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martedì 22 dicembre 2015

Murales di Anna Agati e Alessandro Lonzi al Quake di Ravenna

Qualche giorno fa sono stata invitata in veste di blogger alla presentazione di un murales a un Centro Giovani, il Quake.
In pratica, i due artisti ovvero Anna Agati e Alessandro Lonzi esporranno i murales fatti ai giovani che frequentano questo centro dove peraltro ospita e ha ospitato diverse realtà ravennati.
Per esempio, l'Arcigay "Frida Byron" ha qui la sua base e qualche anno fa ho partecipato come pittrice al suo primo compleanno.
Ma ritorniamo a noi.
Questi due artisti, oltre a dipingere e organizzare eventi, sono attivi dal 2013 come muralisti partecipando anche a festival e bandi come è successo qualche mese fa.



i due artisti con alle spalle un lavoro di Anna Agati


E gli spettatori sono proprio i giovani che quotidianamente frequentano questo centro, giovani dei dintorni, di diverse età, di diverse religioni e anche provenienza, loro e/o le loro famiglie.
Insieme.
E della diversità, della correlazione tra più popoli e culture sono ciò che accomuna questi due artisti al Centro.

Ma andiamo alle foto...


(se vedete qualcosa di mosso è perché si muovevano o semplicemente stavano ciondolando)


I due artisti si sono presentati e hanno chiesto se qualcuno voleva fare qualche domanda.




Viene presentata la Dea, lavoro di Anna Agati.



Anna Agati da anni si interessa alle filosofie orientali, ma soprattutto a ciò che accomuna le diverse culture andando nel profondo della mitologia e indietro nei secoli quasi se volesse arrivare all'origine primordiale.
Dea Madre, Dea Terra, Colei che ci ha originato e che ci accomuna nonostante le nostre differenze.
Le sei bracce che tengono cartigli hanno la stessa parola (ossia rispetto) scritta in diverse lingue (arabo, swahili ecc...) ma non inteso, così dice l'artista, come un'accettazione passiva di ciò che dice l'altro, bensì come la consapevolezza che c'è un altro e che ha la tua stessa importanza.
E anche il sapere che nelle nostre diversità ci sono molte uguaglianze così come ogni persona è unica.






Ad Alessandro Lonzi piace scombinare per poi rimettere insieme e così ha voluto fare lo stesso con un simbolo degli Anni 50 ovvero la donna del Dado Star.






E l'ha voluta rappresentare come una geisha che con le bacchette mangia del ramen in una scodella di ceramica faentina.
Nel cartiglio a sinistra c'è la parola stella (Star) in giapponese e lui intende stella non solo qualcosa di lontano a noi, qualcosa da raggiungere ma soprattutto come una stella interna a noi, una scintilla che ognuno di noi porta.




Qui vediamo un albero che il 29 settembre ha voluto seminare per far sì cresca in questo Centro.
Non sapeva che albero fosse nato da quel seme e giorno per giorno ha continuato a farlo fiorire.
Questo è anche il suo augurio per tutti i giovani del Centro.



un dettaglio dell'albero 



Una bambina ha chiesto poi come hanno cominciato loro a disegnare.




Alessandro ha ricordato la sua infanzia, disegnatore incallito sin dalla materna e tutte le insegnanti immaginavano per lui una carriera d'artista.
Infatti Liceo Artistico di Ravenna, Accademia di Belle Arti a Firenze e poi...
E poi devi fare il manager di te stesso, tenerti informato perché non puoi mai sapere che cosa farai il giorno dopo.
Anna Agati ha ricordato soprattutto che quella frase, che sembra presa dai Baci Perugina, ovvero che se ci credi fino in fondo, alla fine ci riuscirai non è poi tanto lontana dalla realtà.
Inoltre specifica quant'è importante trovare persone accanto a te e ricorda che spesso è difficile continuare poiché può capitare che non si disegna per del tempo, anche anni.
Alessandro ha poi spiegato che creare è come specchiarsi: a volte si rimane un po' straniti di fronte al risultato finale e ci si chiede da dove venga fuori, da quale parte di te è nata.
Ma dopo che si è finito l'opera, alla fine non appartiene poi più di tanto al suo creatore, ma rimane a coloro che stanno lì a guardarla.
Infine Anna ha ricordato la bellezza del creare, di dire "Quello l'ho fatto io." Infatti da qualche mese ha cominciato a creare monili, collane e ciondoli e questo l'ha portata anche in un mercatino a Speyer (città tedesca gemellata con Ravenna).


La presentazione è finita.
Bene, spero che questo resoconto vi sia piaciuto, di loro e dei loro lavori.
E vi lascio con questa foto



di Alessandro Lonzi



P.S.: Ho realizzato molte più foto di queste nel post. Le potete vedere qui. Se poi dovessero capitare anche filmati, li inserirò.

2 commenti:

Grazie per i commenti