo film vediamo molti stili d'animazione e il protagonista appare sotto diversi stili di disegno come se piano piano il sogno lo stesse modellando. Inoltre l'animazione non è mai ferma, ma è instabile, come se fosse viva e i disegni a volte sembrano galleggiare.





il protagonista in tre stili diversi

Diretto da Richard Linklater nel 2001, il film utilizza una tecnica chiamata rotoscopio ovvero prima è stato girato con attori veri e poi modificato da una squadra di artisti con il computer.



qui si riconoscono Julie Delpy e Ethan Hawke

Questa tecnica è stata inventata negli anni venti ed è utilizzata tra l'altro da Ralph Bakshi, regista di film come Il Signore degli Anelli e Fuga dal mondo dei sogni e realizzatore dei film d'animazione per adulti con Fritz il gatto (1972), primo cartone animato ad essere vietato ai minori.
Il regista ha utilizzato il rotoscopio anche per un film successivo, A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare. Girato nel 2006 è basato sul romanzo omonimo di Philip K.Dick.
Lo scrittore viene citato anche ne Waking Life.
Il titolo si riferisce a una massima del filosofo George Santayana: "[s]anity is a madness put to good uses; waking life is a dream controlled" ("l'esser sani di mente non è che pazzia tesa al buon uso; la vita da svegli è un sogno sotto controllo").



venerdì 6 maggio 2011

Valzer con Bashir

Ci sono ancora adesso delle persone che hanno il forte pregiudizio che i cartoni animati siano roba per bambini.
Siamo stati abituati a considerare i cartoni animati come cose per bambini perché rappresentavano uno svago, qualcosa con cui divertirsi
Il fatto di vedere dei disegni e non immagini in carne e ossa fa loro pensare ai disegni di quando si è bambini, all'aspetto ludico di ciò, alle fantasie, ai sogni ad occhi aperti e al fantastico.
Ebbene questi aspetti possono essere esaltati al massimo per raccontare delle storie come nei film in carne e ossa e forse anche meglio.
Attraverso l'animazione, il regista può dare spazio alle sue fantasie, a come strutturare la narrazione senza aver bisogno di stunt-man, di preparazioni speciali.
L'aspetto fantastico può far da contrasto con la realtà intendendo come realtà ciò che rientra nella quotidianità.
Eppure anche i sogni fanno parte della realtà così come le nostre percezioni e paure e se nei film in carne e ossa può rappresentare un limite, qualcosa su cui è meglio formulare, nei film d'animazione rappresenta invece un punto di forza.



Così è il caso di Valzer con Bashir, film d'animazione del 2008 del regista Ari Folman.
Si tratta di un film autobiografico che parte tutto da un sogno di un suo amico: 26 cani lo rabbiosi lo raggiungono per ucciderlo.



Quei cani sono gli stessi che lui ha ucciso durante delle rappresaglie di guerra per evitare che abbaiassero così da avvertire la gente. Da quel sogno il regista comincia ad essere ossessionato da un sogno e durante tutto il film andrà alla scoperta del significato del sogno intervistando altri suoi compagni d'armi ed esperti.
A metà tra il documentario e film di testimonianza, il protagonista andrà alla scoperta della memoria intesa sia nel senso collettivo sia nel suo significato più intimo e più volte s'interrogherà sulla sua valenza e attendibilità.
Intanto che prosegue nella sua indagine, noi siamo gli spettatori della Guerra del Libano del 1982 e come Ari Folman ci stiamo addentrando in un terreno di guerra.





Nessuno è innocente, nessuno si rende conto di ciò che sta succedendo e alla fine l'ultimo segmento del film si rivela inaspettatamente ancora più crudele dell'intero film.

I disegni del film sembrano molto da cartoon con vaste zone d'ombra, disegni piatti senza una tridimensionalità. Eppure non mancano di potenza. Grande spazio viene dato al colore soprattutto negli episodi onirici (e non solo) con irreali cieli gialli e donne gigantesche.




Senz'altro un film da vedere tenendo conto del rischio di esserne travolti.
E così come la memoria appena acquisita, anche questo film non sarà, e non deve esserlo, dimenticato