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lunedì 24 febbraio 2014

Frozen - Il regno di ghiaccio


No, non l'abbiamo mai sentita.
Perché?


Ieri ho rivisto Frozen, l'ultimo film della Disney e ho pensato che era una buona occasione per scrivere la recensione anche se mi rendo conto che è un po' tardi, ma vabbé.
Essendo la recensione venuta un bel po' dopo il film, credo mi possa concedere qualche spoiler, ma prima una piccola parentesi
Quando ero bambina, andare a vedere i film della Disney in festività natalizie era una festa. Ci andavo con mia nonna, ci portavamo dietro i succhi di frutta, le merende e via a vedere il film.
Il mio "battesimo" è stato con La Sirenetta, il film che ha dato il via al "Rinascimento Disney" e così via per alcuni anni. 
Poi ho smesso di andare al cinema vuoi perché ormai la nonna non ce la faceva più e vuoi che ormai diversi film non mi intrigavano. Un film per cui ho fatto eccezione è stato Il pianeta del tesoro, ingiustamente dimenticato secondo me.
Con La principessa e il ranocchio si è ritornati alla fiaba e anche all'animazione tradizionale, ma evidentemente non deve aver convinto questo secondo ritorno che l'anno dopo esce  Rapunzel. 
Grande successo, il più grande finché è arrivato Frozen.
All'inizio ne avevo sentito parlare per una petizione nel voler mettere il titolo della fiaba originale di Andersen ovvero La regina delle nevi. 


(io avevo letto che si era più propensi per La regina delle nevi ma qui vedo anche Il regno di ghiaccio ed evidentemente alla fine si è voluto accontentare visto che il titolo completo del film in italiano è Frozen - Il regno di ghiaccio)


Poteva essere un buon titolo però dopo averlo visto, posso dire che della fiaba originale ha davvero ben poco.
Lo sappiamo benissimo di quanto la Disney modifichi le fiabe eppure qualcosa rimane. Per esempio, le lacrime che versa Rapunzel alla fine del film non sono un'invenzione ma provengono dalla fiaba originale anche se hanno un effetto diverso, ma davvero restituiscono qualcosa che era perduto (Ricordiamo poi che stiamo parlando di una fiaba, non di un fatto vero quindi i personaggi non vanno mai presi alla lettera)
Arriviamo a Frozen, successo enorme, stravincitore degli Annie Awards, premi dedicati all'animazione e molto probabilmente vincitore dell'Oscar per film d'animazione dove abbiamo anche l'ultimo film di Miyazaki ovvero Si alza il vento, non ancora uscito in Italia.
Ora, non voglio stare a fare una polemica su una battaglia tra Disney e Studio Ghibli. (L'unica cosa che mi scoccia è che un film come Wolf Children non sia entrato nelle nomination e nemmeno nella lista dei candidati. Eppure mi sembrava che fosse uscito in tempo)

Che cosa posso dire di Frozen?
Ho sentito pareri entusiastici sul film e posso capire il perché ma secondo me ci sono dei punti a sfavore.
Innanzitutto mi sembra che anche la Disney abbia voluto rivedere la figura del cattivo. 
Sembra sempre di più che si voglia raccontare le fiabe dal punto di vista del villain e capire cosa l'abbia reso così come è successo con Biancaneve e il cacciatore e presto anche con Maleficent, il film con Angelina Jolie.
Lodevole cosa ma spesso si finisce nell'andare sul banale e il tentativo di dare un passato, un background, di non farlo sembrare uno stereotipo, lo fa scadere comunque in uno stereotipo.

mercoledì 19 febbraio 2014

Se puoi sognarlo, puoi farlo

"Se puoi sognarlo, puoi farlo"

Era questo il motto di Walt Disney, una frase che ha cercato in ogni modo di trasferirla nei suoi film.
Inizia tutto con un sogno e la canzone When you wish upon a star (canzone cantata anche poi da Louis Armstrong) ne è diventata un simbolo




lunedì 17 febbraio 2014

Workshop di illustrazione con Daniela Volpari a Noventa Padovana (resoconto)

E così sono tornata da Noventa Padovana proprio qualche ora fa.
Ci sono andata per fare un corso di illustrazione (il terzo), stavolta con Daniela Volpari come ne parlavo qui prima della partenza.


una sua illustrazione
questo il suo blog


Il tema del corso era di realizzare dei personaggi seguendo il proprio gusto.
Due parole chiave sono importanti per lei: condividere ed evoluzione.
E proprio su questi due concetti, si è basato un esercizio, come se fosse un gioco, di disegnare un personaggio a sinistra del foglio poi di passarlo al proprio compagno che lo realizza secondo il proprio gusto e infine di passarlo all'ultima persona che prenderà il meglio dei primi due disegni per creare una nuova versione.
Io purtroppo non sono riuscita a farlo perché mi ero talmente convinta che il corso iniziasse alle 15.30 e quando arrivo alla sede del corso (e della Bottega del Cigno), riprendo il foglio con tutte le note e leggo inizio 15.00.
Perfetto! Bel modo per cominciare il corso :)
Ok, entriamo e ovviamente è tardi per me visto che sono già passati alla seconda fase del gioco.
Lo faccio con Daniela Volpari. Disegno una persona e vedo come lei l'ha fatto secondo il suo gusto.
Questo gioco serviva per introdurre il vero esercizio e quello che si basa.
Con le references (termine che ormai ho preso come proprio dal corso sullo stile a Bologna) di illustratori che abbiamo portato, abbiamo preso ciò che più ci piaceva, ciò che appunto incontrava il nostro gusto e così impegnati non solo a guardare ma di più. Ad osservare come se avessimo la vista a 10 decimi corredata di microscopio potenziato.
Via a riprendere i più piccoli particolari come se fosse una questione di vita o di morte.
Non bisogna avere paura di prendere questi particolari anche perché se si prende un solo artista sei un suo plagio, se ne prendi di più sei originale (citazione presa dal libro Ruba come un artista di Austin Kleon che mi ero prontamente presa da casa).
Il punto è che poi questi particolari si mischiano.
Già quando scegliamo, già quando mescoliamo, stiamo già facendo il nostro stile.
Il nostro gusto appunto.


Così ho preso dei particolari ed ecco lo schizzo del mio personaggio


(chissà perché non riesco a far entrare il sedere nella scansione. 
Maledetta stampante/scanner che decide cosa prendere e cosa no)


Ma la prima giornata è già finita qui.
Quindi via a mangiare la pizza con le tre ragazze che alloggiano al mio stesso bed&breakfast.
Chiacchierata e infine a letto che ci dobbiamo svegliare un po' dopo le 7.

giovedì 13 febbraio 2014

Workshop di illustrazione con Daniela Volpari a Noventa Padovana





E dopo il corso con Simone Rea sull'acrilico e quello con Morena Forza e Alessandra Fusi sullo stile continua la scorribanda nel mondo dell'illustrazione con un nuovo workshop che si terrà a Noventa Padovana e tenuto da Daniela Volpari.
Onestamente, io prima non la conoscevo.
Guardo le illustrazioni nel volantino, leggo quali sono le intenzioni.
Dal suo post sul workshop dove è presente anche la locandina:


Il corso verrà diviso in due fasi, la prima di studio e caratterizzazione dei personaggi e dell'ambiente.
Un primo approccio allo stile e al confronto 
che faccia intraprendere un percorso ricco di stimoli visivi per il corsista.

Verrà prodotta un'illustrazione del tutto personale 
che miri soprattutto a soddisfare se stessi ed il proprio tratto.

L'importanza di fidarsi del proprio gusto e del proprio giudizio;
la fondamentale percezione individuale della realtà. 


Nella seconda fase verrà introdotto l'uso della tempera a completamento del proprio schizzo,
rivelando al corsista vari trucchi e consigli propri del metodo dell'insegnante.

Il corso è dedicato a chi sta muovendo i primi passi nell'illustrazione 
e ha voglia di intraprendere un percorso lavorativo,
e anche a chi è già nel campo ma ha voglia di migliorarsi ed evolversi.



Beh, che dire?

giovedì 6 febbraio 2014

Che cosa ne pensano? Doppiaggi italiani femminili Disney (e non) visti dall'estero (2° e ultima parte)

E dopo la prima parte, ecco la seconda su che cosa ne pensano sul doppiaggio italiano, se veramente è sempre il migliore con uno sguardo anche alle versioni migliori così da esplorare diverse sonorità.
Ripeto: io non sto scrivendo per attaccare né l'artista, né chi scrive i commenti.
Il mio è solo un tentativo di confronto, uno spunto di riflessione anche perché va benissimo tifare per il doppiaggio italiano però con questo non bisogna tapparsi le orecchie di fronte alle altre versioni solo per un senso di nazionalismo.
Inoltre, si considera anche quanto quella voce sia adatta al personaggio. Non basta che una voce sia piacevole da sentire poiché non è che si sta solo cantando, si sta anche interpretando.
Come funziona?
Per chi non ha visto la prima parte, prenderò in esame solo i ruoli cantati poiché le classifiche puntano su quelli, femminili perché sono di più e Disney perché si trovano meglio anche se stavolta aggiungerò anche dei ruoli non Disney.
Accorperò i loro commenti in un unico riassunto e metterò anche la versione migliore di quella canzone.
Capisco che qualcuno possa sentirsi colpito dritto nella sua infanzia, ma vi chiedo di continuare con uno spirito di curiosità.
Se anche voi volete guardare le classifiche basta digitare su Youtube "personal ranking" più il personaggio.


Megara – Barbara Cola



Una delle più perfette combinazioni. Mi pare che Meg sia una delle più adulte (intendo d'età) delle protagonisti Disney e inoltre è disillusa, ha perso ogni fiducia nell'amore. E' sprezzante, sarcastica, ma proprio per difendersi. Nella voce di Barbara Cola credo che si sentano molto bene queste qualità.
Versioni migliori: Kika Tristao (Brasiliano), Evridiki (Greco), Natalia Kukulska (Polacco)

domenica 2 febbraio 2014

Che cosa ne pensano? Doppiaggi italiani femminili Disney visti dall'estero (1° parte)

Il doppiaggio italiano...
Quante volte avete mai sentito la frase: "Noi abbiamo il doppiaggio migliore del mondo. Tutti ce lo dicono."? Io l'ho sentita e vista scritta un migliaio di volte anche in alcuni pezzi che erano doppiati male. E se lo facevi notare, trovavi scritto: "Epperò noi abbiamo il doppiaggio migliore del mondo."
A questo punto mi chiedo una cosa: che cosa ne sappiamo noi degli altri doppiaggi? Al massimo guarderemo i film in inglese, francese, spagnolo, tedesco se qualcuno studia queste lingue, ne sentiremo i doppiaggi, ma delle altre lingue che ne sappiamo?
Sappiamo qualcosa delle altre sonorità?
E poi: sono diversi anni che si doppiano i film. Quindi è presumibile che il doppiaggio si sia evoluto.
Così ho preso ispirazione dal post dove prendevo i doppiaggi dai film Disney nella lingua originale del luogo d'ambientazione e ho riunito i pareri in un solo commento riassuntivo.
Il punto d'inizio con il quale sono partita in questa ricerca è: "Che cosa ne pensa chi è straniero del doppiaggio italiano? Davvero è implicito che il nostro doppiaggio sia il migliore del mondo? E qual è la voce che per loro ritengono migliore in quel ruolo? Perché?"
Quindi sono partita alla ricerca delle classifiche, quelli coi commenti proprio per capire cosa ne pensavano.
Se ho scelto i ruoli femminili e Disney è perché sono più facili da trovare. Inoltre si giudicheranno soltanto le parti cantate.
Il punto  fondamentale della questione è: quanto quella voce riesce a interpretare il personaggio? Infatti non basta che una voce sia piacevole da sentire, ma deve essere adatta al personaggio.
Molte critiche riguardano appunto la non compatibilità col personaggio anche se è una bellissima voce.
Una cosa importantissima: nessuno intende attaccare nessuno.
Anche se diversi pareri che ho riscontrato danno un giudizio severo, non si intende attaccare la persona (la doppiatrice) in sé, ma solo in base a quello che si sente. Così come io non sono qua per attaccare chi ha scritto quel parere. Se li ho trascritti non è per dire: "Oh ragazzi, sentite cos'ha detto questo."
Così come non si intende attaccare chi l'ha scritto.
Capisco che poi uno non sia d'accordo perché quella versione appartiene alla sua infanzia e ci è affezionato, lo comprendo perfettamente.
Vi chiedo soltanto di estraniarvi un attimo e guardare il tutto con un pizzico di curiosità, di slegarsi un attimo da questo attaccamento.
E' con questo spirito che sono partita in questa ricerca.
Inoltre troverete anche chi non è particolarmente pazzo per il doppiaggio italiano. Va benissimo!
Qui non si tratta di una competizione, ma di un confronto.
Prima del riassunto dei commenti trovate la canzone e nella versione Best, trovate il link (basta cliccare sul nome) di quella canzone in quella versione.
Se desiderate cercare anche voi basta digitare su Youtube "personal ranking" più il personaggio.


Partiamo con i primi doppiaggi.
Ci sono Biancaneve, Cenerentola, Alice e Aurora
E qui la questione è ardua: questi doppiaggi quanto sono invecchiati? In più il modo di cantare quanto è adatto al personaggio? Come ho accennato prima, non basta che una voce sia bella deve essere adatta al personaggio.
In questi anni poi si tendeva molto all'operistica. Davvero si può dire che una voce così imponente e maestosa sia adatta a delle ragazze?


Biancaneve 

Lina Pagliughi, 1938




Abbiamo qui la prima doppiatrice per la prima protagonista femminile del primo film animato. Siamo quasi negli anni '40 e si sente. Non solo per la qualità video, ma anche per il modo di cantare.
Di sicuro c'è qualcuno che è affezionato senz'altro alle prime versioni doppiate e le considera un patrimonio inestimabile. Senz'altro!
Ma qui stiamo soprattutto ad esaminare la voce e come si sposa col personaggio.
Innanzitutto, una voce operistica non sempre è la più adatta. Ha sì potenza, espressione ma spesso sono qualità che risaltano troppo e rendono Biancaneve troppo vecchia di quel che è.
Le danno troppo spessore.
C'è anche chi la considera migliore del ridoppiaggio, ma un tantino disturbante.
Per quanto mi riguarda trovo disturbante, e non riesco a capirne il senso, quando a volte parla in un misto cantato. E' qualcosa che si fa molto nella lirica ma in Biancaneve non afferro molto. In più trovo la voce troppo ingombrante per Biancaneve.
Le versioni migliori per Biancaneve nelle classifiche che ho visto sembrano essere d'accordo all'unanimità per quella bulgara Ventsislava Stoilova

Ma la Biancaneve, come accennato, è stata ridoppiata. Cosa ne pensano?


Gianna Spagnuolo, 1972



Non molte classifiche coi commenti ho trovato su Biancaneve. In quelle riscontrate sembrano essere d'accordo nel riconoscere una voce bella e magica. C'è chi dice che forse se avrebbe cantato con meno vibrato, sarebbe stato meglio. Però comunque una voce piacevole da sentire.


Cenerentola  

Non ho trovato la versione del 1950 perciò prendo in esame solo il ridoppiaggio.



Maria Cristina Brancucci, 1967




La voce di Maria Cristina è melodica forse un po' troppo. Niente da dire sulla qualità della voce però a qualcuno sembra essere addormentata.
Le versioni migliori sono quella olandese (Joke de Kruijf), francese 1991 (Dominique Poulain) e messicano 1997 (Natalia Sosa)