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venerdì 17 febbraio 2017

I consigli di Amleto sulla recitazione

William Shakespeare scrisse Amleto tra il 1600 e il 1602, consegnando così al mondo intero uno dei testi teatrali più significativi, non solo nel teatro, e rappresentati.
Ma quello su cui mi voglio focalizzare è l'assoluta modernità dei consigli che Amleto sta dando agli attori, all'inizio della seconda scena del terzo atto, su come interpretare i personaggi della rappresentazione teatrale L'assassinio di Gonzago che presenta molte somiglianze a ciò che il fantasma di suo padre, il re Amleto, gli ha confidato e scoprire se tutto ciò è vero.
(testo preso qui)



Actors before Hamlet di Władysław Czachórski, 1872-1875


Amleto
(Al primo attore)
La tirata, ti prego, devi dirla
come l'ho pronunziata io a te,
sciolta, in punta di lingua. Se la urli,
come fan tanti nostri attori d'oggi,
sarebbe come affidare i miei versi
alla bocca del banditore pubblico.
Non trinciar troppo l'aria con la mano,
così, gesticola invece con garbo;
giacché pure nel mezzo della piena,
della tempesta, e potrei dir nel vortice
della passione devi mantenere
sempre quel tanto di moderazione
che le dia una certa compostezza.
Ah, mi ferisce fino in fondo all'anima
quando ascolto un robusto giovanotto
imparruccato che riduce a brani
un discorso d'amore, lacerandolo,
per rintronar gli orecchi alla platea,
che capisce soltanto, la più parte,
oscure pantomime e gran baccano.
Metterei alla frusta quel gaglioffo
che ti fa un forzato Termagante,
e un Erode più Erode del reale.
Evitalo, ti prego.

Primo attore
Sì, vostro onore, ve lo garantisco.



Amleto
Però non esser troppo in sottotono,
ma làsciati guidare dal mestiere
e dalla personale discrezione.
Il gesto sia accordato alla parola
e la parola al gesto, avendo cura
soprattutto di mai travalicare
i limiti della naturalezza;
ché l'esagerazione, in queste cose,
è contraria allo scopo del teatro;
il cui fine, da quando è nato ad oggi,
è di regger lo specchio alla natura,
di palesare alla virtù il suo volto,
al vizio la sua immagine,
ed al tempo e all'età la loro impronta.
Se tutto questo dall'azione scenica
riesce esagerato o impicciolito,
potrà far ridere l'incompetente,
ma non potrà che urtare il competente
il cui giudizio deve aver per voi,
che siete del mestiere, più importanza
di un'intera platea di tutti gli altri.
Ho visto e udito attori
(e udito anche lodarli e stralodarli,
per non dire di più, quantunque privi
d'accento e di movenze nel gestire
non dico da cristiani o da pagani
ma nemmeno da uomini comuni),
recitare gonfiandosi,
sbuffando e urlando in modo sì scomposto
da far pensare che madre natura
abbia commesso a fabbricare uomini
a qualche manovale da strapazzo,
che li abbia impastati malamente,
tal era la maniera abominevole
con la quale imitavano il reale.

Primo attore
Spero che tutto questo in mezzo a noi
si sia corretto sufficientemente.

Amleto
Giova però correggerlo del tutto,
sì che chi fa la parte del buffone
badi a non dire più di quel che è scritto;
perché ci son di quelli che sghignazzano
per tutto il tempo già per conto loro,
sol per suscitare le risate
d'un certo numero di spettatori
ignoranti, ed a volte proprio là
quando dovrebbe farsi risaltare
qualche passaggio essenziale del dramma.
Questa è davvero roba da villani,
che dimostra una misera ambizione
in quello stolto che vi fa ricorso.
Ed ora andate pure a prepararvi.
(Escono gli attori)
(A Polonio)
Ebbene, signor mio, si degna il re
di assistere alla rappresentazione?




The play scene di Francis Hayman



E qui sembra proprio che sia lo stesso William Shakespeare a parlare nelle sembianze di Amleto, dando questi consigli che sono validi anche adesso e che qualunque attore (non solo di teatro) deve tenere ben in chiaro, che sia alle prime armi oppure no.


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