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mercoledì 19 febbraio 2014

Se puoi sognarlo, puoi farlo

"Se puoi sognarlo, puoi farlo"

Era questo il motto di Walt Disney, una frase che ha cercato in ogni modo di trasferirla nei suoi film.
Inizia tutto con un sogno e la canzone When you wish upon a star (canzone cantata anche poi da Louis Armstrong) ne è diventata un simbolo






A molti sembra che questo messaggio sia del tutto ingenuo e superficiale riguardo la vita.

Io invece trovo che in quel messaggio si nasconda un'amarezza inanerrabile, qualcosa che ti porta a voler credere a tutti i costi che prima o poi qualcosa cambierà, che solo continuando a resistere, alla fine ti sentirai vivo perché non basta essere vivi per sentirsi così.
Quando poi ho saputo di ciò che aveva vissuto Walt Disney e della sua completa ostinazione, quel messaggio mi è parso giusto un po' più chiaro.
Nessuno dice che per realizzare un sogno, le cose siano facili.
Anzi il più delle volte incontrerai degli ostacoli e allora cosa vuoi fare?
Rinunciare perché è troppo difficile?
Pensare che le cose ti siano facili, che tutto il mondo sia gentile con te questo sì che è ingenuo.
Eppure, se si continua a cercare la gentilezza, prima o poi vedrai che il mondo ti sorriderà.
E' facile essere gentili d'animo quando le cose ti vanno bene, c'è sempre il sole e tutto il mondo sembra essere creato apposta per te, ma quando invece le cose ti vanno storto, che fai?
Rinunci a quella disposizione di animo?
Lo shock enorme, il passaggio da uno stato all'altro è terribile quasi quanto il passaggio dal grembo al venire al mondo.
Eppure siamo qui e anche in questo mondo possiamo gioire.
Trovo davvero degradante pensare che la vita sia solo sofferenza.
E' chiaro che bisogna farci i conti con la sofferenza soprattutto quando qualcosa in cui speravi non va come credi.
E allora bisogna rimboccarsi le maniche, cambiare le carte sul tavolo, prendere altre strade... Una soluzione si trova.


Un sogno da solo non basta. 
E' una scintilla ma non ha quella forza necessaria per andare avanti.
Tutto sta in voi.


Da parte mia so che la leggerezza ha un suo specifico peso, che a volte si nasconde dietro sfarfallii e porta così tanto sulle spalle, che sotto le sue vesti setose può nascondere un baratro così come può essere per il sogno.
Eppure vola e alla fine bisogna essere capaci di lasciar andare quel peso.
(vi consiglio di leggere questo post sulla leggerezza)
Quanta forza ci vuole in quel volo leggero, quanto ha dovuto impegnarsi per togliere la fatica in quello che fa?
La farfalla per essere capace di volare ha bisogno di compiere da sola l'uscita verso il passaggio.



Bozzolo di Catriz Welz-Stein (Catrin Arno)

Se quel passaggio viene allargato, per rendere più facile la sua uscita, le sue ali non si sviluppano e non sarà capace di volare.


Alla fine quando moriamo, che cosa rimane?
Il nostro sogno o quelli che abbiamo realizzato e magari anche condiviso?



Finisco dicendo che vi consiglio di vedere il film Saving Mr. Banks (esce domani) sulla trattativa dei diritti di Mary Poppins e sullo "scontro" tra Walt Disney e Pamela L. Travers dove vengono rivelati alcuni retroscena dei due protagonisti.








Io l'ho già visto in streaming e per me è da vedere.
Di sicuro lo andrò a vedere anche in italiano.



P.S.: Di solito quando si guarda un film Disney si pensano o alle sciocchezzuole frivole o a grandi tragedie e lutti. Eppure in ogni suo film (quasi) ci sono sia la sofferenza sia la gioia.
E in molti la forza di un sogno, la voglia di realizzarlo e di mantenerlo anche nelle situazioni più disparate e disperate.

Nonostante tutto...


P.P.S.: Come avrete capito, mi piacciono i film Disney. Non tutti magari. Hanno fatto parte della mia infanzia e continuano a essere parte della mia vita. In più non capisco questa lotta tra chi sostiene Disney e chi Miyazaki. Sono diversi sì, provengono da realtà e culture diverse e li amo così come sono.
In più lo sappiamo tutti che Disney ha reinventato le fiabe, ma sentite lo hanno fatto tutti secoli fa. Le fiabe non sono mai state le stesse per tutto questo tempo finché è arrivato Disney.
Persino i Grimm hanno rieditato le fiabe raccolte e alla sesta edizione erano già modificate.
Anche Andersen ha preso alcune fiabe dei Grimm e le ha reinventate secondo il suo gusto.

6 commenti:

  1. Anche riguardo quelli che sembrano obiettivamente irrealizzabili bisogna pensare: "però, non si sa mai"! Perchè se si è convinti al 100% che un sogno non si realizzerà mai non è nemmeno bello averlo fatto...

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  2. In effetti c'è anche questa considerazione: il sogno si DEVE scontrare con la realtà, si DEVE adattare ma questo non vuol dire che lo si deve abbandonare per forza. Ci vorrà forse un po' più del previsto e magari prima di realizzare quel sogno, dovrai imparare molte altre cose. Inoltre, quel sogno è tuo oppure stai realizzando il sogno di qualcun altro? Molte volte ci si incarica di questo sogno e alla fine può succedere che si va in crisi perché i tuoi desideri sono altri, ma si continua per non deludere quella persona.

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  3. O il vecchio "me stesso": col tempo si fanno nuove esperienze e può capitare di abbandonare un vecchio sogno che non si sente più nostro per mettersi sulla strada di uno che ci dona nuovo entusiasmo!

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  4. Giusto, anche quello. Grazie per averlo fatto notare.

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  5. Io penso che l'avere dei sogni, dei desideri, sia cosa giusta, perchè ci danno la misura di quello che ci piacerebbe fare, di quello che ci piacerebbe realizzare nella nostra vita. Certo, essi rappresentano l'idea in astratto, ovvero un punto di partenza: poi, come tutte le cose della vita, siamo noi che dobbiamo darci da fare con tanto olio di gomito per realizzarli.

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Grazie per i commenti