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lunedì 25 marzo 2013

Incontro con l'Odin Teatret al Teatro Rasi, Ravenna


(immagine presa dal loro sito in italiano)


Quando ho cominciato a interessarmi di teatro, ho iniziato a conoscere l'Odin Teatret soprattutto grazie ad Ermanna Montanari, attrice del Teatro delle Albe, che mi ha consigliato qualche anno fa di prendere il libro edito da ubulibri Pietre d'acqua su e scritto da Julia Varley, attrice della compagnia




e dopo un po' di tempo acquistai Tracce su e scritto da Roberta Carreri edito da Il principe costante


E qualche settimana fa acquisto il libro su Ermanna Montanari scritto da Laura Mariani edito da Titivillus ovvero Ermanna Montanari fare, disfare, rifare nel Teatro delle Albe


Ebbene è proprio su questi libri (comprendendo il libro Il cavallo cieco di e su Iben Nagel Rasmussen che non ho ancora letto) anzi sul lavoro di queste attrici che si è basato l'incontro al Teatro Rasi tenuto il 21 marzo 2013.


Come c'è scritto nel libro di Julia Varley, quando si parla di lavori sull'attore si parla sempre di uomini e quasi mai delle donne e forse il motivo è perché si pensa che quando una donna parla, lo fa in maniera personale quindi non a livello tecnico, che le donne parlano e scrivono in balia dei loro sentimenti e emozioni.
Ora, forse perché a livello culturale le donne sono più portate all'ascolto di se stessi e degli altri, questo difetto viene visto ora come un pregio, come una differenza sostanziale e questa caratteristica "femminile" la stanno scoprendo molti uomini.
Comunque ecco a voi i due filmati che ho realizzato sull'incontro.

Eccovi prima con la presentazione di Marco de Marinis, docente al Dams di Bologna in Discipline teatrali. Oltre alle attrici citate ci sono anche all'estrema sinistra Marco Martinelli, regista e drammaturgo del Teatro delle Albe, Annamaria Talone e all'estrema destra Eugenio Barba, il regista dell'Odin Teatret



e poi con l'intervento delle attrici.



Purtroppo in questa seconda parte dell'incontro, per problemi di memoria, non ho potuto filmare tutto l'incontro e così si è interrotto all'intervento di Julia Varley lasciando fuori Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Annamaria Talone e Eugenio Barba.



Ecco alcune loro citazioni che mi ricordo

E.M.: "La scrittura rappresenta una mia grande paura... La vedevo come qualcosa di molto privato... Un poeta diceva che bisognava scegliere una grande paura e sfidarla... Io lavoro molto per immagini, poi scrivo e sottopongo tutto questo a Marco che mi ascolta... La scrittura è qualcosa che rimane così mentre io sono più corrosiva..."
M.M.: "Bisogna stare attenti a come ci si pone perché basta poco per apparire finti soprattutto per chi lavora in teatro... Quando mi è stato chiesto qual è lo spettacolo che più mi ha colpito avevo diversi nomi: Odin Teatret, Tadeusz Kantor... (di Tadeusz Kantor ne ho parlato qui)... Alla fine ho scelto "Le ceneri di Brecht" dell'Odin Teatret... Noi delle Albe abbiamo cercato di imitare l'Odin Teatret senza imitarli, di copiarli senza copiarli..."
E.B.: "Mi hanno pubblicato il libro "Alla ricerca del tempo perduto" per mostrare ciò che non si doveva seguire... All'epoca non avevo dato importanza all'importanza di un libro... Più tardi conobbi delle persone che avevano letto il mio libro così capii la responsabilità di scrivere un libro e che un tal libro arriva quando ce n'è bisogno..."

Spero di non aver travisato delle parole. 
Di Annamaria Talone non ho riportato niente perché le frasi sono ancora più confuse.

Alla fine c'è stato un abbraccio tra Marco ed Ermanna ed Eugenio Barba ed è stata una vera emozione perché sembravano proprio dei giovincelli commossi nel salutare e ringraziare un proprio maestro così come la lettura di Ermanna in un frammento che ha scritto Eugenio Barba al suo primo spettacolo.
E non dimentichiamo (questo frammento sono riuscita a filmarlo) quando Ermanna ha mostrato il libro che gli Odin Teatret hanno regalato loro per i trent'anni del Teatro delle Albe.
Titolo del libro? "Scalare l'Himalaya" e Marco ha dichiarato che sarà sul comodino vicino al libro degli Odin Teatret ovvero "Il libro dell'Odin Teatret".
Alla fine tutti i componenti presenti dell'Odin Teatret sono rimasti da soli sulla pedana applauditi da tutti noi e anche da Ermanna e Marco.
E' stato tutto spontaneo, spinto dall'emozione del momento senza alcun tipo di cerimoniale.


Il giorno prima dell'incontro, il 20 marzo, c'è stato anche lo spettacolo Le grandi città sotto la luna dell'Odin Teatret.



video dal loro canale Youtube

Per me è stato il loro primo spettacolo che ho visto.
Ho avuto all'inizio l'impressione del "Che cosa sto guardando?" ma non in senso negativo.
Il fatto è che se ne stavano seduti, poi ogni tanto si alzavano, e c'erano anche delle parti in inglese e forse anche in altre lingue (l'Odin Teatret ha la caratteristica di essere multiculturale)
Comunque anni di frequentazione del teatro mi hanno portato al "Prima guardi tutto lo spettacolo, poi trai le tue conclusioni". Insomma di non giudicarlo subito.
Ho invidiato molte delle loro tecniche (soprattutto alcuni movimenti del piedi: sembrava che ruotassero a 360 gradi).
Poi era tutto un tripudio di canti e di suoni e questo mi bastò per conquistarmi.


Alla fine dello spettacolo, dopo gli applausi, ci fu qualcosa di imprevisto e di assolutamente meraviglioso, ma di questo ne parlerò prossimamente.

3 commenti:

  1. Complimenti per il blog! ho letto i tuoi articoli e gli ho trovati molto interessanti!

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    ps: A breve realizzerò un post dedicato a frida kahlo, ho letto che è la tua artista preferita.

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  2. Davvero belli e toccanti questi video.
    Il teatro credo sia una forma d'arte espressiva molto potente, perchè mettere l'attore a diretto contatto col pubblico, senza invece l'intermediario dello schermo come avviene nel caso della TV...

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  3. Ciao cara, ti ringrazio per la visita e il bel commento!

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