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martedì 28 febbraio 2017

Laboratorio teatrale 100 ore con Ivano Marescotti (sesta parte)


Ivano Marescotti e a destra Chiara Roncuzzi, insegnante de Il Circolo degli Attori


Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
Quinta parte


Mancano due fine settimana in cui ci si incontra, poco più di un mese.
Si entra sempre di più nel vivo del saggio finale, esplorando le diverse possibilità, mostrando le scene e capendo che cosa non funziona.
La tensione c'è, ma contemporaneamente ci si diverte come se stessimo giocando.
Questo non vuol dire che non prendiamo sul serio quello che faremo sul palco. Anzi, tutt'altro.
Lo prendiamo tanto sul serio che ci divertiamo.
Può sembrare un controsenso, un paradosso? Può darsi, ma vedete non bisogna pensare che il divertimento sia qualcosa di fine a se stesso, almeno non qui.

venerdì 24 febbraio 2017

Di acqua sono fatta (video)

E così oggi ho pubblicato un nuovo video nel mio canale Youtube




musica: Reflections di MK2
qui per vedere il quadro completo e la sua realizzazione


Era da un po' che non pubblicavo i video dove sono i miei video a parlare, vero? (qui li potete sentire e vedere tutti).
L'ultimo risale a quasi quattro anni fa.
Per chi non sa cosa siano questi video, si tratta di alcune mie opere (per la maggior parte dipinti) dove io "presto" la voce. Non si tratta di spiegare come sono fatti, ma sono loro che si raccontano.

venerdì 17 febbraio 2017

I consigli di Amleto sulla recitazione

William Shakespeare scrisse Amleto tra il 1600 e il 1602, consegnando così al mondo intero uno dei testi teatrali più significativi, non solo nel teatro, e rappresentati.
Ma quello su cui mi voglio focalizzare è l'assoluta modernità dei consigli che Amleto sta dando agli attori, all'inizio della seconda scena del terzo atto, su come interpretare i personaggi della rappresentazione teatrale L'assassinio di Gonzago che presenta molte somiglianze a ciò che il fantasma di suo padre, il re Amleto, gli ha confidato e scoprire se tutto ciò è vero.
(testo preso qui)



Actors before Hamlet di Władysław Czachórski, 1872-1875


Amleto
(Al primo attore)
La tirata, ti prego, devi dirla
come l'ho pronunziata io a te,
sciolta, in punta di lingua. Se la urli,
come fan tanti nostri attori d'oggi,
sarebbe come affidare i miei versi
alla bocca del banditore pubblico.
Non trinciar troppo l'aria con la mano,
così, gesticola invece con garbo;
giacché pure nel mezzo della piena,
della tempesta, e potrei dir nel vortice
della passione devi mantenere
sempre quel tanto di moderazione
che le dia una certa compostezza.
Ah, mi ferisce fino in fondo all'anima
quando ascolto un robusto giovanotto
imparruccato che riduce a brani
un discorso d'amore, lacerandolo,
per rintronar gli orecchi alla platea,
che capisce soltanto, la più parte,
oscure pantomime e gran baccano.
Metterei alla frusta quel gaglioffo
che ti fa un forzato Termagante,
e un Erode più Erode del reale.
Evitalo, ti prego.

Primo attore
Sì, vostro onore, ve lo garantisco.


martedì 14 febbraio 2017

Laboratorio teatrale 100 ore con Ivano Marescotti (quinta parte)

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte


Si avvicina sempre di più lo spettacolo finale. 
Questa volta ad essere portati sono i pezzi che poi si porteranno in teatro. Dalla volta scorsa, alcuni sono cambiati e si è lavorato sempre su diverse intenzioni, modificando le scene, introducendo nuovi elementi.
Questo comporta anche una modifica di ciò che si era prefissati.
Perciò è importante non affezionarsi alle scelte precedenti e modificare i propri ritmi secondo le nuove impostazioni.
All'inizio non sembra facile ma provando e riprovando, adattandosi ai nuovi cambiamenti, si nota poi come anche il nostro corpo cambia.
A proposito di corpo, sabato mattina è cominciato con un allenamento tenuto dal direttore artistico del Circolo degli Attori, Cristiano Caldironi.
All'inizio si è lavorato sul diaframma sentendo il cambiamento della voce quando ci si stacca dal terreno con un salto.
Poi sui sette crescenti livelli di energia.
La camminata neutrale è rappresentata dal terzo livello dove non ci sono preoccupazioni.
Il primo e il secondo livello sono raramente usate e se per la prima ci siamo stesi per terra e ci svegliavamo, per la seconda c'era l'alzarsi con lentezza 
Il quarto livello è l'allerta per avere una maggiore sicurezza (quinto) passando ai livelli sei e sette.
Al sesto si chiedeva di scegliere un'emozione tra rabbia e gioia e poi al settimo lo scoppio totale, che sia voglia di ammazzare o amare.
Ovviamente non ci può essere un'energia zero (se non si interpreta un morto in scena) anche perché qui non si intende un'energia solo fisica, ma anche emotiva. Persino se si deve stare immobili, per esempio mentre si ascolta qualcuno, la presenza è costante e in questo si rafforza l'altro che parla.
L'intenzione di uno che parla ad un altro è differente da uno che parla con se stesso.
Dopo aver esplorato i vari livelli, Cristiano Caldironi ce li ha detti in successione varia quindi da uno stato di esplosione totale si può passare a uno di rallentamento anche perché i livelli sei e sette (soprattutto l'ultimo) non sono molto duraturi nel tempo.
Infine a ritroso così se prima i due livelli energia rappresentavano il risveglio e l'alzarsi, al contrario rappresentano l'essere feriti (secondo) e il momento poco prima di morire (primo).



Galata morente, copia da un originale del III a.C.


Foto di energia due, ognuno con una diversa intenzione e immagine:


al tavolo Chiara Roncuzzi, insegnante del Circolo degli Attori

martedì 7 febbraio 2017

Laboratorio teatrale 100 ore con Ivano Marescotti (quarta parte)


io durante il monologo che ho portato
foto di Chiara Roncuzzi, insegnante del Circolo degli Attori


Prima parte
Seconda parte
Terza parte


Siamo giunti al quarto weekend, a metà del percorso.
Si avvicina sempre di più la data dello spettacolo finale e quindi ci è stato chiesto di pensare a cosa portare, di cercare autonomamente.
Essendo da sola e avendo difficoltà nell'incontrare gli altri ragazzi se non durante il corso (alcuni vengono da fuori Ravenna), ho pensato ad un monologo.
Ho chiesto aiuto a Cristiano Caldironi, direttore artistico e insegnante del Circolo degli Attori, e mi ha saputo consigliare un monologo che alla fine porterò nello spettacolo. Per questo non vi rivelo di che si tratta perché vorrei parlarvene dopo che è stato fatto lo spettacolo.
Nello spettacolo non reciteremo tutti assieme, Ci saranno scene a due, a tre, anche a quattro forse e monologhi. Avremo pochi minuti a disposizione, ma questo non vuol dire che non siamo partecipi.
E' come una squadra di calcio. Ogni giocatore tocca la palla per pochi minuti oppure no ma questo non vuol dire che non si è giocato (in inglese e in altre lingue la parola che indica giocare e recitare è la stessa)
Sabato 4 si inizia con un'ora di riscaldamento tenuta da Cristiano Caldironi (ricordo che questo laboratorio è organizzato proprio da Il Circolo degli Attori) dove noi, per tutta la stanza, camminavamo tenendo ben in mente che non ci dovevano essere spazi vuoti. Questo per noi rappresentava il sottotesto, qualcosa da tenere in mente anche durante le diverse microazioni.
Infatti ad un battito di mani, ci era chiesto di avere un'emozione, prima la risata, poi la rabbia, poi la tristezza, l'amore.