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sabato 15 novembre 2014

Essere o non essere femministe?

Se uno mi chiedesse se io sia femminista, ci penserei bene e prima gli chiederei: "Di quale tipo? Quello che inneggia alla supremazia della donna o quello che vuole donne e uomini con stessi diritti?"
Che poi questa parità di diritti sarebbe bene chiedersi per che cosa si intende veramente ovvero che una donna deve avere gli stessi diritti di un uomo e quindi il contrario.
Uno (o più probabile una) dirà che gli uomini hanno già tutti i diritti che vogliono.
Beh, proviamo a sollevare la questione della violenza.
Ci sono alcune donne che ritengono il maschio già colpevole perché ha il pene.
E' chiaro che se una persona qualsiasi viene visto come qualcosa, molto probabilmente questa lo diventerà. Si avvera una profezia autoindotta.
Ma qui stiamo parlando della violenza.
Se da una parte c'è un uomo che violenta una donna e dall'altra l'esatto opposto, che cosa pensereste?
Sono fatti dove bisognerebbe ritrovarsi però scommetto che ci sono persone che vanno subito dalla donna violentata senza pensare all'altra situazione.
Ho letto molti commenti dove davvero si inneggia a una donna che colpisce e violenta un uomo perché finalmente si vede una donna con le palle (che poi che strano, per essere una donna forte ci vuole un attributo maschile) e che non si fa sottomettere.




Si pensa anche che sia una donna che si sta ribellando alle vessazioni del marito o compagno (casi successi nella realtà) ma mai e poi mai (o raramente) che quella donna sia una povera psicopatica, alla quale piace menare forte e che l'uomo non ha nessuna colpa e no, non è diventata psicopatica perché vessata a lungo dagli uomini.
Ebbene, donne così esistono.
Qualcuno (o meglio dire qualcuna) dirà: "Saranno una minoranza!"
Non ho dati alla mano e può darsi di sì però bisogna anche dire che molte violenze vengono taciute. E provate a pensare a un uomo che pensa di essere considerato un debole, uno appunto senza palle, che dovrebbe essere contento di una donna così se viene stuprato in continuazione oppure anche di violenza psicologica, roba da dire: "Che stronza!"
Sì perché essere stronzi, non so dove vedete la bellezza di esserlo.
"La vita è stata crudele con me perciò sarò stronzo (o stronza)"?
Che bella prospettiva di vita, davvero.
"Gli altri sono stati cattivi con me perciò io lo sarò con gli altri"?
E tu pensa a questi ultimi altri che hanno a che fare a te.
Comunque, ritornando a qualche riga più indietro, anche se questi uomini violentati fossero una minoranza, che vuol dire? Essendo una minoranza, il loro dolore è inferiore? Non devono essere ascoltati?
Benissimo!!! Allora tutte le associazioni LGBTQ dovrebbero essere cancellate perché tanto quelle persone sono una minoranza e perciò non c'è bisogno di ascoltarli.
Sono solo parole in più.
Oppure di uomini che non riescono a vedere i loro figli e non perché sono pericolosi. Semplicemente, perché le loro ex-mogli non glielo permettono e magari ne parlano male ai figli. Stiamo parlando di famiglie divise non perché uno dei due è violento, ma semplicemente perché le cose sono andate così.
Ne ho conosciuti due così in questa situazione e non è piacevoli ascoltarli perché appunto si sentono privati di qualcosa di prezioso. Invece dopo essere stati visti come donatori di sperma (perché così erano visti), adesso sono donatori di soldi, tantissimi soldi.
E non importa se vanno al lastrico.
Non importa se quelle donne il lavoro ce l'hanno e tante spese sono inutili.
Perché questa risulterà, per quelle donne, una vittoria dove ci saranno altre donne che le diranno: "Brava! Sei tutte noi!!!!"
La vittoria palese su una guerra inesistente.
O meglio, che non dovrebbe esistere.


Il bello è che poi il femminismo spesso viene collocato negli anni 60 quando le donne bruciavano i reggiseni perché considerati uno strumento di costrizione.
Ehm, se vogliamo parlare di strumenti costrittivi imposti parlerei dei corsetti o dei loto d'oro, ma il reggiseno?
Semmai il reggiseno servirebbe appunto a reggerlo non a comprimerlo.
Poi ovviamente dipende dalle forme.
Ma prima il femminismo non c'era?
Il diritto al voto per le donne era una quisquilia?
Parliamo di quel video dove la ragazza cammina per diverse ore e viene "molestata" verbalmente.
Considerare molestie verbali e sessuali alcune frasi, mi sembra davvero assurdo.
Ieri trovo questa immagine




L'ho condivisa su Facebook con queste parole
"Ahahha una cosa oscena!!!
E non tanto quello che dice il ragazzo, ma la reazione della ragazza.
Chiamare molestia o stupro una cosa del genere...
Se è insistente ti può dare fastidio, ma non è che in ogni cosa come "Bel tempo vero?" si debba per forza pensare che si riferisca al sesso.
Certo che se uno va in strada sentendosi braccato, anche un "Ciao" lo potrebbe intendere come un "Scopami." e se viene da una ragazza, potrebbe pensare che questa sia lesbica e quindi le faccia delle avances.
Se poi c'è della frustrazione propria, anche un "Scusami, mi sa dire che ore è?" potrebbe essere preso come "Ehi bella, mi interessi e cerco di attaccare bottone con te."
Che poi magari è la sua intenzione vera e propria (anche senza nessuna malizia).
Il fatto è che se qualcuno mi chiede che ore sono, io gli rispondo esattamente dicendogli l'ora.
XDDDD"


E no, non sto prendendo sottogamba la situazione femminile in Italia e nel mondo.
So che in alcune parti del mondo, già essere una donna è considerata una colpa da scontare dove deve stare zitta, considerata un essere debole.

Qualche anno fa ho partecipato ad eventi legati al "Se non ora quando?" (vedi qui e qui) e non rinnego le parole che ho detto e scritto.
Solo cerchiamo di ridimensionare con obiettività questa faccenda.
Perché sì, sono anche consapevole che quando le donne assumono ruoli di capo, vengono viste come delle arpie oppure non degne di essere belle.
Insomma, sempre sotto esame.
Però succede anche questo che un'immagine venga vista come sessualizzata.


Credo che di questo "caso" ne abbiate già sentito parlare.



Alcuni si sono chiesti "Ma quella posizione anatomica è corretta?"
Ma la stragrande maggioranza ci ha visto questo





Ecchiaro!!!
Stiamo parlando di Milo Manara, considerato uno dei maestri assoluti dell'eros.
Vuoi che non le mette a pecorina, lui?


Solo che qua stiamo parlando di una donna che si sta arrampicando e solo perché ha quel sedere sodo così in alto non è che equiparato allo stesso dell'altra immagine.
Mai sentito parlare di contesto?
Comunque, alcune hanno detto che un trattamento simile non è mai fatto ad alcun supereroe.


Ehm...






Tempo fa si discusse molto della scena di nudo integrale di Gabriel Garko nella miniserie dedicata a Rodolfo Valentino.
Molti commenti di donne che protestano contro l'oppressione di questa scena dove si vede appunto il suo pene.
Perché così lui era diventato l'uomo oggetto? Macché!!!
Perché visto che gli uomini hanno a tutte le ore donne svestite, scosciate in tv, allora anche le donne meritano lo stesso.


Sarebbe questa la parità dei diritti???!?!?!?!


Che poi, precisiamo, la sovraesposizione del corpo femminile viene considerata nociva soprattutto in inquadrature che la spersonalizzano, che la mercificano PERO' la stessa cosa non è considerata per gli uomini?!


Allora qui siamo proprio a livelli di ipocrisia incredibile.

Che poi la volgarità non è data solo da alcuni centimetri in più della pelle. C'è anche la volgarità delle idee che magari vengono considerate opinioni sacrosante.


Inoltre visto che un certo modello di bellezza imposto dai media non va bene, imponiamo un altro ovvero non depiliamoci più, non trucchiamoci più, non vestiamoci più elegantemente.
Il fatto è che non si può sconfiggere un'imposizione con un'altra.
E poi il fatto di radersi, di truccarsi, di vestirsi eleganti dovrebbe essere una scelta propria e non perché così è più da donna.



E' anche vero che il dire "non essere una femminuccia" non rende l'idea di una donna, ma solo quella di uno stereotipo.



Esemplare (ovvero da rifletterci bene su) il bambino che a 1:12 dice No, intendo sì... Ho insultato le ragazze, ma non mia sorella


Per non parlare del matriarcato.
Ovvero il patriarcato non va bene, è nocivo. 
Ma ritorniamo al matriarcato ovvero quando dominavano le donne e così molte richiamano i tempi antichi, una sorta di Paganesimo che inneggia alla Grande Madre. 
Solo che come viene detto qua (vedi domanda numero 4), si considerano gli opposti.



E così gli stereotipi non vanno bene né alle donne e né agli uomini.
Dire che gli uomini sono tutti uguali, sicuramente non t'aiuta.
Se una donna attira sempre di sé un certo tipo di uomo, allora ci penserei bene su perché inconsciamente agiamo in una certa maniera.
(piccola nota: non sto giustificando affatto gli uomini violenti)
Ci sono donne (e uomini) che cercano un tipo di anima gemella non rendendosi conto che è quella sbagliata per loro e non aprendosi ad altri generi.



Nell'essere una donna non ci si deve vergognare del proprio corpo (di qualsiasi corpo lei abbia), del proprio sorriso e neanche della propria dolcezza così come un uomo non si deve vergognare delle proprie lacrime, di mostrare le proprie emozioni.


Non si dovrebbe avere paura nel mostrare la propria opinione se fondata.
Non si dovrebbe avere paura di dire "No" temendo che l'altro capisca "Sì".
Non si dovrebbe avere paura di piangere (se se ne sente il bisogno) perché è da deboli.



Non si dovrebbe avere paura di essere quello che si è, di chiedere il permesso di esistere.



Non sono un uccello e non c'è rete che possa intrappolarmi. Sono una creatura umana libera, con una libera volontà
(da Jane Eyre di Charlotte Bronte)



Quindi sono o non sono una femminista?
O meglio... Qual è il vero significato del femminismo?
Credo di avervi fatto capire per cosa intendo sul femminismo e se è quello, allora sì lo sono.



P.S.: Della donna e il velo ne ho parlato qui.
Che poi ripensandoci, Malala ha vinto il premio Nobel per la Pace per la sua lotta ai diritti della donna e porta il velo!!! Per alcuni occidentali potrebbe essere una contraddizione, però come ho voluto sottolineare alla fine del post sarebbe meglio ascoltarle prima che imporci noi.
P.P.S.: Una piccola domanda a voi maschi. Se una donna vi offre da bere o anche una cena, come vi sentireste? A disagio? Oppure vi farebbe piacere?

19 commenti:

  1. Dopo aver letto il post posso dirti solo una cosa...
    Ti ringrazio!
    Sei una persona molto intelligente, questo post mi ha davvero aiutato.
    Grazie mille Elena!

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  2. Le cosiddette "nazifemministe" che prendono tutto come un insulto sessista stanno veramente andando fuori controllo.

    Io sono per le pari opportunità. E, per me, "pari" vuole dire "pari": difendo il diritto degli uomini di piangere (anche se sono più contenta se non ne hanno bisogno, ovviamente), insisto sempre per dividere il conto e non farmi offrire le cose, accetto di essere aiutata a portare oggetti pesanti e aiuto gli altri, maschi o femmine che siano. Per me è una cosa naturale e non capisco perché certa gente si ostina a vedere ancora così tante differenze tra i due sessi. Le donne sono persone, sono indipendenti e sono in grado di cavarsela da sole. Gli uomini hanno dei sentimenti, hanno le loro fragilità e hanno il diritto di mostrarle. Sono io che sbaglio?

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  3. Davvero, le tue parole sono un sorso d'aria pura... non sai quanto mi faccia piacere quanto scrivi in questo post (e anche i commenti di Marco ed Elisa).

    Sono anch'io dell'opinione che la questione del "femminicidio", da condivisibile allerta per la situazione difficile (e talvolta, purtroppo, fatale) in cui molte donne si ritrovano - per colpa di un uomo violento, certo, e dei pregiudizi di una società che ci incita a lavare i panni sporchi in casa... ma anche in conseguenza di scelte fatte da loro stesse, se permettete - sia divenuto una sorta di peccato originale con cui mettere a tacere ogni tentativo (da parte degli uomini e delle donne "conniventi con il nemico") di discutere in modo plurale e approfondito il tema ricco e complesso dei rapporti fra i sessi, e delle nuove forme che i concetti di "maschile" e "femminile" hanno assunto negli ultimi decenni.
    E' una sorta di cavallo di battaglia di una scheggia ricca e annoiata della popolazione femminile - quella che di doppio secondo me ha soprattutto la faccia, per parlar chiaro -, un vezzo per sentirsi civilmente impegnate...
    ...ed è un'etichetta alquanto riduttiva: non immagini il mio sgomento quando una mia compagna di corso ha affermato che l'assassinio di Anna Politkovskaya è stato un chiaro caso di femminicidio. Cosa? Quindi la coraggiosa giornalista non avrebbe pagato per il suo immenso impegno civile, ma solo in quanto donna... la sua figura così ne esce del tutto sminuita - dalle femministe! - per la serie: ancora un po' di spago e impiccarsi da soli.

    Non so, ma ho come la sgradevole sensazione che questo improvviso ed elitario interesse per i diritti delle donne non si traduca che molto di rado in aiuto concreto... meglio tacciare di anti-femminismo ogni contenuto non allineato, come è accaduto ad esempio a una delle mie cantanti preferite, Lana Del Rey - fra l'altro, queste signore sembrano non distinguere fra personaggio e persona, fra arte e realtà.

    Tutto questo fa così radical chic, non trovi?

    In sintesi - prima di intasare il form per i commenti:

    - Onore alle femministe vere, che hanno difeso e difendono il nostro diritto a essere ciò che vogliamo, angeli del focolare, soldati, direttori del FMI, regine dei Sette Mari;

    - Onore agli uomini intelligenti che non hanno paura di confrontarsi con noi, e si sono ribellati a loro volta al mito di una virilità stereotipata e insulsa;

    - Onore a noi che ci assumiamo la responsabilità e il coraggio delle nostre scelte;

    - Onore a chi lotta ogni giorno per il diritto ad essere ciò che è - e al riguardo, grazie per aver menzionato la comunità LGBTQ. Ho visto in prima persona, su qualcuno che mi è molto caro, quanto il pregiudizio e l'ostilità della società possano essere distruttive.

    Sì, sono femminista, nel senso in cui intendi il termine anche tu, AlmaCattleya...
    ...ma ancora di più mi pregio e mi sforzo ogni giorno di essere una persona libera.

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  4. @ Marco Grande Arbitro Giorgio:
    Prego, non c'è di che e grazie a te :D

    @ Elisa Elena Carollo: Per niente!!! Tu non stai sbagliando! Anche per me è una cosa naturale. Se un uomo mi apre la porta, lo ringrazio ma non è che ritengo obbligatorio che tutti gli uomini debbano aprire la porta. Un gesto di cortesia non lo ritengo affatto scontato né dalla sua parte né dalla mia. Quindi continua così.

    @ Christiane: Già a me la parola "femminicidio" non piace perché viene usata troppo spesso. Non credo che quelli che si occupano del caso scrivano "femminicidio". E poi ogni caso va trattato a sé. Sarei stata contrariata anch'io al sentire "femminicidio" l'assassino della giornalista. Anche perché quella parola cosa va ad approfondire? A niente.
    Sono concorde con tutti gli onori che fai e mi ci metto anch'io. Per la questione LGBTQ, diversi miei amici ne sono coinvolti e ho partecipato anche alla contromanifestazione delle Sentinelle in Piedi nella mia città.

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  5. Mi è piaciuto molto quello che hai scritto. Il mondo di oggi è pieno di trappole che finiscono in -ismo, che sono l'errata esasperazione di idee che magari all'origine sono giuste. E' stato giusto combattere per dare il voto alle donne, è stata giusta l'emancipazione portata avanti in questi decenni...ma non è giusto l'integralismo di alcune sedicenti femministe. Quando si arriva a certi estremi inevitabilmente si degenera e si passa dalla parte del torto.
    Apprezzo la tua voce, perché fa capire che bisogna sempre ragionare con la propria testa e servirsi del buon senso!

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  6. Ma anche il solo sentirsi superiore. Io non mi sento superiore a un uomo, a un qualsiasi uomo se questo si dimostra rispettoso.
    Non vedo perché in una coppia, lui debba essere sempre quello che protegge. Se sto con un uomo mi sento anch'io di voler proteggere la persona amata.
    Gli integralismi, di qualsiasi genere, non portano a niente di buono anche perché impediscono di vedere che c'è dell'altro.

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  7. quindi abbasso il femminismo!
    anzi no: viva il femminismo!

    aaaah, mi hai confuso del tutto le idee. mi sta esplodendo la testa!

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  8. [Prima parte del commento]



    Il femminismo offre chiavi di lettura diverse, talvolta persino
    opposte tra loro, e può diventare uno strumento per fomentare l'odio e
    scaricare frustrazioni come accade a tutte le altre ideologie. Ma
    bisognerebbe valutare caso per caso.

    Io non sono un'attivista. Mi limito a osservare la realtà e a prendere
    coscienza di ciò che mi accade intorno: le mie sono opinioni personali
    basate su esperienze personali, suscettibili quindi di errori. Spero di non
    offendere nessuno con questo commento. (Già, ho scelto un post piuttosto
    polemico, per delurkarmi. ^^;)

    La parità, nelle piccole e grandi cose della vita, dovrebbe ovviamente
    funzionare su entrambi i fronti. Le estremiste esaltate sono quelle che, con
    mia profonda vergogna, hanno contribuito a trasformare le femministe in
    caricature e a diffondere una serie di stereotipi e falsi miti che vengono
    regolarmente tirati in ballo quando si tratta di screditare il movimento. Ma
    è anche vero, purtroppo, che resta comune l'abitudine di minimizzare e/o
    ridicolizzare determinati temi estrapolandoli dai contesti originari e
    presentandoli come le pagliacciate di fanatiche che non hanno di meglio a
    cui pensare.

    Quando certe situazioni non ci toccano di persona, è facile cedere alla
    tentazione di ignorarle o classificarle come meno degne di nota rispetto ad
    altre. Ma questo è un atteggiamento che porta a censure pericolose, per non
    parlare delle ripercussioni sul vissuto quotidiano delle singole donne. Oggi
    cose come il diritto femminile allo studio e al lavoro, alla possibilità di
    votare o di divorziare sono considerate scontate almeno nei Paesi
    occidentali, eppure un tempo erano pura fantascienza. Qualcosa mi suggerisce
    che le prime femministe siano state indotte a desistere non solo dal
    patriarcato oppressore (sic), ma
    anche dalle proprie madri, sorelle e amiche, timorose di eventuali
    ripercussioni davanti a quelli che erano visti come atti di ribellione a
    tutti gli effetti o semplicemente infastidite perché i loro fondamenti
    morali erano stati urtati...

    Di norma, il modo di pensare e di agire delle masse inizia a cambiare solo
    dopo che un numero consistente di coraggiosi – uomini o donne che siano – ha
    alzato la testa si è preso la briga di denunciare a voce alta l'assurdità di
    certe convinzioni, fornendo così una giustificazione razionale a
    comportamenti precedentemente dichiarati « depravati » pur non essendo
    nocivi in sé. Ma resta più semplice bollare come perversi aspetti estranei
    alla nostra cultura e alla nostra epoca: non mi pare di aver mai sentito un
    italiano affermare che le mutilazioni genitali femminili siano legittime,
    per dirne una, eppure una ragazza che si mette in costume da bagno senza
    prima essersi depilata desta ancora scandalo. Pochi ammettono di sottostare
    a una serie di limitazioni per paura di ricevere critiche e perché gli è
    stato insegnato che certe cose sono brutte e sbagliate.

    Non nego che il sensazionalismo giornalistico cresciuto attorno ad alcuni
    episodi di cronaca, nonché la tendenza di troppe attiviste della Domenica a
    rigirare i fatti pur di sostenere le proprie tesi, abbiano contribuito a
    presentare il femminismo sotto una cattiva luce; però dovrebbe ancora essere
    diritto di tutti poter condividere i ricordi di un disagio, per quanto
    insignificante possa apparire agli occhi altrui, senza aver paura di essere
    fraintesi, zittiti o derisi.

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  9. [Seconda parte del commento]



    Io ad esempio sono rimasta turbata (ri)vedendo il video sullo street
    harassment
    e leggendo i commenti sprezzanti che ha raccolto perché
    ho vissuto situazioni simili sulla mia pelle.

    Casa mia dista dal supermercato più vicino poche centinaia di metri. In
    diverse occasioni ho trovato gruppi di ragazzi, ma anche di uomini adulti,
    che attaccavano con cori di « Signoraaa! » e « Ciao, bella! » a ogni mio
    passaggio; un atteggiamento che si è ripetuto per mesi di fila. Alla fine
    sono stata costretta a chiedere a mio padre di accompagnarmi in auto (a quei
    tempi non avevo la patente), oppure a percorrere un tragitto molto più lungo
    nonostante fossi cariche di buste pesanti pur di evitarli.

    In seguito è mi accaduto che qualcuno in auto o in moto accostasse allo
    scopo di lanciarmi dubbi complimenti e che, non ricevendo la mia attenzione,
    mimasse l'atto di investirmi per poi scansarsi poco prima di mettermi sotto.
    (Erano strade senza marciapiede, di quelle in cui i pedoni sono costretti a
    camminare rasente ai margini e non possono scostarsi.)

    Una volta un ragazzo mi ha seguita per dieci minuti buoni mimando gesti
    osceni e versi di animali. Ero in centro, in pieno giorno e tra la folla,
    eppure nessuno è intervenuto in mio aiuto.

    Un'altra volta un uomo di mezza età mi ha abbordata appena scesa dal treno
    e, per quasi tutto il tragitto fino al mio luogo di lavoro, mi ha
    intrattenuta facendo commenti sul mio aspetto fisico e raccontandomi cose di
    sé che non avevo alcuna voglia di ascoltare. Nonostante gli rispondessi a
    monosillabi, segno evidente che mi stava infastidendo, sono riuscita a
    sbarazzarmene solo quando, per pura fortuna, ho incrociato sul mio cammino
    una coppia di poliziotti in servizio.

    Quando ho raccontato questi episodi a chi di dovere, le reazioni sono state
    perlopiù queste:

    - Risposte incredule o sardoniche, perché a quanto pare io non sarei
    abbastanza bella secondo gli standard vigenti da meritare
    apprezzamenti non richiesti altrui;

    - Inviti a reagire « in maniera appropriata », ovvero mostrandomi
    lusingata (perché una ragazza dovrebbe sempre sentirsi felice quando
    qualcuno dà ad intendere che la trova graziosa) ma senza invogliare
    l'interlocutore ad allungare le mani (sennò, se poi il tipo ti pesta o
    ti stupra, tutti diranno che te la sei andata a cercare);

    - Inviti a rassegnarmi e a sopportare, perché « La madre dei cretini è
    sempre incinta » e « Tutti i maschi sono maiali » (uno stereotipo
    sessista che talvolta si ritorce contro gli uomini stessi, come
    testimonia l'immagine di inizio post, ma che di solito ci viene
    inculcato da donne più anziane che nella vita hanno sopportato questo e
    altro ancora);

    - Banalizzazione degli eventi e richiesta formale di dimenticare queste
    faccende, perché a quanto pare se non vieni palpata o il rompiscatole
    non mostra i genitali non è molestia « vera » e quindi denunciabile,
    specie se non hai testimoni a sostenerti.

    Posso assicurare che non odio gli uomini e non sono un tipino sensibile che
    si offende per nulla, ma il video che hai linkato mi ha dato i brividi,
    perché mi ha confermato quanto certi atteggiamenti siano talmente tollerati
    che, se non ci passi personalmente, ridacchiarci su è la reazione più
    frequente.

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  10. [Terza parte del commento]



    Non è poi cosi strano prende a cuore situazioni che ci toccano da vicino, e
    qualcuno lo fa anche a costo di essere additata come « Quella che si
    infervora per delle stupidaggini » proprio per far sì che certi problemi
    risaltino agli occhi dell'opinione pubblica, oltre che per rendere noto ad
    altre ragazze che hanno subito lo stesso trattamento che non sono sole. Ma
    alcune attiviste che si battono contro il persistere degli stereotipi di
    genere o la sessualizzazione di pose e vestiario dei personaggi femminili in
    fumetti e videogiochi, per citare un paio di temi nominati in questo post,
    hanno collezionato addirittura minacce di morte e stupro (mai sentito
    parlare di Anita Sarkeesian?), segno che tempi e pubblico non sono maturi
    neppure per una discussione pacata su argomenti che i più definirebbero
    leggeri.

    Mi permetto di rispondere alla tua domanda finale: sì, il femminismo
    aspira a veder raggiunta l'uguaglianza tra i sessi in tutti i campi, ma è
    prima di tutto una spinta per le donne a saggiare le proprie capacità e a
    pensare ed esprimersi senza lasciarsi influenzare da pressioni e imposizioni
    di natura sociale, che si tratti di questioni di rilevanza planetaria come
    del presentarsi a un evento formale struccate. ;-)

    RispondiElimina
  11. @ Ms: ti ringrazio per il tuo commento e per quanto riguarda alcuni commenti di passaggio. Ti posso dire questo. Avendo un seno grosso mi è capitato che degli anziani facessero apprezzamenti verbali e sì dà fastidio.
    Che poi non è come se uno ti dicesse "Hai un bel seno." come se ti dicesse "Che begli occhi che hai." E' proprio il modo in cui viene detto.
    Devo dire che dei ragazzi per strada si sono avvicinati a me e mi hanno chiesto se volevo prendere qualcosa con loro. Gentilmente ho detto di no. Ho insistito sempre gentilmente e alla fine se ne sono andati salutandomi.
    Per quanto riguarda il passato ho visto alcuni documentari e la situazione era davvero oscena. Si dice che le crisi di coppia una volta non esistevano. Ma per forza, la donna in molti casi non poteva neanche dire qualcosa e doveva stare a casa.
    Quindi, grazie a quelle donne che si sono ribellate se sono stati fatti dei passi in più.
    L'educazione è importantissima.
    Purtroppo, vedo come questa manca alcune volte sia dall'una che dall'altra parte.
    Il fatto è che magari all'inizio si parte con le migliori intenzioni però magari un solo fatto diventa l'unico metro di giudizio e si può passare dalla parte del torto.
    Poi ovviamente ci sono quelli che commentano. Per esempio, se una ragazza obesa viene stuprata, ci saranno senz'altro alcuni che le diranno che dovrebbe essere contenta perché chi è che la prende così messa?
    Purtroppo commenti così ci sono e posso immaginare la doppia umiliazione che subisce questa ragazza oppure altre cose simili, fatti presi sottogamba.
    E magari da lì nasce l'odio, ma non bisognerebbe fomentarlo. Solo farle capire che non sarà sempre così. Immagino la sua rabbia, ma dovrebbe usare quell'energia per tirarsi su senza però colpire persone che non c'entrano niente.
    Per quanto riguarda Anita sono andata a vedere di chi si tratta e mi sembra poco il tempo per dire qualcosa su di lei.

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  12. Hahaha, a me è successa una cosa incomprensibile, conobbi su un forum una ragazza con cui si chiacchierava su Prince, il cantante e musicista per altro bravissimo, ne parlavamo in modo osè, un giorno questa mi fa vedere la sua foto e io le dico, sei carina, non ci crederai...MI HA PRESA PER LESBICA, cioè a me che le donne mi lasciano indifferente ma che credeva che ci stavo provando con lei? La Gente è tutta matta hahaha

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  13. Rispondendo a tutto il post hai ragione, io sono per l'uguaglianza di diritti tra uomo e donna, e l'uguaglianza del rispetto, ma ciò non deve precludere il mio essere donna, perchè non voglio essere come un uomo, ma voglio il suo rispetto e i suoi stessi diritti, credo sia una cosa fondamentale, è questo che certe femministe non hanno mai capito, comunque bel post, complimenti ^_^

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  14. Ah beh, allora sono una lesbica patentata visto che più volte dico a donne e mie amiche di quanto siano belle XDDD Davvero, che gente!!!
    Il rispetto poi è una cosa a prescindere che tu sia maschio o femmina. E' a prescindere di tutto!
    E io dico che rispetto una persona se questa rispetta me.

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  15. Leggendo i commenti delle persone che hanno scritto prima di me, non posso che quotare le parole di Elisa Elena e di Chrstiane.
    Secondo me il cambiamento dovrebbe essere radicale, nel senso che proprio a livello sociale dovrebbero essere cambiati i preconcetti e i luoghi comuni che cricolano sull' "uomo" e sulla "donna"... Un esempio lampante: un ragazzo che riesce ad andare con tante ragazze è un ganzo, una ragazza che riesce ad andare con tanti ragazzi è una troia. Ma l'azione compiuta non è forse la stessa?... Eppure, la società percepisce una differenza, perchè pur a parità di azione cambia il sesso della persona che la compie. E a me una cosa del genere sembra francamente assurda. Per questo, per poter arrivare ad una qualsiasi "parità" tra uomo e donna, bisognerebbe prima lavorare per scardinare a fondo un sacco di preconcetti che la società ha, basati solo sul sesso...

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  16. I preconcetti sono duri da togliere, ma non impossibili. Ci vuole tanta costanza e tenacia.
    E' davvero come la goccia che, continuando a cadere, scava la roccia.

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  17. Io penso che per natura ci siano esseri maschili ed esseri femminili che hanno in linea di massima determinate caratteristiche, fisiche e psicologiche che li rendono diversi. Ci sono però mille sfumature e parecchie eccezioni.
    Parlando di diritti, dovrebbero esistere quelli delle PERSONE, che dovrebbero semplicemente essere libere di agire secondo le proprie personali (appunto) inclinazioni (finchè non ledono quelle altrui, ovvio)! Perchè una legge "per uomini" o "per donne" non potrà mai tenere conto di tutte le sfumature ed eccezioni. Ma le cose semplici all'umanità non piacciono e si continua ad inneggiare ai diritti dell'uno o dell'altro, allontanandoci invece che unendoci.

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  18. Sono concorde che debbano esistere diritti delle persone.
    Una persona è un insieme di sfumature, di qualità, di inclinazioni appunto (e ovviamente come dici se non ledono quelle altrui).
    Poi sì ci sono delle differenze, ma dovrebbero essere un arricchimento (e parlo di differenze in generale), capire che ci sono diversi modi di pensare.

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  19. Esatto, arricchire! Essere diversi (sia come uomini e donne sia nelle sfumature da persona a persona) è proprio il bello! :-)

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